Fisso la lavagna con uno sguardo perso, il respiro che si affievolisce fino a diventare un sussurro sulle mie labbra. Gli occhi di chi, stamattina, ha dovuto affrontare sorrisetti compiaciuti di troppo, il vociare di gente che neanche mi conosce. Ho incontrato lo sguardo di Amanda ed Evan, li ho osservati profondamente fino a farli voltare di spalle. Perché, vedendomi, si sono ricordati di quello che mi hanno fatto. Credevo di non riuscire ad entrare a scuola, ma mi sono ricordata di avere al mio fianco persone come Helen e Scarlett, e di credere in me stessa perché quella sbagliata non sono io.
E poi ci sei te, Kyle, che decidi di restare anonimo. Ci sei te che rimani nell'ombra senza ricevere un grazie, te che te ne vai, nascondendoti come sempre, da ciò che ti circonda. Perché hai ricambiato il favore? Perché dici così? Io quella sera ti ho curato le ferite sul volto affinché non ti lasciassi con segni nati a causa mia. Eri intervenuto di nuovo te, per aiutarmi e, a dire la verità, pensavo di ricambiarti il favore, quando volevo solamente averti più vicino per osservare quegli occhi, trovare un motivo per capire cosa si nascondesse sotto quel cappuccio nero.
«Ci vediamo giovedì, ragazzi» Il professore di matematica esce dall'aula al suono della campanella. Incrocio le braccia e fisso un secondo il foglio bianco, per poi alzarmi per mettere tutto nella cartella.
«Tutto bene?» Mi chiede Sheldey, guardandomi con alcuni libri tra le mani.
«S-si sì, sono solo stanca...» Rispondo tenendo gli occhi bassi, abbozzando un sorriso che cerco di rendere meno finto che posso.
«Riposati allora, ci vediamo presto» Si sistema meglio gli occhiali sul naso e ci scambiamo un bacio sulla guancia.
Esco dall'aula, attendendo con ansia il trillo del telefono. Ho scritto a Kyle, chiedendogli se ci potessimo vedere alla solita entrata di Central Park. Ho un'ora e mezza di pausa prima del corso di letteratura e ci tenevo a vederlo il più presto possibile. Butto fuori un po' d'aria, incamminandomi verso l'uscita.Non mi ha più risposto e mi chiedo se andare o restare. Sto aspettando sulla panchina da dieci minuti e non so cosa pensare. A dir la verità potrebbe non voler vedermi e io ho fatto di testa mia, come sempre. Mi alzo, ma scontro il corpo massiccio del ragazzo che ha deciso di prendersi cura di me, nonostante non gliel'avesse detto nessuno.
Mi stacco subito, scuotendo la testa un po' imbarazzata.
«Scusa...» I miei occhi vagano lungo la sua felpa, le spalle larghe, la mascella che si contrae, fino alle sue iridi.
«Tranquilla» Sembra trattenere il respiro, il suo sguardo che si sofferma sulle mie labbra socchiuse, osservandole con un'intensità che mi provoca brividi lungo la schiena. Mi allontano di un passo, mettendo un po' di spazio tra noi, dato che non riesco ad emettere mezzo suono.
«I-io volevo ringraziarti per avermi aiutata, a quella festa... io...»
«Non ce n'è bisogno.» Risponde con freddezza, con un certo distacco, come se non fosse abituato a sentirsi dire grazie.
«Invece...» Provo a dire, ma non mi lascia finire.
«Ho fatto una cosa che avrebbe fatto chiunque.» Alza le spalle, con nonchalance. Come fai a dirlo? Non hai visto che persone erano gli altri?
«No, non l'avrebbe fatto chiunque» Abbasso lo sguardo, imprimendo nella memoria quella sensazione di leggerezza che ho provato quando due braccia mi hanno presa per i fianchi, evitando che sprofondassi in quel burrone.
Cala silenzio tra noi, i miei occhi puntati al suolo a osservare la distanza che ci separa. Vorrei abbracciarti per poter farti sentire il mio riconoscimento. Vorrei poter ricordare di essere stata tra le tue braccia, vorrei ricordare quell'istante in cui mi sussurravi all'orecchio, nel buio della notte, con il vento che ci accarezzava.
«Perché hai mantenuto l'anonimato?» Trovo il coraggio di chiederglielo, sollevando il mento, ritrovandolo a guardarmi, ad affogarmi quel colore sulla pelle.
«Hazel, lascia passare quello che è passato.» Arretra, il vuoto tra di noi.
«Io... Io non capisco» Sussurro, cercando una risposta che non trovo. Fai l'indifferente e lo distaccato quando so benissimo che vorresti dire tutt'altro. Leggo nei tuoi occhi la paura delle parole, il timore del mio 'grazie'.
