Capitolo 20

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Francesco rimane con Louis tutto il pomeriggio. Ridono e scherzano come facevano anni addietro, nei limiti ovviamente. Entrambi sono portati a stare assieme dal dolore che provano.

Verso le cinque e mezza, Francesco va a casa, chiamato dai suoi genitori.
Louis, visto che non deve dare conto a nessuno, decide di rimanere con Catherine fino alla conclusione dell'orario delle visite del giorno dopo.

Le infermiere hanno chiuso un occhio e l'hanno fatto rimanere in ospedale tutta la notte, visto che proprio lui l'aveva portata là.

Un dottore entra nella stanza e guarda Louis.

"Sei il suo ragazzo?" chiede.

Louis annuisce. Nonostante quello che Catherine gli ha detto, lui la ama lo stesso.

"Ho una bellissima notizia, allora".

Sul viso del ragazzo si forma un sorriso leggero.

"La dica, non mi faccia aspettare".

Il dottore sorride, convinto che la notizia possa piacere a Louis.

"Il bambino è salvo".

"Bambino?!?!".

Sì, proprio una bella sorpresa per Louis Bergum. Forse che quel preservativo sporco sul tappeto della camera da letto non fosse stato suo?

Un figlio. Una piccola creatura fatta di una parte di lui. Nonostante sia una notizia alquanto scioccante, Louis si sente felice in un certo senso. Non dovrebbe, lo sa, ma è più forte di lui. Il solo pensiero di dover diventare padre lo incuriosisce. Non ne sa neanche lui il motivo.

"Sì, Catherine Foster risulta incinta da circa tre settimane e mezzo. Ora ho anche una brutta notizia ...".

Louis si gratta la testa nervoso e rivolge uno sguardo alla sua Catherine. Distoglie subito gli occhi dal suo corpo, che al ragazzo pare quello di un cadavere.

"E ... come farà a sopravvivere?".

Il dottore sospira.

"Questa è la brutta notizia: se non si sveglia, il bambino morirà".

Louis non sa il perché, ma si sente triste per questo. Non dovrebbe essere felice che quella piccola creaturina muoia? La sua scomparsa porterebbe a niente obblighi o preoccupazioni. E invece la speranza che il loro bambino sopravviva è molta, anche se sa che non potrà mai succedere.

Catherine non è cosciente e non può portare nutrimento al bambino.
E se la ragazza lo abbandonasse? La quota di persone care perse salirebbe a tre, per Louis.

"La flebo non porta una parte del nutrimento al bambino?".

"Sì, ma non basta per farlo crescere. Il piccolo ha bisogno di vitamine".

Louis si siede sulla sedia vuota vicino alla finestra, mentre il dottore se ne va dispiaciuto.
Si porta la mano fredda alla fronte. La testa gli dole fortemente.

Catherine non può lasciarlo, lei è l'unica cosa bella che gli è rimasta. È anche convinto che lei possa sentire tutto, ma non ne è sicuro. Afferra dei fogli di carta che trova sul comodino. Gli hanno detto che in questa stanza c'era un bambino prima.

Prende anche una penna blu e inizia a scrivere.

Sono piccole lettere per Catherine, la sua piccola.

"Cerco solo qualcosa o qualcuno che dia un senso alla mia vita senza significato. Che ci faccio io su questa Terra? Non voglio deluderti ancora, non voglio. Lo so che mi senti...

Ne sono sicuro.

L.B., il tuo".

L'ha delusa: non è riuscito a salvarla in tempo.

"La gente non capisce come si ci sente quando si perde qualcuno, a meno che non l'abbia provato sulla sua pelle.
È brutto quando non puoi parlare con nessuno del tuo dolore, quando non puoi sfogarti tirando fuori tutto. Ma la cosa più orribile è che io ho perso questa persona nel rancore. Volevo farmi perdonare, volevo chiederle scusa.

Lo giuro.

Lo giuro.

Da L.B., il tuo".

L'ha persa.

Catherine non parla, non si muove, sembra morta.
L'ha perduta e non è riuscito a chiederle scusa.

Scusa per averti lasciata andare via da sola.

Scusa se ti ho trattata male.

Scusa per esser stato stronzo.

Scusa per non aver fermato la mano di Francesco.

Scusa per averti donato un figlio destinato a morire.

Scusa per averti portata a letto da ubriaco.

Scusa se ti ho rovinato la vita.

Scusa.

Invisible {Completata}Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora