Partenze

898 44 5
                                    

Settembre

Jenna aveva trovato il caso interessante soltanto leggendo l'articolo sul giornale locale:

"Studentessa di medicina trovata senza vita nella camera del suo dormitorio.

Il medico legale conferma: la ragazza è morta per asfissia, ma sul corpo non sono state trovate tracce di soffocamento da parte del killer.
Continuano le indagini da parte della polizia locale e del campus."

-Il Coroner, la polizia... loro non conoscono la verità dietro tutto questo...- Pensava ad alta voce la cacciatrice.
-Desidera altro caffè?- La cameriera stava di fronte a lei guardando la pagina del giornale con un'espressione dispiaciuta.
Jenna si trovava in un locale piccolo, ma accogliente: erano presenti almeno cinque tavolini con annesse lunghe poltroncine imbottite di colore rosso; oltre a lei, al personale e a due giovani seduti al bancone, non c'erano altre persone.
-No, grazie. Pago solo una tazza di caffè e i pancake. Quanto le devo?-

Una volta pagato e preso il suo zaino contenente poche banconote e alcune armi bianche, Jenna si avviò verso l'uscita, ma la cameriera la fermò, dicendole che c'era una stazione di autobus non lontano:
-Non ho fatto a meno di leggere l'articolo e a una prima occhiata mi è sembrata una giornalista alla ricerca di qualche scoop inerente a questa tragedia!-
Fu la scusa della cameriera e, per certi versi, non si era sbagliata.
I suoi genitori, sin dall'età giusta per impugnare correttamente un pugnale d'argento, le avevano impartito alcune "regole base" per essere una "cacciatrice che non deve dare nell'occhio".
Alcuni mesi prima Jenna si era ritrovata a combattere da sola: i suoi erano letteralmente scomparsi, ma non per colpa di qualche creatura soprannaturale (che la famiglia cacciava da ben tre generazioni)... se n'erano andati lasciando la loro unica figlia da sola. Jenna non si era arrabbiata più di tanto, d'altronde aveva 24 anni e cacciare con la famiglia non le piaceva molto.

La stazione degli autobus, come aveva detto la cameriera, non era lontana e Jenna riuscì ad arrivarci abbastanza velocemente: doveva approfondire la faccenda.
Pagò il biglietto con le ultime monete rimaste, diretta all'University of Toledo, Ohio.

***

Maria la Sanguinaria aveva dato filo da torcere ai due fratelli, soprattutto a Sam: aveva svelato la verità su Jessica.
Il più giovane dei Winchester aveva visto la propria immagine riflessa nello specchio maledetto assumere un'espressione malvagia... non riusciva a reagire, il sangue aveva incominciato a uscire dai suoi occhi...
"Sei stato tu! Tu l'hai uccisa!"
La voce di Maria la Sanguinaria rimbombava nella testa di Sam... la sua coscienza l'aveva messo a faccia a faccia con la verità, aveva visto in sogno la sorte della sua ragazza e non aveva voluto far nulla.
Era colpa sua.
Gli occhi continuavano a piangere sangue... non sapeva se ne sarebbe uscito vivo.
A un certo punto Sam tra i gemiti sentì uno degli specchi infrangersi:
-Sammy! SAMMY!- La voce di Dean arrivò all'orecchio di Sam, quasi accecato dal sangue: il fratello maggiore era riuscito a raggiungerlo per aiutarlo.

Mentre stavano uscendo dal negozio d'antiquariato, Maria la Sanguinaria ritornò all'attacco: i fratelli avevano quasi le spalle al muro, ma Dean afferrò uno specchio e Maria si ritrovò davanti a se stessa, indifesa, e fu questo a sconfiggerla definitamente.

I Winchester avevano risolto un altro caso, ma durante il viaggio di ritorno Sam continuò a pensare all'accaduto... non sarebbe stato facile dimenticare.

The Family BusinessDove le storie prendono vita. Scoprilo ora