Scuse

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"Alba.."
La sua voce la sento leggermente. Forse perché è un un sussurro o forse perché io non voglio sentirla.
Momento di silenzio interrotto da dei passi ,incerti ,che si dirigono verso di me.
Mi metto a sedere senza guardarlo in faccia.
"Alba.. Mi dispiace.. Io non volevo ..." È in difficoltà.
Il letto si muove , segno che si è seduto anche lui.
Voglio trattenere le lacrime.
"Ti prego girati.." Non mi muovo. Silenzio.
Con la coda dell'occhio vedo che sta allungando il braccio verso la mia spalla e ,prima che possa toccarmi , mi giro verso di lui.
Abbassa subito lo sguardo concentrandosi sulla coperta.
"Io..ho esagerato scusami.." Ha gli occhi lucidi.
"Non dovevo dirti quelle cose.." L'evidente tensione lo costringe a fare delle pause.
Abbasso lo sguardo sulle sue mani che stringono la coperta in un pugno.
Cerca di dire qualcosa ma lo blocco.
"Anche io ho esagerato... Avrei dovuto prima parlare anziché agire.." Mi tartasso le dita come se volessi spezzarle.
È strano che io chieda scusa. Di solito sono gli altri che ,quando mi feriscono , lo fanno.  Per me scusarsi o ringraziare è qualcosa che devo liberare e che nonostante a volte le liberi, fanno fatica ad uscire oppure , non escono anche se nella mia mente si ripetono così tanto da farmi venire il mal di testa. Questo perché sono abituata a fare sempre agli altri.. A non ferire mai... È una cosa che mi sento dentro... Se non aiuto qualcuno anche per una cosa insignificante mi viene il rimorso di non averlo fatto. Non ferisco mai nessuno nemmeno per scherzo. So cosa ci si prova e non voglio che il dolore che ho provato e che sto provando ,per le cicatrici , possa averlo qualcun'altro...
Purtroppo questo mio comportamento mi porta ad essere usata e ferita dalla gente che mi circonda...
Per loro sono il robot che dice sempre di sì.. Il cagnolino che ,pur essendo maltrattato , va sempre dal padrone.
Il pagliaccio che viene chiamato solo per divertimento ma che dopo di esso viene dimenticato..
Sto cercando di cambiare in questo per non essere più usata, per non soffrire più.
Non dico che adesso non farò niente di buono per nessuno , ma non voglio essere più lo zimbello di tutti.. Non voglio essere sottomessa dagli altri. Voglio essere buona ma non fessa.
Ho ancora molta strada da fare, lo so benissimo. Ma se voglio vivere pienamente con le persone che mi vogliono bene devo riuscirci. Non mi farò fermare da nessuno.
Ma poi mi domando :
Perché devo cambiare me stessa ? Io ho la coscienza apposto , sono loro che dovranno vedersela con i propri peccati non io.
Poi mi domando ancora una volta:
Allora perché ,se è così, io soffro?
Per la cattiveria delle persone? No , la cattiveria non centra. Le persone sono state cresciute per mangiare in testa agl'altri e non farsi mai mangiare in testa, oppure non mangiare mai al loro fianco. E allora?
Anche a questa domanda io ho dato una risposta. Le notti passate in bianco sono servite.
La risposta è che io soffro perché so che loro approfittano di me... E io ho capito adesso ..non voglio più che il mio cuore e ogni fibra del mio essere venga schiacciata ,senza pudore. Farsi schiacciare significa essere masochisti. Ferirsi per altri è da stupidi. Ferire gli altri perché si è stati feriti è da villani. Io adesso voglio stare pari con tutti a camminare , ma voglio portare in alto la mia anima. Non sarò come loro. Farò del bene a chi lo merita e riuscirò a capire quando una persona se ne approfitta e saprò dire di no.
Perché autolesionarsi  fisicamente e mentalmente per delle persone che non meritano le mie attenzioni? Quello fisico potrebbe anche sfogarti in qualche modo ma il dolore ritornerà sempre. E che faccio poi? Mi taglio un braccio? Ma poi per risolvere cosa? Ridurmi in fine di vita con mille e mille graffi per? Per delle persone che non lo meritano? No grazie. Io voglio bene a me stessa e proprio per me che voglio essere migliore di loro. Combatterò fino all'ultimo respiro e solo quando sarò riuscita ad alzarmi completamente sarò in pace con la mia anima.
Farsi del male non ha senso perché le cose non migliorano ma peggiorano. Pure se migliorassero sarebbe pura e semplice illusione che accrescerebbe il dolore appena questa finisce.
Sophia dice sempre che la frase "nata principessa cresciuta guerriera , l'Angelo bianco dall'anima nera" mi rappresenta molto. Ha ragione. Io mi ci rispecchio a pieno. E sono fiera che questa frase mi rappresenti.
"Alba tu di sicuro avrai avuto una buona ragione per fare ciò che hai fatto...il mio era puro masochismo.." Kai mi fa riprendere dai miei pensieri. È vero anche questa è una sotto forma di masochismo.
Vorrei tanto raccontargli tutto ma non me la sento.. Non voglio che sia mio amico per pietà.
"Si.. L'ho fatto per un motivo.." Mi fermo.. Come pensavo non riesco a dirglielo.
"Ti va di raccontarmelo?" Mi afferra le mani fermando il mio continuo movimento con le dita. Lo guardo per un secondo per poi riabbassare lo sguardo sulla coperta , mordendomi il labbro, segno che io sto combattendo contro me stessa.
"Ecco..."
Un brivido mi percorre la schiena dandomi calore e tranquillità.
Ringrazio Max mentalmente dell'aiuto.
"Forza " la voce di Max mi riscalda il cuore. Mi fa sentire meno sola.
"Io... " prendo un respiro profondo " Quando ero appena nata persi mio padre.. Lui aveva un tumore generato dal fumo delle sigarette.. Se smetteva poteva sopravvivere e vivere con me ,mamma e mia sorella.. Ma il vizio è stato più forte di lui.. Così dopo quattro mesi morì lasciando mia madre sola con due figlie da accudire.. Stessa sorte aspettò a mio nonno... Lui..." Iniziano a pizzicarmi gli occhi "lui... Mi fece da padre per tutto questo tempo... È stato tutto per me ... Era un nonno fantastico ... Ma poi... Per colpa del troppo fumo nei polmoni ebbe un infarto e morì ... Io quel giorno stavo a scuola, era carnevale. Il tempo fuori non era dei migliori. Quel giorno non ero felice. Avevo la sensazione che qualcosa fosse successo ... Qualcosa di brutto .... Mia madre mi venne a prendere prima dicendo che mio nonno non stava bene. Mi misi a dormire sul lettino per la stanchezza... Mi svegliai poco dopo sentendo qualcuno piangere ...era mia sorella..lei mi disse che era morto ma io non volevo crederle ... Non potevo credere che mio nonno fosse morto..iniziò a piovere e poco dopo arrivò mia madre che era in lacrime.. Speravo che fossero di gioia e non di dolore.. Ma quando vidi che anche la mia vicina di casa stava piangendo... Capii che quello che aveva detto mia sorella era tutto vero ... Lacrima dopo lacrima iniziai a piangere forte... " mi fermai a rivedere le scene nella mia mente.. Delle gocce salate caddero sulle mani di Kai.
"Se non ..fosse stato per quel dannato fumo! Io ora avrei un padre e un nonno! Se... S...se..." Le lacrime ormai non riuscivano più a fermarsi, si sono prese il controllo degl'occhi. Non riesco a tenerle sotto controllo.
"Dannata... polvere" dico tra un singhiozzo e l'altro.
Kai mi lascia le mani per poi abbracciarmi con forza.
"Sono stato uno stupido" continuava a ripetere mentre mi accarezzava la testa.
"Non.. Toccarmi i capelli" dico dopo due minuti. Rimane interdetto per qualche secondo ma poi inizia ad accarezzarmi la schiena.
"Ti prego perdonami.." La voce di Kai era così flebile. Mi calmo dopo cinque minuti.. Devo essere forte.
Appoggio la testa sul suo petto sentendo con l'orecchio il suo battito cardiaco.
Chiudo gli occhi per farli riposare dopo tanto pianto.
"Non lo sapevi.. " mi stringe ancora stavolta tenendo la sua mano sulla mia testa.
"Appunto perché non lo sapevo non avrei dovuto dirti quelle cose... Io ho sempre trattenuto tante parole di odio o rabbia perché non sapendo i problemi che hanno spinto le persone a fare ciò che hanno fatto, per farmi arrabbiare , ho sempre pensato di non avere il diritto di dire cose che poi avrebbero solo ferito... Ma... Ora l'ho fatto proprio con te... Con l'unica persona a cui non avrei mai voluto farlo..."
Sospira.
"Perdonami Alba..ti giuro che mi leverò questo vizio .."
Apro gli occhi assumendo un espressione contrariata. Mi stacco per guardarlo in faccia,mantenendo il mio sguardo fisso al suo.
"Non giurare su cose che sai di non poter mantenere."  Ha un'espressione stupita trasformandola, poi, in una decisa con tanto di sorrisetto.
"Allora sarà una sfida ... Se non vuoi che giuro ,lascia che sia una sfida. Puoi starne certa che io riuscirò a superarla." È parecchio sicuro di se. Sospiro sorridendogli
"Va bene ... Allora sarà una sfida "
Tra il dire e il fare c'è di mezzo il mare... Chissà se lui spaccherà questo proverbio o se darà la prova che sono vere queste parole.

