Un'altra straziante settimana è giunta al termine.
Chris è come se non avesse fatto altro che evitarmi e, a mensa, non l'ho vista nuovamente. Sta cercando di scappare all'evidenza, orami l'ho capito. Se solo sapessi il perché...
Il viaggio in autobus è stato più lungo del solito, lo sguardo assorto che viaggiava oltre il finestrino ripercorrendo i ricordi fino al giorno in cui ho conosciuto Chris.
Eravamo piccole ed è iniziato tutto da un semplice: "ciao, mi daresti un po' della tua mela?". Lei era una bambina assai vivace, non perdeva neanche un secondo della ricreazione. Aveva paura che finisse, e infatti la vedevo correre spesso nei corridoi. Cercava la libertà, un qualcosa che la rendesse indipendente come un gabbiano al tramonto. La invidiavo. Era una di quelle bambine al centro di tutto, ma che al tempo stesso cercava di crearsi una propria bolla nella quale isolarsi appena poteva. Il suo non era per niente un carattere facile e molto spesso i suoi stati d'animo cambiavano velocemente. Poi col tempo ho iniziato a capirla, a trovare delle spiegazioni.
L'ammiravo. L'ammiravo perché anche io volevo essere come lei: volevo avere il coraggio di sostenere sempre la mia opinione, tenere la testa alta e non vergognarmi di ciò che fossi, di che cosa pensassi e di ciò che mi piacesse. Era speciale, cioè, è speciale. È sempre stata il mio esatto opposto, ed era questo che mi piaceva di lei, quello che ci accomunava, ma ora... be', ora sembra proprio il motivo per cui ci stiamo dividendo.
Me lo ricordo bene: era una giornata fredda di dicembre e l'inverno era già alle porte. Stavo mangiando la mia solita mela a pezzettini, per merenda. Parlavo con una bambina sulla verifica appena svolta quando lei arrivò. I suoi capelli castano chiaro le ricadevano sulle spalle un po' ribelli e rispecchiava benissimo -alla perfezione direi- la sua personalità. Appena mi fu di fronte la prima cosa che osservai furono i suoi occhi: di un marrone così chiaro da sembrare birra con qualche sfumatura verde, un bel ambrato. Mi ricordava il prato d'autunno ormai costellato da foglie secche che lasciano spazio ad un paesaggio sui toni del marrone, eliminando completamente il verde della primavera e dell'estate appena passata. Mi scrutò giusto il tempo di percepire i miei sguardi e i miei pensieri: sembrava proprio che mi volesse leggere nel pensiero. Mi chiese uno spicchio di mela e io gliela diedi molto volentieri. Poi sparì con un "grazie" sussurrato e un lieve sorriso, ma sincero, dolce.
Dal quel semplice ed innocuo momento abbiamo cominciato a rivolgerci qualche parola, che poi si tramutò in qualche frase di senso compiuto fino ad arrivare a veri e propri discorsi. Parlavamo e ci raccontavamo le nostre esperienze. Mi piaceva ascoltarla. Mi piaceva guardare quegli occhi così particolari che nascondevano tanto. Lei era diversa. Lei era e continua ad essere speciale. Unica.
Questo ricordo è così vivido nella mia mente che quasi mi spaventa. Un senso di tristezza mi assale. Sento gli occhi bruciare, ma mi convinco che non è giusto soffrire per qualcosa che non ho distrutto io. Reprimo quello che sento cercando di convincermi che si sistemerà. Deve aggiustarsi tutto, per forza.Appena varco la soglia di casa, lascio cadere a terra lo zaino pesante e, prima di rendermene conto, Benny mi saluta abbracciandomi le gambe. La sua presa salda che mi trasmette l'affetto di cui ho bisogno, regalandomi un sorriso con qualche dente mancante, ma che può farmi dimenticare la malinconia momentanea.
«Ehi cucciola, come è andata oggi?!» le domando.
«Bene!» esclama divertita, saltellandomi attorno entusiasta.
«Hazel, la scuola?» la voce di mia madre arriva dalla cucina.
«Tutto okay» mi limito a rispondere, sospirando.
«Sicura? mi sembri un po' turbata...» esordisce in tono preoccupato.
«Si mamma, tutto okay!» ribadisco per sviare l'argomento.
In questo momento non riesco a sopportare domande che riguardano oggi, o meglio, queste settimane. È più forte di me, e in questo preciso istante ciò che voglio è isolarmi un po' da tutto questo... perciò mi chiudo in camera.
Lascio che siano i libri a colmare il vuoto, la mancanza, nel tentativo di immedesimarmi in un personaggio che mi faccia dimenticare ciò per cui sto male.
Apro Cime tempestose. Lo adoro a dir poco. Amo l'atmosfera così tenebrosa e al tempo stesso affascinante della brughiera. Ma la cosa che lo distingue è proprio il sentimento dell'amore che sembra sia una delle armi più potenti.
