Il morso

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Jenna restò immobile per alcuni secondi, cercando di elaborare un piano per dileguarsi: avrebbe aspettato di stare da sola con l'altro coinquilino e sarebbe passata all'azione, iniziando con alcune domande circostanziali, fino a portarlo alla confessione... e... beh... alla morte. Ormai erano due anni, stranamente, che non si trovava ad affrontare un lupo mannaro, ma non aveva perso la tecnica!
-Christie, io, Robert e Miky abbiamo pensato di andare a un festival di musica nella cittadina qui vicino! Ti va di venire? So che è una notizia dell'ultimo minuto...-
-Se mi promettete di divertirci alla grande, confermo la mia presenza!- Jenna la interruppe, sorrise e battè le mani per convincere gli amici, anche se non aveva alcuna voglia di andare a un festival.
-Olè!- Esclamò la coinquilina, trascinata dall'entusiasmo di Jenna.

***

Nel tardo pomeriggio la macchina di Robert trasportò la piccola compagnia di amici in un paesino a pochi km da Roanoke. Per l'intero tragitto Jenna non aprì bocca, fece parlare gli altri, e non distolse mai lo sguardo dallo specchietto retrovisore, dove si riflettevano gli occhi di Robert, freddi e concentrati.
Lo sguardo di un assassino  pensò Jenna.

-Ti va di darmi una mano con lo striscione?- Tanya non aspettò una risposta e porse un rotolo di cartoncino bianco a Jenna: -Dobbiamo far vedere che siamo grandi fan dell'evento!-
-Andiamo! Ci sarà così tanta gente che non riusciremo a stare in piedi... figuriamoci tenere un cartellone!- Esclamò Robert, sorridendo a Jenna.
-Ehi Christie, ti va di fare una passeggiata? Per conoscerci meglio...-
-Oh sì! Tanto il concerto inizia stasera tardi.- Tanya si voltò felice verso la cacciatrice.
Jenna accettò immediatamente, scusandosi per non essere brava a decorare cartelloni.

I due s'incamminarono verso quello che doveva essere il centro del paese: -Dove faranno questo concerto? Pensavo che ci saremmo trovati in una città... come minimo!-
La piazza principale era delimitata da tanti locali e piccole drogherie: Jenna amava cacciare in posti simili, perché  respirava un'atmosfera retrò, vedendoli civilizzati senza pretese, grattacieli e grandi fabbriche industriali. Robert sorrise ingenuamente e le spiegò che poco fuori dal paese si estendeva un bel parco e il palcoscenico era stato allestito lì.
Basta preamboli pensò Jenna
-Ah ho capito... senti, posso farti una domanda?-
-Tutto quello che vuoi!- Esclamò felice il giovane, mentre sbirciava dentro ai pub
-Come fai?- La domanda spiazzò Robert, che si girò lentamente, la fronte corrugata per la domanda enigmatica.
Jenna non si scompose: -Hai capito bene. Come fai? A essere così tranquillo? Avessi un peso come il tuo sulla coscienza...-
Robert s'immobilizzò, lo sguardo rivolto verso il sole che ormai stava tramontando: senza accorgersene, si erano spinti fino fuori paese ed erano soli.
-Di che peso stai parlando?-
-Stasera ci sarà il plenilunio: farai un altro massacro?- La cacciatrice afferrò la spalla del giovane per farlo girare verso di lei.
Robert Trint era lì, che la guardava con sguardo smarrito, non più come quand'erano in auto: -Chi... sei?- sussurrò a fatica. Jenna non rispose, voleva che lui ci arrivasse da solo a scoprirlo.
-Sei... una di loro? Io... non sono l'unico.- Robert iniziò a balbettare, ma dentro di sé cominciò a sentirsi più forte e pieno di energie. La luna.
Jenna non fece in tempo ad afferrare la pistola, che il ragazzo era già sparito. Nascosto dagli alberi della radura, Robert correva. Tra pochi metri si sarebbe ritrovato in mezzo al prato. Al centro della folla scatenata del festival.

***
La cacciatrice era partita all'inseguimento, ma non era emozionata. Nutriva tanta paura, un sentimento che da tanto tempo l'aveva lasciata in pace. Aveva paura di aver agito male, perché la luna si stava alzando nel cielo e a pochi metri c'erano centinaia di persone, prede perfette per una bestia. Aveva paura, di nuovo, di non essere all'altezza del suo ruolo. Temeva di non essere una cacciatrice... e continuava a correre, a mettere un piede davanti all'altro in modo automatico. Jenna stava avendo un attacco di panico, ma cercava di focalizzarsi sull'obiettivo... inutilmente.
Sei una fallita. Fuori allenamento. Fallita. Fallita. FALLITA. Non sarai mai alla loro altezza. I Winchester avevano ragione. Jenna non riuscì a trattenere un urlò e scoppiò in lacrime. L'ultimo pensiero le aveva come dilaniato il petto: non poteva correre più, le gambe si erano immobilizzate.
Come aveva fatto Robert a cedere così in fretta? Di solito le persone non confessano la loro vera natura... ma da come aveva reagito e dalla velocità con cui si era dileguato, Jenna aveva abbastanza prove per considerarlo colpevole.
-AAAAAAAAAH! AAAAAAAAAH!- due grida scossero la cacciatrice, che ritornò alla carica: una volta uscita dalla boscaglia capì che a urlare erano state alcune ragazze, vittime non di un lupo mannaro, ma di uno scherzo da parte di alcuni amici.
Jenna imprecò sottovoce, ma il respiro le si mozzò nel petto: due braccia forti avevano afferrato i fianchi della cacciatrice e l'avevano scaraventata qualche metro più in là.
-Il mondo farebbe meno schifo senza voi cacciatori!- La voce di Robert arrivava debolmente all'orecchio di Jenna, che non poteva contare sull'aiuto di nessuno...
La testa girava, ma la cacciatrice riuscì a riprendere il  controllo, ma Robert fu più veloce: corse lontano verso la boscaglia. Il festival sovrastava i lamenti di dolore di Jenna e la lotta sembrava ormai finita.

Passarono alcuni minuti e Robert tornò indietro da dove aveva abbandonato la cacciatrice... se così poteva essere chiamata! A quanto sapeva i cacciatori erano persone crudeli e lui, da quando era stato morso, era sempre scappato: da parte sua, Jenna era una ragazza tranquilla, lo aveva ingannato, ma non era riuscita a prenderlo... per fortuna.

La peggiore punizione da infliggere a qualcuno che vuole ammazzarti? Il morso.

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