Capitolo 24

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Stiamo aspettando ormai da venti minuti l'arrivo del medico. Ogni minuto che passa, aumenta un po' di più la mia voglia di entrare nella stanza di mia madre, prenderla e portarla via al sicuro.

"Cerca di stare tranquilla" mi suggerisce Cameron, da dieci minuti a questa parte.

"Col cazzo. Mia madre in fin di vita, come posso stare tranquilla?" gli rispondo a modo.

Quando sono nervosa perdo letteralmente la testa, e rispondo male a tutti.

"Adesso mi sta venendo voglia di sbatterti al muro e riempirti di baci, ma non mi sembra il caso" dice, alzando un sopracciglio, in questo di sfida.

So che sta cercando di distrarmi, ma adesso vorrei davvero riempirlo di botte.

"'Fanculo Dallas" mi limito, invece, a dire.

"La mia graziosa Ross."

Mi prende la mano e me la stringe, per farmi capire che lui c'è, qui, per me.

Gli sorrido.

Questa è uno dei tanti motivi per cui mi piace stare con Cameron: sappiamo scherzare e ridere, arrabbiarci e litigare, per poi tornare insieme più forti di prima. Cerca sempre di farmi sorridere, per abbattere il dolore che sento. Devo dire che ci riesce quasi sempre, eccetto in alcuni momenti, tipo questi. Sa bene che ora non sto per niente bene, eppure cerca in ogni modo di veder comparire sul mio volto un cenno, anche impercettibile, di felicità.

Finalmente, il medico esce dalla sua stanza. Balzo in piedi e gli vado incontro, insieme a Cameron, che tiene la sua mano sul mio fianco. Non so come, ma con un semplice suo contatto, riesce a trasmettermi calma.

"Buon pomeriggio signorina Ross. Stamane ho parlato con il suo amico. Sa già che sua madre si trova in condizioni precarie, giusto?" mi ricorda, come se non lo sapessi già.

"Si."

"Bene. Ora entriamo, così potremo parlarne in privato" e con questo ci indica la porta socchiusa, che porta al suo studio.

Ci fa accomodare, e comincia a parlare.

"Abbiamo fatto il possibile per lei. Non abbiamo mai smesso di sperarci, fin quando il suo stato è peggiorato precipitosamente. All'inizio accusava stanchezza e spossatezza, dovuto alla chemioterapia. Le cellule malate sono state eliminate quasi del tutto, ma hanno danneggiato moltissime cellule buone. In questi casi bisogna scegliere se interrompere le cure, ed aspettare che nel paziente si riformino altre cellule, oppure continuare, nella speranza che si eliminino tutte le masse tumorali, senza indebolire fatalmente il paziente. Nel primo caso, il paziente potrebbe morire a causa della diffusione della malattia, nel resto del corpo. Nel secondo caso, potrebbe morire a causa della distruzione delle cellule non infettate. Ma prima di prendere una qualsiasi scelta, vorrei farle vedere le condizioni attuali della signora Lee. Va bene, per voi?"

Ha parlato così in fretta, che non sono riuscita a seguire tutto il discorso, nei minimi particolari. Solo l'ultima parte del discorso mi è rimasta impressa. Acconsento e ci alziamo. L'ansia e la paura si diffondono presto in tutto il mio corpo, facendomi sentire le gambe terribilmente pesanti. Cameron accenna un sorriso. Intuisco dal suo sguardo che è preoccupato per me, probabilmente per la reazione che potrei avere nel vedere lo stato di mia madre con i miei occhi.

Mi sento uno schifo, l'artefice di tutto. La cosa che odio è che non posso fare nulla per salvarla. Entrambe le prospettive sembrano pericolose e senza vie d'uscita. Come se non fosse già abbastanza difficile la nostra vita, è insorta anche la leucemia di mia madre. A volte mi chiedo se qualcuno ce l'abbia con noi, se Dio fosse nostro nemico. Non ho mai creduto in lui, eppure mi piacerebbe riporre nella fede, nelle preghiere, il destino di mia madre. Il medico si pone fra me e la porta.

Attraction (#Wattys2016)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora