Invisible {Completata}

Capitolo 17

Quella di Francesco è stata proprio una 'bella' sorpresa.

Adesso capisco il motivo di tutti i suoi strani comportamenti, a partire da quel giorno a scuola. Quel suo attacco d'ira era dovuto alla sua malattia. Non prendiamoci in giro: è proprio una malattia, la sua.

"Hai visto che ho fatto bene a seguirti?" chiede Louis, mentre camminiamo verso casa.

"Sì, ma ti avevo detto di non farlo" rispondo.

"Oh, fiorellino, mi dispiace di averti salvato la pelle!".

"Non voglio litigare con te, Lou".

Non ho proprio voglia di discutere, ne ho abbastanza per oggi. Voglio andare in cucina, farmi una bella tazza di tè caldo e sedermi sul divano tranquilla. Magari mamma potrebbe fare la stessa cosa, penso che ormai sia tornata dal lavoro.

All'improvviso, al pensiero del tè mi viene la nausea. Non capisco il perché di questo mio malessere inaspettato, ma cerco di non pensarci. In poco tempo arriviamo davanti a casa mia.

"Un giorno dovrai spiegarmi perché te e Fra vi odiate così tanto".

Louis sospira.

"Non sono io che non sopporto lui ...".

"E allora perché litigate sempre?".

Lui si gratta il collo. Sembra in difficoltà.

"Vedi ...".

Un suono di piatti rotti ci fa sussultare entrambi. Ci guardiamo negli occhi.

"Cos'è stato?" chiedo preoccupata.

Ci voltiamo verso la finestra della mia cucina. Mi torna alla mente il fatto che mia madre sia incinta. Be', in realtà questa è una mia convinzione. Lei non mi ha detto niente a riguardo.

Fatto sta che penso sia svenuta e che magari abbia fatto cadere qualcosa. La gravidanza comprende anche gli svenimenti, giusto?

Tiro fuori le chiavi dalla borsa e apro la porta velocemente. Entrò in casa seguita da Louis e mi dirigo in cucina.

Mi blocco all'entrata della stanza. Louis rimane scioccato da ciò che vede, come me.

Mia mamma ci guarda sofferente, con le braccia appoggiate al bancone. È molto pallida e il cappello, che molti di questi giorni portava, è ora sul pavimento.

Scorgo del rosso nel lavandino e sono sicura che quello non sia sugo di pomodoro. I capelli in cima alla sua testa non ci sono più. Solo quelli che il cappello non copriva sono presenti.

Stavolta piango. Lo faccio perché capisco che mamma non è incinta, che ciò che pensavo fosse una cosa bella è in realtà terribile.

"Mamma ... che cos'hai?" chiedo fra le lacrime. Non riesco a muovermi, la mia vista sembra offuscarsi e il mio respiro aumenta. So che si tratta di un attacco di panico, ma adesso non riesco a contare fino a dieci per tranquillizzarmi.

"Kate ... chiama un'ambulanza. Stai calma, io sto bene" sussurra mia madre.

Louis mi stringe la mano e io torno in me.

"Dobbiamo aiutare tua madre. Prendi il telefono e chiama il 911".

Louis si avvicina alla mamma e la aiuta a stare dritta. Lei geme dal dolore.

"Signora, non ci faccia brutti scherzi, eh. Sa che ci offendiamo?".

Mentre mi dirigo al piano di sopra per prendere il telefono, la sento ridere con fatica. Perché non mi ha detto niente? Sono arrabbiata e terrorizzata allo stesso tempo.

Come ho potuto non accorgermene? Come ho fatto a pensare che fosse una semplice gravidanza?

Sono arrabbiata perché lei non mi ha detto niente. Temo ciò che potrà accadere. Io non posso perderla. Chi mi rimarrebbe? Ci sarebbe mio padre, ma lui è un'altra persona. Non potrà mai sostituire la donna che mi ha generata. Voglio molto bene a papà, ma vivere con lui non sarà come stare con la mamma. D'altronde io vivo con lei, lui lo sento al telefono.

Forse non dovrei essere così negativa. Forse dovrei convincermi sulla sua guarigione, ma non ce la faccio a non pensare a .... alla sua morte.

Se dovesse accadere, io non saprei più da che parte girarmi. Perdere una persona così vicina a te è orribile.

Come ho detto a Louis, la speranza è l'ultima a morire, giusto?

Scendo le scale, dando tutte le informazioni al 911. Arrivano in un quarto d'ora. Mamma non riesce a parlare e a spiegarci quel che le sta succedendo. Io cerco di mantenere la calma, facendo respiri profondi.

Mi ritrovo a tener la sua mano, mentre lei è stesa sul lettino dell'ambulanza.

Louis ci raggiungerà in moto.