Capitolo 7

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Le strade sono pulite e la scuola è riaperta. E indovinate? È venerdì. Come si fa ad aprire la scuola di venerdì?! Si può sapere?!?!

Sono contenta, ovviamente, ma mi sembra stranissimo aprirla l'ultimo giorno della settimana.

E adesso, sul pullman da sola, mi sembra che la vita sia tornata monotona. Credi di essere speciale, e invece ci sono tantissime persone uguali a te.
Sei fermamente convinto di essere unico, diverso, e ti scordi che siamo 7 miliardi di persone sul pianeta Terra (se non erro).

Ci sarà per forza una persona con il passato uguale-o simile-al tuo, con il carattere uguale al tuo, con i pensieri uguali ai tuoi. Mi viene da ridere, se penso a tutte quelle persone che si credono diverse. Non lo sono.

C'è gente che si crogiola nel proprio passato e che pensa, per questo, di essere l'unico povero sfigato ad avere certi problemi.

Un sacco di persone soffrono egualmente a te. Anzi, forse qualcuno sta più male.

Una cantante famosa ha una voce magnifica, incanta il pubblico che pensa 'ha una voce unica, nessuno la può eguagliare'.

E invece no. Perché esistono gli imitatori allora?

Sospiro e mi tolgo le cuffie, quando vedo che siamo davanti alla scuola. Scendo e il primo che noto è Francesco, che si fuma una sigaretta insieme a una ragazza e a un ragazzo.

Sono Ileene e Luke. Vedo anche Louis, che è solo come al solito. Sale le scale dell'entrata e varca la soglia. All'inizio mi avvicino ai tre che fumano, stando a debita distanza (odio l'odore del fumo).

Francesco mi sorride, Luke fa cadere la cenere picchiettando l'indice sulla sigaretta, mentre Ileene schiaccia la sua con il piede.

"Kate!" esclama Francesco.

Io gli sorrido.

"Ma guarda chi si rivede" dice Ileene, accenna un sorriso che ha un non so che di serio.

"Ciao Nene" rispondo. Io la chiamo così per abbreviare il suo nome.

"Kate, Fra, Luke, ci vediamo".

Ileene si gira di schiena ed entra nell'edificio con fare misterioso.
A volte i suoi comportamenti mi inquietano. Dicono che sia capace di parlare con i morti.

Sono sicura che queste siano solo stupide dicerie, ma il dubbio mi rimane comunque. Forse un giorno potrei chiederle se è tutto vero ...

Guardo Luke. È assente da scuola più o meno da una settimana. Non mi sembra molto cambiato, quindi suppongo che non gli sia successo nulla. Forse una leggera influenza?

Anche lui schiaccia la sua sigaretta.

"Si prospetta veramente una settimana di merda".

La sua erre moscia mi fa ridacchiare leggermente. Lui non ci fa caso, ormai abituato.

"Non dire così" dice Francesco.

Luke tossisce forte, girandosi dall'altra parte.

"Bro, devi smetterla di fumare" gli consiglia Fra.

Luke sorride raggiante.

"È solo tosse".

Quando si gira per andarsene, mi sembra di vederlo perdere il sorriso, ma non è una cosa a cui faccio caso.

"Entriamo anche noi?" mi chiede Francesco, sorridendo.

Io annuisco e lui butta via la sigaretta.
Insieme entriamo nell'edificio e ci dirigiamo verso l'aula di arte. Sorrido spontaneamente, vedendo Louis seduto tutto solo a uno dei grandi tavoloni gialli.

Faccio qualche passo per mettermi accanto a lui, ma Francesco mi ferma.

"Non qui, di là" dice serio.

I suoi occhi mi spaventano. Rimango per un momento pietrificata da quel gelo castano.

"No" rispondo sicura.

Lui si accarezza la tempia destra con la mano, chiudendo gli occhi. Quando li riapre, mi sembra di scorgere il solito Francesco. Per un momento ho creduto che qualcuno avesse preso il suo posto.

"Dove vuoi sederti?" chiede sorridendo di nuovo.

"Là" indico Louis e mi avvicino a lui.

Mi siedo accanto al ragazzo dal ciuffo castano. Francesco si mette vicino a me.

"Ciao, Lou!" esclamo felice.

Louis mi guarda in cagnesco.

"Che cosa vuoi?" chiede con rabbia.

Rimango un po' sorpresa dalla sua reazione nei miei confronti. D'altronde a casa mia ... no, dimentica Kate.

"Stare con i miei due amici" sorrido.

Lui ride amaramente.

"Amici? Non lo siamo, Catherine. Non l'hai capito ancora?".

Perdo leggermente il sorriso.

"Mi io pensavo .."

"Pensavi male".

La sua freddezza mi colpisce a fondo. Mille schegge di ghiaccio si ficcano nel mio cuore e non so neanche il perché.

"Non rivolgerti a lei in questo modo" ordina Francesco con rabbia.

"Stai zitto, Francesco. O forse dovrei chiamarti paz ...".

"No" urla Francesco, alzandosi dalla sedia.

Tutti si zittiscono e ci guardano. Non capisco che cosa vuole dire Louis ..

"Non dirlo" urla ancora Fra.

"Non azzardarti a farlo, altrimenti ti prendo e ... e ...".

Il ragazzo si tiene la testa con entrambe le mani. La professoressa, che è appena entrata in classe, si avvicina a lui con lo sguardo di chi è già a conoscenza di tutto.

Lui fa qualche passo indietro e accenna un piccolo sorriso alla prof.

"Posso andare ai servizi?" chiede.

La donna annuisce e lui si fionda fuori dall'aula.

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È tutto troppo strano. Capisco Louis, ma Francesco?! Che cosa gli è preso?!

Ora sto disegnando e tutti si comportano come se nulla fosse successo.

Louis è ancora vicino a me, ma non mi rivolge la parola. A volte colgo i suoi occhi che mi guardano. La sua voce continua a non farsi sentire fino alla fine della lezione, quando saluta la prof prima di uscire dall'aula.

Francesco invece ... è andato a casa.

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A volte mi sembra di star precipitando.

Invisible {Completata}Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora