Ospedale (parte due)

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POV.MAX
È passata più di mezz'ora ed alba ancora non esce dalla sala. Inizio a stancarmi, mi accascio per terra strusciando la schiena sul muro. Stare in un corpo umano è faticoso..
Finalmente dopo tanto tempo,Alba, esce. È ancora sul lettino, dorme. I medici mi hanno detto che avrebbero chiamato i suoi genitori e che potevo rimanere con lei in questo tempo. La portano in una stanza semi buia con un solo lettino e la mettono lì aggiustando il macchinario per tenerla sotto controllo. La stanza è monita di un bagno , un comodino ed un armadio stretto e lungo, di quelli censi usano nelle palestre. Il colore è verde acqua e blu chiaro. Il
Ha ancora il respiratore, il suo respiro è lento ed il viso è sereno.
Incrocio le braccia sul suo lettino, e vi appoggio la testa osservando come la sua pancia va su e giù. Sono sempre più stanco ,ma non posso tornare alla mia reale forma. La osservo ancora un po',fin quando qualcosa attira la mia attenzione. Sgrano gli occhi alzando lentamente la testa trasformando la mia espressione in rabbia e disprezzo. Mi giro verso la presenza alzandomi di scatto,facendo strusciare la sedia in modo rumoroso.
Ci sta un gioco di sguardi, il suo beffardo e sadico contro il mio arrabbiato. Rosso nell'azzurro e azzurro nel rosso,il silenzio continuò finché la sua risata cupa si fece sentire,iniziò ad avanzare verso Alba.
"Fermati."
Lui si fermò,ma non per mio ordine.
"Tu ,un insulso angelo custode, osi ordinarmi di fermarmi ,oltretutto ,mostrandoti a me sotto una misera forma umana ed insignificante"
Quel suo sguardo di superiorità mi da ancora di più il nervoso.
"Sai benissimo che posso distruggerti con una sola mano"
Un ghigno rimbomba nella stanza di ospedale.
"È incredibile come gli umani siano così... Manovrabili" il sangue inizia a ribollirmi nelle vene. "Insomma guardala"
Ci fu un minuto di silenzio ,interrotto da me "lei ,come altri umani, non si farebbero mai manovrare da voi esseri ripugnanti" ride, la sua risata rimbombò nella stanza emanando un inquietudine amplificata dalla stanza semi vuota
"Lei si è fatta manovrare da me tante volte ,ricordi?" Digrigno i denti
"Come quando aveva tredici anni che l'ho quasi spinta al suicidio, come adesso che per poco non la facevo morire dissanguata. Ahahaha quanti bai ricordi" le sue unghie passarono tra i suoi capelli blu scuro ,poi, sul viso andando prima vicino gli occhi da pazzo al sorriso compiaciuto.
"Cosa vuoi figlio di Asmodeo!" La mi rabbia si faceva sentire.
"Siamo nervosetti oggi non è vero Max?" Si interrompe "o dovrei chiamarti con il tuo vero nome? Oh aspetta , tu tecnicamente non ce l'hai il nome visto che sei un 'angelo custode' "
Digrigno i denti stringendo i pugni.
"Sta zitto lurido verme!" Alla mia affermazione finge un'espressione stupita ed oltraggiata. "Così mi offendi caro angioletto... E dimmi lei sa tutto di te?"
Si avvicina sempre di più a lei nonostante io gli dico di stare fermo. Allunga la mano verso il suo viso,ma non ci arriva perché io glielo impedisco. Sfodero la mia spada angelica,lo scaravento all'indietro facendolo sbattere addosso al muro,non gli do nemmeno il tempo di rialzarsi che mi ci scaravento addosso mettendogli la spada sul collo
"Non ti azzardare a toccarla!" Lo minaccio a denti stretti.
Nonostante la situazione ,continua a ghignare divertito.
"Un briciolo di forza in questo lurido corpo ci sta all'ora"
"Ti dimentichi sempre chi hai davanti."
"Già ... Ho te... Strano che tu ti sia affezionato così tanto a lei..E lei lo sa chi sei non è vero?" Guarda Alba per poi riguardarmi
"Oh ...non lo sa?" Fa il finto stupito, per poi sorridere soddisfatto mostrando quei canini schifosi.
"Che peccato se lo venisse a sapere" spingo ancora di più la spada sul suo collo.
"Non ci metto niente a tagliarti la testa"
"Come siamo cattivi.. Te la prestata l'arcangelo Michele?"
Premo un altro pochetto.
"No è la mia, l'ho appena affilata e non mi dispiacerebbe vedere come funziona usando te come cavia"
Mi da una spinta facendomi andare oltre il letto di Alba.
"Mi spiace non ne avrai l'onore... Tornerò quando non starai in questa forma patetica"
Mi alzo a fatica ridendo,tossisco nel farlo. Lo guardo soddisfatto pronto a schernirlo.
"Hai paura che io sia in grado di sconfiggerti anche così?"
"Tks, ti piacerebbe" mi guarda con indignazione per poi allontanare il suo sguardo verso la finestra "ah piccolo angioletto, ricordati che lui verrà a riprendersela prima o poi.. Non ti conviene affezionartici così tanto. E oltretutto visto che sei un angelo non so quanto sia conveniente innamorarsi di un'umana... Magari ti spediscono da noi ahahahh" la sua risata ha una sfumatura da allegra a malefica in meno di due secondi "se dovesse accadere.. Io sarò ben disposto a farti gli onori di casa" mi guarda con fare maniaco "non ne sono innamorato, la sto proteggendo come ogni angelo custode fa, le voglio un mondo di bene ma ciò è diverso dall'esserne innamorati"
"Peccato, sarebbe stato bello vedere il tuo aspetto demoniaco... Com'è che diceva Dante? Ah si 'più il suo aspetto da angelo era bello , più brutto diventava nell'inferno' " detto ciò sparisce in una nuvola di fumo nero. Abbasso la guardia rilassando il corpo, faccio sparire la spada in un bagliore blu. Il pericolo per adesso è sparito, ma non permetterò mai che possa riaccadere una cosa del genere.
Il discorso con il demone mi fa pensare, lei non può ancora sapere... Per adesso deve rimanere nell'ignoto,fin quando non sarò costretto a farlo. Spero mi possa capire..
Vorrei veramente dirglielo, non voglio che soffra.. Ma non sono io a decidere se devo.
La sposto delicatamente creando un posto affianco a lei. Mi ci distendo affianco ,noi angeli non dormiamo mai ma quando siamo sotto forma umana la stanchezza si fa sentire, le tengo una mano ed inizio a dormire.

POV.ALBA
Un respiro lieve arriva ,sulla mia guancia ,ad intermittenza. Ho gli occhi chiusi, ma sono sveglia. Sento come se qualcuno mi tenesse la mano, apro lentamente gli occhi guardando verso du essa , noto che una grossa mano maschile tiene la mia saldamente. Percorro la figura con gli occhi finché non arrivo al viso, Max è disteso vicino a me sotto forma umana.. È così bello, il viso è rilassato e la spalla va su e giù a ritmo del respiro, chissà da quanto tempo è qui ad aspettare che io mi svegliassi.
Osservo il luogo, una comune stanza di ospedale, il ticchettio della macchinetta del respiro fa da calmante aiutato dal silenzio che incombe nella stanza. Guardo la mia gamba, o meglio la coscia ,l'unica parte scoperta di tutto il mio corpo tralasciando le braccia e la testa, i ricordi mi riaffiorano come un film velocizzato, spero di non averlo fatto soffrire tanto.. Sospiro e torno a guardare quel viso meraviglioso e candido. Pensavo che gli angeli non potessero dormire, ma è anche vero che adesso è 'umano' magari in questo stato possono dormire e fare cose da umani. Una ciocca di capelli gli cade all'improvviso sul naso ,alzo la mano per rimetterla al suo posto, quando ad un certo punto la porta si apre di scatto facendo un botto di baccano. Max sobbalza, ha gli occhi spalancati e lucidi dal sonno, si guarda intorno spaesato ed ha i muscoli tesi come se dovesse attaccare da un momento all'altro , ma subito dopo si rilassa sorridendo, io ,che ho osservato la sua reazione , non mi accorgo dell'urgano che mi compisce in pieno saltando sul letto gridando il mio nome in lacrime.