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Il giorno dopo

Max non si è fatto sentire da quando se ne era andato Kai da casa.
Forse starà facendo qualcosa da Angelo custode..
Cosa fanno gli angeli custodi quando non sono con i loro progetti?
Palestra? Ah no ha detto che la forza gliela dà Dio...
Mangiano ? Può darsi , ma non penso che stia ancora mangiando.
Allora di sicuro dormire, sempre se gli angeli dormono ovvio.
"Hey"
"Oh eccoti Max, è da ieri sera che non ti fai sentire che stavi facendo?"
Mi compare davanti fermandomi di colpo
"Ti stai dimenticando lo zaino" dice indicandomelo dietro alle spalle. Cavolo mi stavo dimenticando la cosa più importante.
"Comunque sono andato da una parte" mi sistemo la borsa addosso e lo guardo
"Scommetto che non si può dire dove " lui annuisce e poi mi sorride.
Esco di casa. Faccio la solita strada per andare a scuola. Oggi devo andare anche a lavoro visto che sono a corto di cameriere.
Mi siedo al mio solito banco.
"Sai Alba..." Kai giocherella con un suo auricolare "ho fatto un sogno strano"
Sembra pensieroso, lo guardo incuriosita invitandolo a parlare.
"Ho sognato l'Angelo che disegni sempre tu, aveva le ali blu e i capelli biondi ... Emanava un grande calore e una tranquillità quasi da sembrare vera.."
Impallidisco.
"Mi ha detto di non farti più soffrire sennò dovrei vedermela con lui"
Sorrido. Ecco dove è andato. Che carino.
"Ahahaha dovresti smetterla di disegnare sempre quell'angelo sennò io faccio sogni strani di questo genere Ahahaha figurati mi ha anche detto di non dirti che è venuto da me in sogno , ma è ovvio che era solo frutto della mia immaginazione quindi te l'ho detto "
Sisi proprio immaginazione
"Bhè non sperare che io smetta di disegnarlo perché ci moriresti nell'aspettare che io smetta Ahaah"

La giornata passa in fretta e quando torno a casa ,dopo il lavoro , trovo mamma che cucina. Decido di parlargli di quel prete dove mi vuole mandare Eliot e sembra che sia d'accordo.
Strano... Forse mi ha sentita parlare con Max e quindi crede che io sia pazza... Bhe almeno adesso andremo da quel prete così Eliot finirà di assillarmi.
Vado in camera. Sorrido ancora per quello che mi ha detto Kai.
"Oggi sei allegra vedo" mi compare di fianco seduto sul letto. Le sue grandi ali blu sono adagiate su di esso piegandosi quanto basta.
"Eh già , e così non doveva dirmelo eh ?" Una risatina accompagna la sua espressione buffa di quando uno si aspettava ciò che le dice l'altra persona.
"E meno male che gliel'ho detto ahah "
Alza la testa guardando il soffitto formaggioso .
"Bhe pensa che tu sia una sua allucinazione per colpa dei miei disegni"
Lascia scappare una risata cortissima.
"Grazie Max" gli dico guardando le mie gambe che quando sto seduta sono il doppio di quando sto in piedi.
Lui mi accarezza la testa "di niente piccola"

La notte non conciliai sonno. Delle immagini di ragazze che venivano violentate non volevano sparire dalla mia mente.
Come se non bastasse domani ho un compito in classe di chimica voglio essere ben riposata.

Alle 3:30 riuscii finalmente a dormire sognando quell'azzurro che tanto amo.

Azzurro:l'Angelo, il demone e l'umanaDove le storie prendono vita. Scoprilo ora