Capitolo 1

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"Non hai ancora capito che non vali niente? Sei come lo zero, come un libro impolverato su uno scaffale. Se solo tu non fossi mai esistito ... Non chiedo molto, solo ... vorrei che fossi invisibile".

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Sentite.

Io piaccio a tutti, nessuno escluso. Cosa non va bene in me oggi? Rettifico. Cosa di me non va bene a Louis Bergum? Sono i miei capelli? Mi è cresciuto un brufolo?

Esco dalla classe. Devo assolutamente entrare in bagno e guardarmi allo specchio. Deve esserci qualcosa che non va in me questa mattina. Magari ho messo la maglia al rovescio? O cielo.

Evito gli studenti con agilità. Mi complimento con me stessa mentalmente per le mie doti da ginnasta.

Il bagno è là a pochi metri da me. Spero almeno di tr ...

Avete presente quella sensazione di panico che ti assale quando stai cadendo e cerchi di rimetterti in equilibrio? Ecco, uguale, solo che io sono già per terra. Penso che il mio sedere si sia appiattito ...

Alzo lo sguardo. Vedo sfocato. Devono essermi caduti quei dannati occhiali. 
Non sono più abituata a stare senza di loro, diciamo che ormai fanno parte di me. Li tolgo solo per dormire, fare la doccia o praticare sport.

"Scusami tanto, bellissima, ero distratto".

Il ragazzo che ho di fronte si piega verso di me e mi porge la mano. Lo osservo e noto che ha i capelli castani come quelli di Louis, forse un po' più scuri. Porta gli occhiali, indossa una camicia bianca elegante e mi sorride gentile.

"Anche io lo ero, quindi penso sia colpa di entrambi" sorrido, prendendogli la mano.

Lui mi fa alzare facilmente. Sembra quasi che non abbia fatto nessuna fatica.

A differenza di Louis, questo ragazzo è alto come me. Infatti, quando Bergum si è alzato per andarsene, ho notato quanto fosse alto e ... sì, ne sono rimasta affascinata.

Ancora mi incuriosisce quel suo comportamento così freddo e meschino. Non mi sembra di avergli fatto qualcosa di male. Magari è offeso perché non ho notato prima la sua presenza in classe?

"Io mi chiamo Francesco" dice lui sorridendo.

"Catherine, ma puoi chiamarmi Kate".

Francesco mi regala un sorriso gentile e mi lascia un bacio sul dorso della mano.

"È un piacere conoscerti, Kate" sussurra.

Non so perché arrossisco alle sue parole.

"P-piacere mio".

Lui sorride ancora e non posso fare a meno di pensare a quanto sia tenero.

"Ci vediamo in giro, Kate".

Francesco se ne va, lasciandomi in mezzo al corridoio da sola. Rimango là ferma, mentre tutti gli studenti mi passano a fianco. Mi arriva anche qualche gomitata: una delle tante cose a cui ho fatto l'abitudine.

Quando vedo Louis passare, mi rianimo subito. Lui mi sorpassa e sembra non accorgersi di me, ma io decido di seguirlo.

All'inizio preferisco non farmi vedere e camminare in silenzio a una certa distanza da lui.
Finiamo nel cortile della scuola e io mi nascondo dietro a un albero ad osservarlo, mentre lui si ferma su una delle panchine. Tira fuori un quaderno blu e una matita.

Scrive. Nel mentre fa qualche pausa, fissando il vuoto pensieroso. Poi subito si rimette al lavoro e la matita si muove veloce sul foglio.

Verso destra, a capo, verso destra, pausa, a capo.

Quando decido di avvicinarmi e camminò verso di lui, Louis non si accorge di me. È  così concentrato sul suo lavoro, che non fa caso a una certa Catherine.

Mi posiziono dietro al ragazzo, insicura sul da farsi. All'inizio ero certa di voler parlare con lui ma, adesso che sono qui, non ne sono più tanto sicura. Sembra così concentrato, e io non voglio distrarlo o disturbarlo.

Però, l'altra parte di me mi dice di posargli una mano sulla spalla e di attendere una sua reazione. Agisco in questo modo e... be', lui non sembra molto contento del contatto fisico.

Si gira di scatto, chiudendo il quaderno su cui stava scrivendo. Subito mi sembra spaventato, poi mi guarda male e si alza dalla panchina.

"Ciao" mormoro.

Lui inarca un sopracciglio.

"Cosa vuoi ancora?".

Sorrido imbarazzata. Cosa voglio? Mi scappa una risatina appena accennata.

Lui sbuffa e fa per andarsene.

"Aspetta!".

Gli afferro il braccio con la mano destra e lo faccio voltare verso di me. Lui mi guarda freddo, liberandosi subito dalla mia presa. Sembra infastidito ... okay, non sembra, lo è.

"Mi dispiace di non averti notato prima.. cioè ... di solito sono amica di tutti, e il fatto di essermi dimenticata di un mio compagno di corso non mi fa stare in pace con me stessa. Chissà come devi esserti sentito ...".

Lui sorride, il che mi fa pensare che sia stato questo il problema, come già sospettavo.

"Avrei preferito che non mi avessi notato nemmeno oggi".

Il sorriso che poco prima si è formato sul mio viso scompare.

"Ma perché?" chiedo ingenuamente.

Louis non risponde. Mi volta le spalle e cammina via.

Questa volta non lo trattengo.

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"Non ne sei all'altezza".

Invisible {Completata}Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora