Capitolo 15

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Dopo aver raccontato la sua storia, Louis diventa improvvisamente silenzioso. Avvicino la mia mano alla sua e faccio intrecciare le nostre dita. Lui sorride leggermente, senza distogliere lo sguardo dall'orizzonte.

Ricambia la mia stretta stringendo la mia mano.

"Mi dispiace, Lou".

"Da quel momento papà non è più stato lo stesso. Ha iniziato a trattarmi male, come se la morte della mamma fosse stata causata da me. Questo perché Greg gli raccontò la storia dal suo punto di vista. Gli disse che io avevo fatto alzare la mamma per farla andare a controllare. Probabilmente, se fosse rimasta a letto, non le sarebbe accaduto nulla. Al piano di sopra l'esplosione non aveva causato gravi danni. A volte penso che ... sia stata veramente colpa mia".

"Oh no, Lou!".

Gli prendo anche l'altra mano e lo faccio voltare verso di me. Lui mi guarda e mi sembra di scorgere una certa lucidità nei suoi occhi.

"Non è colpa tua. Eri piccolo, non potevi sapere. Tua madre ti vorrà sempre bene, hai capito?".

"Questo è quello che dicono tutti, Catherine" sussurra, "Ma nessuno di noi sa cosa ci sia dopo la morte. Non siamo sicuri dell'esistenza del paradiso, per quanto ne sappiamo potrebbe anche esserci il nulla".

Gli lascio un piccolo bacio sulle labbra.

"Ci rimane la speranza, che è l'ultima a morire. Ricordatelo" dico.

Noto una piccola lacrima scendere dalla sua guancia. Louis abbassa la testa per non farsi vedere in viso.

Quando mi avvicino di più a lui per stringerlo a me, mi accorgo che non sta piangendo. L'unica lacrima presente sul suo viso è quella che ho visto io. Pian piano si va asciugandosi sulla sua guancia.

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Qualche giorno dopo, prima di capodanno, io e Louis ci ritroviamo a camminare mano nella mano al parco. Nonostante sia sempre molto silenzioso, sembra che stia cominciando ad aprirsi con me e sono molto felice di questo.

"Ti sfido a mangiare un gelato" afferma ridacchiando.

"Ma tu sei pazzo! Fa freddo!" esclamo.

"Vorrà dire che ti scalderò, come quella volta a casa tua" sussurra, stringendo di più la mia mano.

Sono sicura di essere arrossita. Lui sorride e mi bacia a stampo.
Ci guardiamo negli occhi.

Mi sento fortunata adesso, felice. Ho finalmente avuto la possibilità di provare le farfalle nello stomaco, cosa che non mi è mai capitata.
Ora ho sempre voglia di passare del tempo con lui, stargli accanto, creare un contatto con le nostre mani.

"Voi ...".

Sia io che Lou ci blocchiamo sul posto e ci voltiamo.

Francesco ci fissa con sguardo furente, mentre Louis mi stringe a sé, attirandomi contro il suo corpo con un braccio.

"È meglio che tu te ne vada" afferma, rivolto a Fra.

"E lasciare che tu me la porti via?!" urla.

Spontaneamente mi appiattisco contro di Louis. In questo momento Francesco mi spaventa.

"Lei non è tua" dice a denti stretti il mio ragazzo.

Francesco si avvicina a noi pericolosamente e Lou mi fa mettere dietro di lui.

"Conta fino a dieci, Fra, non voglio che accada di nuovo" sussurra Louis. Stavolta sembra abbastanza preoccupato e io sono sempre più confusa.

Il ragazzo di fronte a noi sembra spaventarsi improvvisamente.

"N-no ... io ...".

Si volta e corre via. Louis sospira sollevato.

Io mi stacco da lui e lo guardo seria.

"Perché si è comportato così?" chiedo.

"Semplice gelosia" rispose.

Io sono sicura che quella di Francesco non sia pura e semplice gelosia. C'è qualcosa sotto.

Mi allontano per conto mio.

"Catherine...".

"Devo andare, Lou. È giusto che gli vada a parlare".

"Non posso lasciarti andare".

"Perché?".

Non mi fermo e continuo a camminare. Visto che non mi risponde, vado avanti.

Diretta verso la casa di Fra.

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Mi dispiace di non essere riuscito a dirti quanto ti volevo bene.

Tuo, L.B.

Invisible {Completata}Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora