"Stammi alla larga".
"Ma ...".
"Ho detto di starmi alla larga, vattene. Non tornare mai più".
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Quando mi sveglio, mi trovo sul mio letto, sotto alle coperte. Subito mi viene spontaneo cercare Louis con lo sguardo e, visto che non lo vedo, mi alzo.
Scendo al piano di sotto quasi correndo. Noto mia madre seduta al tavolo della cucina e ne rimango sorpresa.
"Louis?".
"L'ho portato a casa. Hanno liberato le strade e ne ho approfittato. Avete avuto paura?".
"Un po'".
So che è brutto da dire, ma al posto di mia madre avrei voluto vedere Louis, girato di schiena e intento a cucinare qualcosa dall'odore invitante. Mi sarebbe piaciuto che si fosse voltato verso di me e mi avesse sorriso.
"Ti ho preparato la colazione".
E a quella frase avrei sorriso come un ebete, e forse sarei pure arrossita. Ma perché mi faccio tutti questi film mentali? Devo dimenticare tutto quel che è accaduto ieri sera e focalizzarmi sullo studio. Sì, è proprio quello che farò. Non ho tempo per storielle, sia che siano relazioni serie o rapporti 'per gioco'.
"Questo tempaccio non fa altro che peggiorare. Prepariamoci, sai com'è Dicembre, Kate" sorride amareggiata mia madre.
"Lo so ..".
Io e mamma abitiamo a Duluth da due anni. In precedenza, la nostra casa si trovava in California, quando ancora la nostra famiglia era al completo.
Già, i miei genitori sono separati da tre anni. Mamma non voleva più abitare in una casa piena di brutti e bei ricordi, perciò ai tempi decise di andare via.E adesso siamo qui, in un posto totalmente diverso da quello in cui stavamo prima. Lo so che può sembrare brutto da dire, ma sono contenta che abbiano deciso di lasciarsi. Litigavano sempre, non riuscivano ad andare d'accordo su nulla-discutevano persino su cosa mangiare. Qualche volta temevo che papà potesse alzare le mani. Dire che ero terrorizzata dalle loro urla in salotto è poco. In certi momenti, stesa a pancia in su sul letto di camera mia, desideravo che si zittissero, si chiedessero scusa e che si baciassero. Impossibile. Era ormai diventata una coppia forzata, e io volevo solo che loro due fossero felici.
Per questo, sono contenta di vedere mia madre sorridere di nuovo, tornare a casa dal lavoro allegra. Ha iniziato persino a cimentarsi di nuovo nella cucina (cosa che non faceva da un pezzo, da quando erano iniziati i litigi). Il nostro trasferimento è stata una rinascita. Sento papà tutti i weekend al telefono: probabilmente non vuole smettere di essere mio padre e, questo, mi rallegra.
Nonostante tutto questo, io vivo la mia vita come al solito. L'unica differenza è che vedo mio padre poche volte all'anno dal vivo (a volte facciamo delle chiamate su skype), ma non importa. Sono felice se anche loro lo sono. Vorrò bene a entrambi, sempre.
"Guarda il lato positivo, amore, tra poco arriva il Natale".
Le sorrido.
"Hai ragione, mamma".
Che strano ... Mi sembra di essermi dimenticata qualcosa...
Oh, cavoletti di Bruxelles.
"La scuola. I-io ... Francesco, pranzo, verifica di chimica" blatero.
Mia madre scoppia a ridere.
"Le scuole sono chiuse per la neve, tesoro".
"Devo chiamare Fra!".
Corro in camera mia e non ci metto molto a trovare il suo nome nel registro delle chiamate. Mi risponde dopo quattro lunghi squilli con una voce assonnata, quasi da zombie.
"La prego di richiamare più tardi, questa è la segreteria telefonica di Francesco Riboletti. Al momento, la persona che sta cercando è intenta a voler dormire fino alle 11:30, per poi prepararsi per un appuntamento. Lasciate un messaggio vocale dopo sto cazzo di bip. BIP!".
Mi trattengo dal ridere. Aspetta un secondo ... ha per caso detto appuntamento?
"Sono Kate".
Silenzio. Sento degli oggetti cadere dall'altra parte della cornetta.
"Va tutto bene?" chiedo insicura.
"Sì! Non trovavo gli occhiali!" esclama lui imbarazzato.
Non ce la faccio a trattenermi e scoppiò in una risata fragorosa. Mi calmo dopo qualche minuto.
"Devo ancora lasciare un messaggio dopo 'sto cazzo di bip'?" chiedo, imitando le sue parole.
Lui ride imbarazzato.
"N-no ... io ... scusami per prima. Non avevo letto che la chiamata era tua ...".
"Non preoccuparti. È stato divertente" rido.
Anche lui ride con me.
"Come mai hai chiamato?".
"Volevo sapere se ti andrebbe di pranzare insieme lo stesso, nonostante la neve".
"Pensavo che fosse sottinteso".
Sorrido.
"Allora...".
"Allora vengo a prenderti a mezzogiorno" dice sicuro.
"D'accordo e ... buonanotte fino alle undici e mezza".
Lui ride di gusto.
"Notte".
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La gente non capisce come si ci sente quando si perde qualcuno, a meno che non l'abbia provato sulla sua pelle.
È brutto quando non puoi parlare con nessuno del tuo dolore, quando non puoi sfogarti tirando fuori tutto. Ma la cosa più orribile è che io ho perso questa persona nel rancore. Volevo farmi perdonare, volevo chiederle scusa.Lo giuro.
Lo giuro.
Da L.B., il tuo.
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Invisible {Completata}
RomanceMi sembra che voglia rendersi invisibile agli occhi di tutti. Rifiuta relazionarsi con gli altri. Ma perché? --- Tutti i diritti sono riservati a @ilary_tommo Riferimenti a persone realmente esistenti sono puramente casuali --- Iniziata il 9/09/16 c...