«Non c'è niente da capire.» Si limita a dire, voltandomi le spalle, l'amarezza nella sua voce, la rigidità nel tono, l'ombra sui suoi occhi troppo scuri per essere riconosciuti. Non sei il Kyle che mi ha aiutata, che mi ha portata a quel fast food, al quale ho disinfettato le ferite. Credevo di conoscerti.
«Kyle...» Provo a chiamarlo, la mia voce che vacilla, che sembra implorarlo di tornare indietro. Ho solo complicato le cose.
«Devo... devo andare» Si volta da sopra la spalla, per poi andare definitivamente via. Dove? Dove devi andare? Resta qui.
Mi rendi troppo vulnerabile perché io tengo realmente a te, dico sul serio.KYLE
Sento il peso di ogni passo, più mi allontano da lei, dal suo corpo che ho tenuto tra le braccia, dai suoi capelli sciolti che hanno lasciato il loro profumo sul cuscino del divano. Mi allontano da quelle lentiggini che cerco ogni qual volta di toccare, come le stelle, senza mai riuscirci. Così come quel sorriso e quegli occhi che mi sprofondano dentro alla ricerca di risposte che non posso darle.
Perché quasi nessuno mi ha mai ringraziato per così poco e non sopporto l'idea che sia tu a farlo. Non dovresti neanche averlo fatto, perché quel favore te lo vorrei ricambiare mille volte, senza mai stancarmi. Non riesco ad annoiarmi della tua presenza, del sorriso che reprimi per timidezza, delle mani piccole che nascondi nelle maniche della felpa, dei ciuffi che porti dietro l'orecchio con una disinvoltura pazzesca.
«Della Vodka al limone» Dico al barista, incrociando le braccia sul bancone in legno, le gambe divaricate, seduto su uno sgabello. Dentro un pub ad ubriacarmi come so meglio fare, quando capisco che è più facile lasciarsi affogare che pensare.
Bevo un sorso dietro l'altro. I suoi occhi che non riesco a scacciar via. Sono un pallino fisso, irremovibili. Non ci ho più visto quando mi hai scontrato perché avrei voluto rubarti un bacio che non sono ancora riuscito a darti, abbracciarti alla ricerca di quel calore che non sentivo da davvero tanto tempo, alla ricerca di quella strana completezza.
So che ti starai chiedendo perché mi sia comportato come un'idiota, lo so che lo starai facendo. Vorrei essere lì per dirti che non avrei voluto, ma le circostanze non mi hanno dato molta scelta. Sono un ipocrita del cavolo, ne sono consapevole. Però, d'altronde, non so far altro che evitare quello che mi spaventa. Tu hai il potere di causarmi un effetto che non riesco a scrollarmi di dosso. La voglia di afferrarti quella mano una volta e poi un'altra ancora. Veder intrecciarsi la mia anima troppo tatuata, per svestirsi fino alle cicatrici, e la tua pura e delicata. Due anime fragili, non per scelta. Gli estremi più improbabili.
Lascio scorrere la vodka nel corpo, fino a che non dimenticherò le parole che ti ho detto, le frasi che ti hanno ferita, per un motivo. Non puoi avvicinarti così tanto, perché sono il fuoco che arde. Non voglio che ti bruci, per questo devi allontanarti.
Voglio dimenticarti, almeno per un giorno.Capitolo revisionato.
// spazio autrice //
Hei bella genteeee😍
Come vi sembra questo capitolo?!
Mi amerete perché ho messo anche il Pov del nostro amato Kyle.
Si intuisce chiaramente, grazie soprattutto al suo punto di vita, che le risponde in modo freddo e distaccato per far si che lei si allontani, visto quello che è successo la sera della festa. Kyle deve ancora svelare se stesso e vuole tenersi allo scuro di fronte ad Hazel... perché? Cosa nasconde? Ehehehe
Lei ci rimane male, ma no è ancora detta l'ultima parola...
Detto ciò, volevo dirvi che il prossimo capitolo ( che forse dividerò in due parti, ma vi farò sapere ) sarà ultra mega galattico! Davvero!
Succederà una bellissima cosa che neanche immaginate e sarà molto...
Ah, mi dispiace non posso dirvi altro ahahah😂
Mi sto impegnando molto a mandare avanti la storia perché comunque ci vuole molto lavoro ed impegno soprattutto adesso che è cominciata la scuola🙄 . Cercherò comunque di essere sempre puntuale per gli aggiornamenti💕
Ci vediamo al prossimo capitolo!💞
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Resta come inchiostro
RomanceCOMPLETA. Il cappuccio nero sempre sulla testa, quelle iridi smeraldo nascoste nell'ombra e quei tatuaggi che si intravedono sulle nocche. Inchiostro che va sotto pelle, disegni che si intersecano in un labirinto da cui gli occhi di Hazel non riesco...