Capitolo 14

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Per questo capitolo lo spazio autrice lo metto all'inizio per informarvi di una cosa ❤
Ho voluto che in questo capitolo ci fosse un avvicinamento fisico tra Cam e Mia e quindi vi volevo avvisare che ci sarà una scena un po' rossa ma a parere mio, niente di volgare da urtare la sensibilità di nessuno ❤
Spero di essere riuscita a descrivere bene ciò che prova Mia e di farvi vivere anche a voi le sue stesse emozioni ❤
Detto questo vi lascio al capito, grazie a voi che mi seguite e mi supportate❤
Vi adoro ❤
Baci ❤
Lou ❤

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Siamo in macchina di ritorno dalla bellissima gita in yatch, sono appoggiata con la testa sulla spalla di Maddy, che intanto sonnecchia a bocca aperta.
Cam e Alec sono davanti mentre discutono di alcune cose da uomini di cui, però io, non presto attenzione.
Il messaggio di Matt mi ha lasciato senza fiato e una sensazione orribile mi attanaglia la bocca dello stomaco.
Non so fin dove si spingerà e, sinceramente, ho paura a pensarci.
Non ho voluto dire niente nè ai ragazzi nè alle ragazze, per paura che si allarmassero troppo e chiamassero la polizia, cosa di cui io non voglio assolutamente.
Per quanto male possa avermi fatto, non ho la minima intenzione di tenermi il senso di colpa a vita per avere rovinato quella di qualcun altro e poi, lo faccio anche per la sua famiglia che io amo con tutto il cuore.
Mi volto a guardare Mad e noto che in questo momento, caduta in un sonno profondo, incomincia a fare le bave.
Afferro lentamente il telefono dalla tasca dei pantaloni e mettendo la fotocamera interna, scatto una foto vicino a lei, che finirà nel nostro album a casa.
Rido guardando il risultato e subito la inoltro alle altre che sicuramente vedendola, si divertiranno anche loro.
Alzo lo sguardo asciugandomi una lacrima quando noto che Cam mi guarda dallo specchietto; gli sorrido timidamente riponendo il telefono in tasca e quando rialzo lo sguardo lui è ancora li a fissarmi.
Ha le guance leggermente rosse dovuto al sole preso oggi mentre i suoi occhi sono un po' arrossati; le labbra sono perfettamente lucide, segno che poco fa la sua lingua le ha umidificate.
-Vi va se andiamo a mangiare tutti da me?- domanda Alec cambiando stazione radio e mettendo una canale in cui passano canzoni da discoteca.
Il cambio repentino di canzone e così anche del volume,fanno scattare in aria Mad che, spaventata e con ancora la bava alla bocca, ci guarda con occhi sbarrati.
Dopo un minuto di silenzio in cui tutti la guardiamo, compreso Alec dallo specchietto retrovisore, scoppiamo in una risata fragorosa nella quale ci si aggiunge anche lei diversi secondi dopo.
-Santo cielo che spavento.- sussurra prendendo un fazzoletto e asciugandosi cercando di passare inosservata.
Ancora ridendo la abbraccio e scatto un'altra foto, immortalando i suoi occhioni ancora liquidi dal sonno e ancora un po' spaventati.
-Sei proprio una cretina.- ridacchio scompigliandole i capelli e ricevendo così un bello schiaffo dietro al collo.
La guardo ammutolita per poi saltarle addosso divertita facendo partire la lotta del solletico.
-Mia per favore, così mi farai fare la pipì addosso.- urla dimenandosi sul sedile mentre cerca di riprendere fiato.
Soddisfatta di averla sfiancata ritorno sul mio sedile alzando il pugno in aria vittoriosa.
-Mai mettersi contro Mia Ray.- urlo annuendo e ricevendo un applauso da Alec e Cam che hanno assistito, divertiti, a tutta la scena.
-Mi vendicherò vecchia marpiona.- sussurra Mad scrocchiandosi le dita delle mani e osservandomi attentamente.
Annuisco nuovamente per poi concentrarmi sul cancello che si sta aprendo mostrandoci l'enorme villa di Alec.

••

Il sole ormai è tramontato mentre in cucina vengono depositate otto squisite pizze d'asporto.
-La mia è quella con le patatine.- urla Ilary sedendosi a tavola e controllandole tutte.
Toccatele tutto ma non la pizza.
Stefan la guarda ridendo mentre le roba una patatina dalla sua amata pizza.
-Ehi!- gli urla contro ridendo e rubandogli un wurstel dalla sua.
Apro la mia e il profumo delle olive nere solletica i miei sensi e le mie papille gustative.
-Buon appetito a tutti.-
Ci zittiamo tutti per capire quale sia il telefono che sta suonando e, riconoscendo la canzone, capisco che è il mio.
Mi alzo velocemente ingoiando il boccone e lo afferro subito.
Numero sconosciuto.
L'ansia mi attanaglia lo stomaco mentre schiaccio il pulsante di risposta.

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