"Alba!!!! Grazie al cielo sei vivaaaa" un'ondata di capelli biondo scuro mi inonda la faccia, e un paio di braccia mi stritolano il collo. Le accarezzo i capelli informandola della mancanza di fiato dovuto all'abbraccio.
"Ah si scusami..." Tira su con il naso e si asciuga gli occhi, adesso che la osservo meglio noto dei colpi di sole sparsi ,non in modo omogeneo, tra i capelli.
"Ma questi colpi di sole?" Lei si accarezza i capelli trasformando la sua faccia in un'espressione corrugata
"Ti avevo inviato delle foto ma non entravi su whatsapp , ho pure provato a chiamarti ma il telefono squillava a vuoto... Quando ad un certo punto ha risposto Kai e mi ha detto che non non tornavi e poi insieme abbiamo scoperto che tu stavi qui all'ospedale!!!"
Sorrido chiedendo scusa per le preoccupazioni date a loro due
"E Kai dov'è adesso?" Sophie di guarda dietro dicendo che stava dietro di lei, ma qua dentro non ci sta.
"Sta fuori e non se la sente di entrare" i nostri sguardi si posano su Max
"Alba chi è lui? Perché non me ne hai mai parlato? E che ci fa lui qui?!"
Io e Max ridiamo "bhè Sophie, io te ne ho sempre raccontato, e lui sta sempre con me" il suo sguardo è confuso
"Come non ti ricordi? Hai detto anche che hai sempre voluto vedermi" la faccia di Sophie è indecifrabile adesso, rimane per tre minuti buoni in silenzio. Ad un certo punto risucchia l'aria in un gesto di stupore , sgrana gli occhi "no...credo di aver capito... Ma per evitare figuracce... Come ti chiami?" La sua voce tremava un po
"Mi chiamo Max"
Un altro sospiro di stupore ,questa volta più forte del primo, occhi ancora più sgranati ed pelle più chiara. Inizia a balbettare , io sorrido
"Tu... No... Non ci posso credere... Mio Dio santo... No non volevo offendere! ... Cioè non nominare il nome di Dio invano... Santo Gioacchino!!!" Max cercava di frenarla ma con scarso risultato
"Hai reagito in un modo diverso in confronti ad Alba ahahah" io gonfio le guance incrociando le braccia al petto mentre Sophia si rilassa.
"Bhe se all'improvviso un ragazzo mi dice di andare a casa sua che pretendi che dicevo 'MA SI ANDIAMO A CASA DI UNO SCONOSCIUTO CON FORSE QUALCHE ALTRO FINE IN MENTE' " ci guardiamo e poi sorridiamo
"In effetti potevo trovare un altra scusa " annuisco e Sophia inizia a fargli un sacco di domande, sul perchè non avesse le ali , come fa ad avere pazienza con me ... Insomma cose normali.
Cerco di alzarmi ma Max mi blocca "ti aiuto io ad andare da Kai" lo guardo negl'occhi e noto che mi nasconde qualcosa , ha gli occhi 'spenti', o forse è solo il dispiacere di ciò che è accaduto.
Lo ringrazio e gli chiedo perdono con un sorrido. Arriviamo fino alla porta e io mi appoggio al muro
"Ti sto a fianco tranquilla, se c'è qualche problema lo saprò e sarò li con te" gli sorrido grata, ricambia e si allontana.
Kai passeggia osservando le altre stanze con uno sguardo preoccupato ed angosciato, non sembra essersi accorto di me. Appoggiata al muro cammino fino ad una certa distanza dalla porta
"Kai" si gira di scatto e sussurra qualcosa 

Azzurro:l'Angelo, il demone e l'umanaDove le storie prendono vita. Scoprilo ora