Lutto

262 22 0
                                    

Tanya piangeva alternando singhiozzi e gemiti: il brutale omicidio di una coppia aveva fatto già notizia in tutta la zona.
Le vittime si chiamavano Polly e Jason ed erano amici della coinquilina di Jenna; la cacciatrice era preoccupata per le modalità del killer, che aveva colpito alla gola la ragazza e al petto entrambi. Giravano voci che Jenna non avrebbe definito "bufale", ossia che ad entrambe le vittime era stato asportato, o meglio, strappato via il cuore.
Licantropi.
Jenna detestava tutto ciò che possedeva zanne e artigli, perché doveva sporcarsi le mani; cercò di consolare la coinquilina e di ottenere più informazioni sulle vittime e sull'assassino.
Dopo tre ore tra pacche sulla spalla e cenni con il capo, Jenna decise di passare all'azione e lasciò l'appartamento.
Mentre la giovane usciva, il telefono squillò: era un SMS da parte di Sam.
"Ciao... so che è da tanto che non ci sentiamo e volevo chiederti come stai... noi forse abbiamo una possibilità per uccidere quel bastardo di Occhi Gialli. Appena puoi chiamami così ti aggiorno. SW"
Jenna sorrise nel leggere quelle parole piene di rabbia, ma anche di speranza; a lui mancava, non c'erano dubbi, ma non poteva, al momento, concentrarsi sui Winchester.
La cacciatrice arrivò sul luogo del delitto e cercò tracce che potessero condurre a un licantropo, ma non era facile con tutti quegli agenti a sorvegliare! Senza farsi notare, Jenna entrò nel boschetto e ispezionò per terra: subito saltarono all'occhio delle impronte di scarponi da montagna e nient'altro.

Quando stava uscendo dal bosco sentì due agenti della scientifica che borbottavano:
-Non ci sono tracce di difesa: niente pelle sotto le unghie o altro... a quanto pare le vittime conoscevano il loro assassino.-
-Che brutta... brutta storia.-
Jenna capì che doveva fare due chiacchiere con la sua coinquilina.
La cacciatrice rientrò nel suo nuovo appartamento, Tanya era in cucina e stava parlando con qualcuno che Jenna non aveva ancora conosciuto: l'altro coinquilino e, a sentire le frasi dolci che si scambiavano, ragazzo della sua nuova amica.
-Ciao Tanya, sono a casa!-
L'altra s'interruppe, si sporse dalla stanza e le andò incontro mano nella mano con lo sconosciuto:
-Ciao Christie! Lui è Michael... il mio ragazzo.-
Jenna sorrise e gli strinse la mano, avvertendo brividi freddi che percorsero tutta la testa e il collo: il ragazzo aveva un aspetto troppo normale e l'esperienza aveva insegnato a Jenna di non fidarsi dei tipi come lui. Tanya avvertì un po' di tensione tra loro due, perché li invitò a prendere un thè e un pezzo di torta fatta in casa (a quanto pare sembrava troppo fissata con le usanze inglesi), giusto per "conoscersi meglio".
Michael raccontò come aveva conosciuto la coppia uccisa, e a sentirlo sembravano amici molto affiatati, ma Jenna cercò di rimanere il più neutrale possibile; dopo due ore buone di gossip, i due decisero di uscire per comprare un pensierino ai genitori delle vittime. Jenna ne approfittò per andare a fare visita alla centrale di polizia come agente dell'FBI.

La "centrale" era una sottospecie di appartamento al piano terra di una palazzina di due piani e lo studio del capitano era semplicemente una scrivania accostata a una parete apparentemente appena riverniciata e non ci volle molto per presentarsi dalla segretaria e passare direttamente da lui, un uomo di mezza età e dall'aria preoccupata.
-Buongiorno. Agente Scully, mi manda L'FBI. - Mentre Jenna esibiva il distintivo, la mente ripercorse i suoi ricordi insieme ai Winchester e per un attimo sorrise debolmente.
-Come in X-Files?- Il capitano ridacchiò nervosamente.
-Non le sembra un caso da X-Files quello dell'altro ieri? Io sono sinceramente preoccupata.- Il tono serio della cacciatrice preoccupò l'uomo e dopo alcuni tentennamenti, Jenna entrò in possesso di tutto il materiale per indagare.

Rientrata a casa e approfittando dell'assenza di Tanya e ragazzo, Jenna si buttò sul letto e iniziò a sfogliare tutta la documentazione: a quanto pare un testimone c'era, ma la notizia era rimasta riservata per non darla in pasto ai giornalisti  (ormai il caso era giunto ai media e Roanoke pullulava di reporter in cerca di fama).
Dopo alcune ore Jenna dovette fare una pausa perché la testa le stava scoppiando dalle tante informazioni, in più, dall'esterno, sentì risate sommesse e rumore di passi: a quanto pareva la coppietta stava rientrando.
-CHRISTIE!- Urlò Tanya con gioia -INDOVINA CHI ABBIAMO INCROCIATO PER STRADA?-
Jenna andò incontro a Tanya sorridente, ma notò una terza persona che non aveva mai visto prima e la sua espressione mutò.
-Oh, ehm, è vero che sei un po' diffidente. Non sai la faccia che ha fatto quando le ho presentato Michael!- Tanya si era rivolta al nuovo ospite, che sorrise e Jenna ricambiò  timidamente.
-Sono l'altro coinquilino, nonché miglior amico di Miky.- Michael roteò gli occhi.
A quanto pare mi sono sbagliata sul suo conto...
-Mi chiamo Robert e tu, a quanto ho capito, sei Christie! Piacere!-
Il ragazzo sporse la mano, ma Jenna non ricambiò la stretta: -Robert? Robert Trint?-
-Sì... sono così famoso?- Aveva scherzato.
-No... il cognome mi è solo... familiare.- Disse Jenna, persa nei suoi pensieri.

Trint. Robert.
Robert Trint. Non ci posso credere.
È lui l'unico testimone dell'omicidio.

The Family BusinessDove le storie prendono vita. Scoprilo ora