Hogwarts era bellissima, ma non potevano rimanere lì per sempre, nonostante la bellezza dei paesaggi e gli amici trovati. Annabeth aveva ideato un piano per liberare il Campo Mezzosangue non appena giunti a New York, per poi andare alla Brooklyn House ed infine al Campo Giove. Sadie di era sentita un po' sottopressione però. La guerra l'aveva già combattutta e aveva battuto Apophis, forse. Avrebbe voluto sprofondare nelle viscere della Terra. L'aveva detto ad Annabeth, un giorno, e la semidea le aveva detto seria di non fare più pensieri del genere. Sadie non conosceva tutta la storia, ma sapeva che c'era di mezzo la terra, ma non come elemento naturale. La terra con la "T" maiuscola. Erano lontano dalla soluzione deii problemi, molto lontano. Le guerre che avevano combattutto, non avevano risolto niente. Avevano fatto arrabbiare chi gli stava contro e Sadie sapeva chi era. L'aveva sentito dire da Nico di Angelo e Frank Zhang e da lì aveva collegato le cose
-Hey Sadie- la chiamò Crater- Tutto okay?
-Certo, sto solo riflettendo un po'. Mi stavo chiedendo in che cosa ci siamo imbarcati. La nostra vita era così tranquillaed ora siamo incasinati sino al midollo osseo. Carte, non ce la posso fare... Sono stanca.
Carter le passò un braccio intorno alle spalle. Avevano costruito un bel rapporto durante il loro soggiorno a Brooklyn e durante le loro missioni, ed ora erano veri e propri fratelli. se potevano, non si separavano specialmente durante le imprese, perchè uno aveva bisogno dell'altro.
-Sta tranquilla Sadie. Vedrai che ce la faremo anche questa volta. Non siamo soli. Ci sono Percy, Annabeth e i loro amici. Loro sono dalla nostra parte.
Sadie si lisciò la maglietta di lino e sistemò la bacchetta attaccata alla corda che aveva in vita, poi tirò fuori la collana che le aveva regalato il padre e se la rigirò tra le dita. I ricordi delle loro avventure vennero a galla, passandole nella mente come immagini di un film. Essere una maga egizia le aveva portato molti guai, ma aveva conosciuto persone fantastiche che erano andate a comporre la sua famiglia.
"Ora o mai più" si disse . La sua mente aveva già scelto, come il suo cuore. Aveva deciso che fare. Aveva paura, ma l'avrebbe affrontata. Si sarebbe buttata di pancia in quella guerra e avrebbe cercato di sopravvivere. Doveva almeno provarci.
-Andremo con loro Carter. Combatteremo e ci riprenderemo la Brooklyn House, anche a costo di morire. Io voglio tornare a casa, ma deve essere libera.
Carter sorrise alla sorella e Sadie lo prese come un "sono con te". Scattò in piedi come una molla e con gli anfibi che scricchiolavano sul marmo di Hogwarts, andò a cercare Annabeth per comunicarle la scelta della Brooklyn House.Gli occhi erano puntati su di lui. Diciotto occhi che lo fissavano come se apsettassero una risposta ed era proprio per quello che erano lì: decidere cosa fare.
-Che facciamo Harry?- domandò Ron- Andiamo con loro o stiamo ad Hogwarts.
Harry ci pensò su. RImanere ad Hogwarts avrebbe significato fare un esame, diventare Auror e mettere su famiglia, rimanendo fuori dai problemi degli altri. Avrebbe, però, significato abbandonare i suoi nuovi amici e tagliare i legami con il mondo semidivino, in particolar modo con Percy Jackson. Era l'unica persona che gli aveva concesso una svolta nella sua vita, una nuova opportunità. Aveva bisogno di quel ragazzo, perchè era l'unico che lo capiva a fondo.
-Ragazzi, voi non siete obbligati, ma io... io devo andare con loro. Devo risolvere delle faccende...- ammise Harry quasi sconsolato. Non voleva lasciare i suoi amici di scuola, ma doveva partire con i semidei, lo sentiva. Il giorno prima aveva chiesto consiglio a Rachel e lei gi aveva risposto che la scelta doveva essere soltanto suo. L'Oracolo era fuori d'uso, ma la rossa sembra percepire lo stesso il futuro.
-Vengo con te, Harry- disse Hermione- Anche io devo chiarire un paio di cose e ho bisogno di Annabeth per riuscirci.
-Anche io voglio venire- intervenne Draco- Hogwarts non è la mia casa, senza offesa, e vorrei provare a vivere al Campo Mezzosangue.
-Se viene il biondo, vengo anche io!- protestò Ron Weasley- Ginny? Vieni anche tu?
La rossa annuì confermando la sua presenza, il gorno dopo, sulla Heroes. Luna, Neville, Hannah Abbotte e Ernie MacMillian s'unirono al gruppo, chi per una ragione, chi per un'altra. Avevano sentito belle parole sul Campo Mezzosangue, sul Campo Giove e sulla Brooklyn House e avevano voglia di provare quelle voci. Altri volevano combattere per liberare una città intera, ma la verità era che tutti volevano rimanere nella vita di quei ragazzi speciali.
-Vado a dare la presenza- disse alzandosi Harry. Un po' contento e un po' alterato dai commenti dei suoi amici. Uscì in giardino e andò al Lago Nero dove sapeva che i semidei e i maghi stavano a guardare o aiutare Leo con la Heroes. Da lontano vide i semidei diveritrsi. Era giusto rovinare quel momento?
Harry continuò a camminare. Sì, non era il momento giusto, ma doveva parlare con loro. Era urgente. Annabeth e Percy parlavano sul ponte, Leo era al timone e trafficava con i fili, Clarisse e Frank s'allenavano fuori dalla nave, in riva al lavo, mentre il resto della squadra non si vedeva. Harry salì l'ascia in legno ritrovandosi così a bordo della navee. Era come essere ad Hogwarts ed Hogwarts era difficile da eguagliare. Le vele erano ancora di un bianco splendente e il legno luccicava alla luce del Sole. Da favola. Doveva fare i complimenti a Leo, prima o poi.
-Harry- esclamò Percy- Tutto okay?
Harry si voltò verso il figlio di Poseidone. Gli occhi verdi del ragazzo erano accerchiati da profonde occhiaie violacee. Harry vedeva la sua stanchezza, ma non sapeva cosa fare. Percy gli parlava raramente degli incubi che lo tormentavano.
-Certo- rispose Harry- Volevo solo dirvi che noi ci saremo.
-Noi chi?- doamdò Annabeth.
-Io, Ron, Hermione, Draco, Ernie, Neville, Luna, Ginny e Hannah.
-Oh Harry... Siete sicuri al cento per cento? Non vorremmo che ve ne pentiste. Le imprese non hanno mai un buon fine.
-Siamo sicuri, Annabeth. Verremo con voi, avete bisogno del nostro aiuto.
-Benvenuti a bordo allora!- esclamò Percy- Partiamo domani mattina, dopo la lezione delle dieci. La McGranitt sarà informata.
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EROI DELL'OLIMPO- L'Ultima Battaglia
FanficPercy Jackson pensava che la sua vita sarebbe stata tranquilla, ovviamente nei limiti di un mezzosangue, ma non pensava che stesse tutto per cambiare. Harry Potter aveva combattuto la sua battaglia, aveva sconfitto il Signore Oscuro e salvato i su...