Capitolo 21

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#3 mesi dopo

Marzo.

Il tempo è passato, alcune persone sono cambiate.

Tra queste non c'è di certo Louis Bergum, che è rimasto sempre lo stesso e a cui manca la sua piccola Catherine.

Non si è messo il cuore in pace, non ci è riuscito. Ha bisogno di lei come il suo corpo necessita l'acqua. Non può superare la perdita, la sua mente non lascia spazio a ragazza alcuna.

Catherine Foster non è morta, ma continua ad essere in quello stato comatoso. Bloccata nell'intermezzo, fissa la luce come ipnotizzata.

Vado o non vado?

Ha passato tre lunghi mesi così: a guardare quel portale che si trova a pochi metri da lei. Tutte le volte che fa qualche passo avanti verso la luce qualcosa la trattiene. Nemmeno lei sa chi o cosa sia a mantenerla in vita.

Seduta a gambe incrociate su un pavimento nero, teme di essere destinata a fissare la luce per sempre. Intorno a lei c'è solo oscurità. Durante questi tre mesi, non ha avuto il coraggio di allontanarsi dal bagliore e di andare a vedere cosa ci fosse intorno.

Se è vero, infatti, che si trova nel buio più totale, allora è anche vero che non riuscirebbe più a tornare alla luce, se si allontanasse troppo.

A volte si chiede che cosa stia accadendo sulla terra. Secondo lei, nella realtà sua madre è in ospedale, Louis si è fatto un'altra vita e Francesco la odia.

Sbagliato.

Francesco va avanti con la sua vita e i weekend va a trovarla in ospedale. Ha conosciuto da poco una ragazza di nome Ally e con lei è riuscito a migliorare la sua malattia.

Sua mamma è riuscita a guarire. Tutto questo grazie alla sua forza di volontà. L'unica cosa che le passava per la testa durante la terapia era:"Devo stare accanto a mia figlia. Ha bisogno di me".

Grazie a questo proposito è riuscita ad annientare la malattia, schiacciandola sotto alla suola delle scarpe.

Louis ... be', lui non si è fatto una nuova vita, come abbiamo potuto vedere.
Per quanto tempo ancora dovrà stare chiuso in una stanza d'ospedale?

A Catherine piacerebbe poter sentire qualcosa del mondo esterno. Non riesce a capire cosa sia successo. È morta e deve scegliere se rimanere un fantasma o andare in Paradiso? Deve decidere se vivere o morire?

Dentro di sé sa che la vera scelta da fare è la seconda, ma continua lo stesso ad essere confusa.

"Per favore ...".

Catherine trattiene il respiro spaventata. Che cos'è stato? Era una voce. Sembrava ... sembrava così familiare.

Non sente più niente. Sospira tra sé. Probabilmente la sua immaginazione le ha giocato un brutto scherzo.

Non dopo molto esser finita in quella situazione, Catherine aveva sentito un dolore atroce in tutto il corpo. Si era messa a piangere senza un motivo ben preciso, e lei non capiva il perché.

Vi dico io ciò che le è successo.

Il suo povero bambino è morto. Vi dico anche che, se fosse riuscito a nascere, sarebbe stato un maschietto. Catherine e Louis lo avrebbero chiamato Stephen. Tutto ciò è destinato ad accadere in un futuro prossimo, episodio che in questa storia non verrà raccontato.

"Fallo per me".

Stavolta Catherine sa di aver sentito qualcuno parlare. Si alza di scatto.

"Cosa?" domanda flebilmente.

Louis Bergum si avvicina al corpo dell'amata. La guarda con tristezza e dolore. È stato abbandonato di nuovo.

"Svegliati, fallo per me" sussurra e troppe lacrime iniziano a scendere sulle sue guance.

Non ha mai pianto così tanto in vita sua.

"Non ce la faccio più a stare senza di te, voglio litigare, ridere, sorridere, baciarci ...".

Catherine riconosce la voce del suo Louis, che le arriva come un'eco.
Il ragazzo è solo nella stanza. La madre di Kate è al lavoro. Francesco è uscito con Ally.

"... voglio vivere altri cento Natali con te come quello che abbiamo passato insieme tre mesi fa".

Le lacrime decidono di prendere il sopravvento anche su Catherine. Sente che la sua mano destra è calda: Louis gliela stringe con forza.

Il pavimento nero trema sotto i piedi di lei.

"Louis ti sento!" urla, ma nella realtà la sua bocca non si apre.

"Mi dispiace per tutto. È colpa mia, perché non ti ho salvata in tempo. Ho bisogno di te ..."

Louis abbassa la voce.

"... ho bisogno di te soltanto".

---


Apro gli occhi all'improvviso. La luce reale mi abbaglia e sono costretta a richiuderli.

Prendo coraggio e li riapro. Louis mi guarda tra le lacrime e un grande sorriso si forma sul suo viso. Da quanto tempo non lo vedo? Mi sembrano passati anni.

"C-Catherine ...".

"Si ... dice ... Ka ... te ...".

Lui scoppia a ridere. È una risata felice, utilizzata per sfogarsi. Mi abbraccia forte e non riesco a ricambiare.

"Sì, si dice Kate" sussurra piangendo.

Non voglio lasciare questa realtà fino a tempo debito. Non ho abbandonato le persone a me care con un atto di egoismo: scegliere la luce.

La mia vita ore ricomincia da qui.

Invisible {Completata}Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora