La domenica passa veloce. Finisco gli ultimi compiti che mi rimangono, vado a messa, passo del tempo con mia madre.
Lunedì vado a scuola come sempre, anche se stavolta rimarrei volentieri a casa. La mia voglia di conoscere Louis Bergum è scesa catastroficamente. Infatti penso che lo eviterò d'ora in poi.Scendo dal pullman e mi avvicino a Francesco, che sta parlando con Ileene e Luke come al solito.
Lui mi vede e sorride leggermente. Io lo abbraccio, stringendolo forte.Mi dispiace di averlo abbandonato alla festa. Lui è l'ultima persona che voglio far soffrire.
"Come mai così affettuosa?" sussurra, ricambiando il mio abbraccio.
"Perché ti voglio bene".
Si stacca per guardarmi negli occhi. Mi sorride felice.
"Anche io, piccola" dice.
---
Ignoro Louis Bergum per tutta la mattinata. Durante i corsi che abbiamo insieme, non mi giro mai a guardarlo e prendo appunti costantemente.
Diciamo che è come se fossi tornata alla mia vita normale. Essa è cambiata quando mi sono accorta di lui.
Gli ho regalato la parte più preziosa di me e sono arrabbiata con me stessa per questo.
Ho passato le ultime due notti a cercare di ricordare, ma nella mia testa sembra esserci un buco.È come se tra quegli shottini e il mio risveglio ci fosse il vuoto. Non saprò mai se è stato bello, se Louis è stato passionale o dolce, se ha fatto male ...
Voi, che non sapete cosa si prova a non avere memoria di un pezzo della vostra vita, non potete capire la mia sofferenza. Sì, soffro.
Anche se il mio sguardo è fisso sul quaderno e la mia mano si muove velocemente sulla carta, con la penna tra le dita, i miei pensieri sono perennemente sulla festa. Sento ciò che la professoressa dice, ma allo stesso tempo non la sto ad ascoltare.
Sospiro e trattengo altre lacrime. Quando ho provato a parlare con Louis Bergum la prima volta, non avrei mai pensato di finire così. Così come? In uno stato di esasperazione e disperazione. Maledizione a me. Se avessi dato ascolto alle parole di mia madre, tutto questo non sarebbe mai accaduto.
Suona la campanella dell'intervallo. Non ho fame, quindi penso che farò un giro nei corridoi. Spero di non incontrare Francesco, perché non ho proprio voglia di ridere o scherzare.
Mi ritrovo davanti alla porta della palestra. Mi fermo in mezzo al corridoio e la fisso per un po', insicura sul da farsi.
Se entro ora, nessuno verrà a disturbarmi e sarò finalmente sola con i miei pensieri. Ho deciso.
Mi affretto ad entrare in palestra e a chiudere la porta alle mie spalle. Spero che nessuno mi abbia visto.
Mi dirigo al centro della stanza e mi stendo, le braccia allargate.Fisso il soffitto e rifletto. Non rivolgere più la parola a Louis è giusto? Non so darmi una risposta, sono troppo confusa. Mi avrà mentito sul fatto che fosse ubriaco anche lui? Spero di no.
Sussulto, sentendo la porta aprirsi. Mi alzo di scatto.
"Mi scusi, prof, ora me ne vado".
"Non farlo ...".
Mi si raggela il sangue, quando realizzo che è la voce di Louis. Mi volto verso di lui e stavolta sono io a rivolgergli uno sguardo freddo.
"Perché non dovrei?".
Lui non risponde. Ecco, non ha neanche un motivo valido per farmi rimanere. Sospiro e gli passo affianco per superarlo. Mi afferra il braccio destro e mi blocca.
"Perché non voglio rimanere solo".
Anche lui sospira.
"Se non sbaglio, tu hai sempre voluto questo: stare da solo".
Lo guardo arrabbiata. Lui abbassa la testa, senza lasciare il mio braccio.
"Il fatto è che oggi ho sentito la tua mancanza. Non mi sei venuta a disturbare e ... mi sono accorto che mi piace quando lo fai" spiega imbarazzato.
Dice tutto questo con lo sguardo rivolto verso il pavimento.
"Lou, guardami negli occhi. Dimmi che quello che stai dicendo è vero".
Lui alza la testa lentamente e obbedisce.
"Sto dicendo la verità. Pensavo di voler stare solo con me stesso, ma ... mi sono accorto che non è così. Questo da quando ti sei ...".
" ... da quando mi sono accorta di te?" completo la frase e lui annuisce.
Mi sfugge un sorriso e mi viene voglia di abbracciarlo. Mi avvicino ma, quando mi ricordo di ciò che è successo alla festa, mi tiro subito indietro.
Lo fa lui al posto mio e io sussulto.Sinceramente... non me l'aspettavo da lui.
"Ti giuro sulla mia vita che ero ubriaco. Non mi sono approfittato di te, non lo farei mai".
Rimango in silenzio per un po', poi decido di rispondere.
"Ti credo".
STAI LEGGENDO
Invisible {Completata}
RomanceMi sembra che voglia rendersi invisibile agli occhi di tutti. Rifiuta relazionarsi con gli altri. Ma perché? --- Tutti i diritti sono riservati a @ilary_tommo Riferimenti a persone realmente esistenti sono puramente casuali --- Iniziata il 9/09/16 c...