Mi affascina il personaggio di Heathcliff. È un uomo così misterioso che cela sentimenti ed emozioni, anzi, oserei dire una personalità nascosta, tenuta allo scuro da tutti. Solo una persona è riuscita a toglierli, a sfilargli, la corazza... Catherine. Credo sia uno dei pochi capolavori così affascinanti, misteriosi, pieni di amore, travolgenti, che io abbia mai letto.
Dopo essermi persa tra le pagine, mi abbandono sul letto esattamente così come sono. Non mi importa se ho ancora addosso i vestiti, adesso l'unica cosa da fare è riposarmi e schiarirmi le idee. Non so cosa abbia Chris, so solo che non si è comportata proprio da vera amica. Mi ha esclusa, mi ha completamente lasciata sola. Non è venuta neanche a cercarmi, non si è scusata, non mi ha rivolto neppure mezza parola. Mi sta ritagliando fuori senza che io posso fare niente per cambiare le cose.CHRIS
Sì, sarei decisamente un'ipocrita se non dicessi che è strano non frequentare più Hazel. La vedo ogni tanto per i corridoi dal suo armadietto o a scambiare qualche parola con alcune ragazze della classe. Però ci sono anche delle volte in cui sta in cortile a leggere chissà cosa o a mangiarsi la merenda prima di ricominciare con le lezioni. Penso spesso a quello che sto combinando e non ne vado per niente fiera. Non credo di avere altre scelte, opzioni. Userei la scusa dell'adolescenza, la fase in cui si sperimentano nuove cose e si conoscono nuove persone, ma non credo che reggerebbe molto. Voglio bene ad Hazel e so perfettamente che sto dimostrando l'esatto contrario, ma è proprio perché la conosco da molto tempo e tengo a lei, che l'ho allontanata. Non voglio che frequenti la mia compagnia, che si immischi in qualche casino, o peggio ancora, che cada nello stesso tunnel in cui sono caduta io. E' tutto un discorso insensato, ma ormai non so più cosa abbia senso o no. Quello che faccio non regge, il gioco non ne vale la candela, ma non lo farei se non fossi costretta. Quindi per ora questo è l'unico modo di reagire, almeno credo. Ma Amy e Evan sono i leader e se voglio stare al loro passo e nel club, non posso sgarrare o dimostrarmi vulnerabile.
Mi squilla il telefono.
«Chris» mi chiama dall'altro capo del cellulare zia Lucy. Alzo gli occhi al cielo.
«Si... ?» domando impaziente, già stanca di sentire la sua voce.
«Parto di nuovo per l'Europa, non ci sarò questo mese» mi avvisa come se ci tenessi davvero a saperlo.
«Che novità...» borbotto sotto voce.
«Cosa?» non ha capito chiaramente ciò che le ho detto.
«Niente.» sputo acida.
«Bene, se hai bisogno di qualcosa chiama» il suo tono sempre freddo e distaccato.
«... Come se servisse» le sbatto in faccia la realtà dei fatti, quanto possa effettivamente cambiarmi sapere che lei ci sia o no a casa.
Questa sarebbe la donna che ha sostituito mia madre, sua sorella e quindi 'zia', ma non la conosco veramente. Il nostro rapporto è sempre stato distaccato, strano, come tra vicine di casa. E' costantemente altrove, per questo non ho mai avuto occasione di sapere fino in fondo chi fosse la persona che mi ha preso sotto la sua tutela.
In sintesi è tutto un tremendo errore e non voglio pensare ora a come si stia sentendo Hazel. Mi odio già io da sola, figuriamoci lei che parere ha di me.
Il destino ha voluto che ci incontrassimo e ha deciso di separarci.
Starò al gioco, ma solo perché sono obbligata a seguirne le regole.Capitolo revisionato
// spazio autrice //
Ciau😍
Come state?
Lo so, sono un po cattiva...diciamo che c'è del mistero sotto ma è ancora troppo presto per portarlo alla luce😏
Cosa ne pensate di Hazel? Poverina...
E di Chris? Perché è costretta a rinunciare all'amicizia con Hazel? Che guaio ha combinato? È così grosso che ha bisogno di aiuto...bisogna averla combinata grossa per rompere un mondo di ricordi,sogni e risate con la sua migliore amica.
Il destino ha proprio voluto dividerle?
A presto😘
STAI LEGGENDO
Resta come inchiostro
RomanceCOMPLETA. Il cappuccio nero sempre sulla testa, quelle iridi smeraldo nascoste nell'ombra e quei tatuaggi che si intravedono sulle nocche. Inchiostro che va sotto pelle, disegni che si intersecano in un labirinto da cui gli occhi di Hazel non riesco...