Capitolo 1 - Angelo caduto

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Si svegliò nella sua stanza senza ricordare niente del giorno prima,i suoi occhi bruciavano e sentiva la sua testa pulsare in maniera incessante, si alzò senza farsi domande, ancora con gli occhi semi-chiusi che si stropicciò con forza per cercare di svegliarsi.
Si guardò allo specchio e ciò che vide gli mozzò  il fiato.
Le sue mani erano completamente rosse, e così adesso la pelle attorno ai suoi occhi,sembrava una creatura venuta dall'Inferno.
In quel momento si accorse di avvertire il sapore del sangue sulla sua lingua.
"Cosa diamine ti succede Loch?" pensò tra se e se.
Cominció a pensare di essersi ferito,ma poi si ricordó che il sangue degli angeli non aveva lo stesso colore rosso di quello umano....
Sangue umano.
Si voltò, il corpo di una donna umana di cui non ricordava l'esistenza giaceva sul suo letto,pieno di morsi e tagli e con un coltello d'argento piantato nel cuore.
Il sangue aveva formato una pozza scura sul pavimento marmoreo della sua stanza.
Loch si accasció a terra,la schiena contro il muro,respirava affannosamente, mentre orribili immagini scomposte comparivano nella sua testa.
Aveva compiuto lui quell'orribile omicidio, un angelo dall'animo puro, un cherubino protettore, proprio come...
Un terribile presentimento si fece strada nella sua mente, ricordò i suoi compagni raccontare terribili storie su come Lucifero riesca a giocare con la mente degli angeli e li conduca al male, ció tuttavia gli era sembrato impossibile, fino ad ora, e in quel momento gli parve incredibile essere riuscito a comporre un pensiero di senso compiuto.
Bussarono alla sua porta,tre colpi.
-AIUTO!- gridó.
Quando la porta si aprí il Capo del Consiglio in persona,Lilia, si presentó alla soglia della sua stanza con un sorriso rassicurante che svaní in un secondo alla vista della scena.
-Vi prego aiutatemi non so che cosa ho fatto-
Lilia impallidí e si portó una mano alla bocca, mentre altri angeli si affollavano vicino alla porta, tutti poterono assistere alla sua vergogna.

Stava piangendo,non gli era mai capitato prima.
Lilia aveva convocato una riunione del consiglio, lui aspettava lí,seduto su una delle panchine di pietra nel giardino della Città Bianca.
Stavano decidendo la sua sorte e Loch temeva il peggio.
Un timido angelo che doveva avere almeno 15 anni meno di lui fu mandato a chiamarlo, balbettava e non mostrava segno di volersi avvicinare a lui.
La vergogna lo stava divorando lentamente, avrebbe ascoltato la voce del Signore, seppur quella che avrebbe dovuto essere una grande eccitazione si era tramutata in terrore puro.
Non voleva cadere, non voleva finire come Lui.
L'aveva visto fare solo poche volte ma ne rammentava una in particolarr, l'angelo in questione era un arrogante giovane di 25 anni che preferì buttarsi da solo e tradire i Celesti, finendo probabilmente dritto nell'ultimo girone ad incontrare il suo nuovo Re.
Loch peró non voleva buttarsi.
Affrontó la scalinata della vergogna fino al Santo Padiglione, i membri del consiglio erano seduti a un lungo tavolo azzurro a semicerchio, lui stava al centro della larga pianta circolare del Padiglione,che sembrava tutt'altro che spaziosa in quel momento.
Sentiva gli sguardi colmi di disappunto dei Consiglieri, Lilia era seduta davanti a lui ed era l'unica a provare quella che doveva essere una sorta di compassione.
-Ragazzo-
Risuonó una voce che sembrava appartenere ad un uomo anziano, sapeva benissimo di chi si trattava e ne aveva paura,si aspettava di incontrare qualcuno,magari un vecchio vestito di bianco o un angelo di terribile bellezza,ma non fu cosi,non c'era nessuno da guardare in faccia con la speranza che capisse la sua supplica.
-Non crediamo che tu abbia compiuto tale scempio di tua volontà-
Un barlume di speranza si accese nel suo petto,ma non duró a lungo.
-Tuttavia i fatti sono quelli che sono,come da scritto nel nostro Sacro Libro sarà il Consiglio a votare.-
Quel barlume esplose e si dissolse nel gran buco nero che era il suo cuore in quel momento.
Non aveva speranze, aspettó nella totale apatia il verdetto e affrontó la scalinata al contrario fino alle porte del Paradiso.
Il giardino non gli sembrò più così verde, e gli alberi di pesco non avevano il loro dolce profumo di sempre.
Cosa aveva fatto e perchè? Le domande che lo avrebbero tormentato in eterno.
Era sull'orlo dell'ultima nuvola che sorreggeva la città, tutti i suoi compagni stavano al di là delle candide porte che,dopo aver fatto passare due guardie,Lilia e il sommo Gabriele, si chiusero in un tonfo che mai avrebbe dimenticato.
-Non me lo sarei mai aspettato da te, eri un giovane cosi promettente...- le parole del Capo Consigliere non servirono a rassicurarlo, ne tantomeno quelle dell'arcangelo.
-Da quando sei arrivato tra noi ho temuto il tuo nome, andrai incontro al tuo destino per aver tradito i Celesti, Moloch-
-Moloch? Aspettate cosa signi...-
Una raffica di vento generata dalle ali dell'arcangelo impedí che Loch finisse la sua richiesta,spingendolo direttamente oltre il baratro.
Una volta oltrepassata la barriera Celeste come traditore, non si torna indietro.
Cadde per attimi infiniti mentre il cielo attorno a lui si oscurava e cominciava una tempesta,finchè non riuscí a scorgere la terra...era forse una vetrata quella che vedeva avvicinarsi?
Non ebbe tempo di formulare alcun pensiero che vi si schiantó contro,frantumando il vetro colorato e polveroso in mille pezzi ed atterrando,coperto del suo sangue blu, sul pavimento grigio di una piccola chiesa londinese, contorcendosi dal dolore che improvvisamente sentiva propagarsi dal suo ventre.

Cemeteries Of London (IN PAUSA) Where stories live. Discover now