Capitolo 49

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Mi sveglio per i brividi che sento percorrermi tutta, la coperta che quasi si trova ai miei piedi e un dolore lancinante alla testa. Un gemito di dolore mi fa aprire gli occhi che cominciano a vagare per tutta una stanza che non conosco. Fisso il soffitto ancora frastornata e troppo debole per alzarmi, chiedendomi cosa abbia combinato ieri. Non mi ci vuole molto per capire che questi sono i postumi di una sbornia e dei flash mi ricordano di essere entrata in quello schifoso pub sulla strada. D'un tratto un'improvviso dolore alle tempie fa nascere una smorfia sul mio viso e chiudo queste palpebre che fanno fatica a restare aperte.
Scosto la coperta dal fianco e appoggio lentamente i piedi sulla moquette. Mi dirigo verso la porta del bagno adiacente e mi ci fiondo dentro, letteralmente. Cerco di sciacquarmi la faccia per svegliarmi il meglio possibile. Mi guardo allo specchio e noto che indosso gli stessi vestiti. Volto lo sguardo e solo il mio cuscino è ancora incavato per aver ospitato la testa che ora vortica come una trottola. Mi appoggio al lavabo, respirando lentamente. Ho avuto una stupidissima idea, dovevo almeno prendere in considerazione che avrei avuto un risveglio tremendo. Dovevo pensarci.
Sospiro, sbattendo più volte gli occhi stanchi, decidendomi ad uscire di qui per capire dove mi trovo. Silenziosamente mi aggiro per la casa ma sembra non esserci nessuno e la studio alla disperata ricerca di capire a chi possa appartenere. Non credo che Thomas abbia un'altra casa in città e nemmeno Scar. Trattengo un respiro quando, intenta a guardare la nevicata oltre la porta finestra, scorgo la sua figura seduta sullo scalino che si raggiunge attraverso la cucina. Mi avvicino, titubante. Guardo quella schiena e mi convinco che tutto questo è successo per causa sua, ma è stato lui ad occuparsi di me. Non ricordo quasi niente di ieri, ma devo farmi coraggio e parlargli. Non sarei capace di ignorarlo ancora, anche se vorrei davvero scappare via di qui.
Esco, sedendomi accanto a lui. Lo sento irrigidirsi, ma cerco di non farci caso, rapita dai fiocchi di neve che si adagiano su questo piccolo giardinetto retrostante la casa. Osservo il bellissimo spettacolo, sorridendo istintivamente. Quando si è bambini si guarda questo avvenimento naturale come se fosse un miracolo o qualcosa di mistico. Lo si guarda con la bocca spalancata, di fronte alla finestra e le manine a sorreggere il viso. Gli occhietti si spalancano dallo stupore, la condensa che si forma sul vetro e il davanzale che diventa più comodo di un divano. Ti sembra di far parte di un segreto tra te e quei fiocchi bianchi e candidi.
Osservo ciò che mi ha sempre resa di buon umore, la neve che riuniva gli amici in pomeriggi a fare il pupazzo più grande e le sere trascorse con Chris a raccontarsi storie su folletti e fate. Un sorriso malinconico e triste che non lascia il mio volto, i piedi avvolti dalle calze e la pelle d'oca sulle braccia nonostante abbia una maglietta maniche lunghe.

"Sii come la neve − fredda, ma meravigliosa"
Lana Del Rey

«Mi hai trovata ubriaca, non è vero?» Indago, senza guardarlo negli occhi. Mi stringo nelle spalle, portando le braccia incrociate al petto.
«Fa freddo, forse è meglio che»
«No. Sto bene.» Socchiudo gli occhi lasciando che il venticello mi faccia riprendere aria, schiarendomi le idee ancora offuscate dal post sbornia.
«Eri... Ti ho trovata sul marciapiede.»
«Oddio...» Sussurro, nascondendo il viso tra le mani per l'imbarazzo, cercando di immaginarmi la scena. E' un bene che non abbia incontrato nessun altro.
«E' colpa mia.» Sospira, schiarendosi la gola. Mi volto per guardarlo mentre serra la mandibola, abbassando lo sguardo sui suoi piedi.
«Già.» Dico con filo di voce, annuendo a me stessa, convincendomi che ha fatto tutto da solo. Non si è fidato di se stesso, ha pensato bene che le cose sarebbero cambiate per quello che sapevo ma si è fatto dei problemi da solo, senza che ne parlasse prima con me. Ha pensato che sarebbe stato più facile dimostrarmi di non tenerci a me, ma è stato incosciente perché non mi conosce abbastanza. Non sa che lo conosco da poter dire che forse non è tutto perso.
«Merda, non volevo questo...» Scuote il capo, indicandoci entrambi.
«Cosa?»
«Non volevo farti male, pensavo fosse l'unico modo per...»
«Per cosa? Dimmelo Kyle.» Insisto, guardandolo attentamente. I suoi occhi mi inglobano. Di nuovo. Ancora. E non ne ho abbastanza di quel verde, di quello smeraldo.
«Per... allontanarti da me. Non posso sopportare l'idea che tu mi conosca sotto quel punto di vista.»
«Perché me l'hai nascosto?» Ingoio un groppo di saliva, distogliendo lo sguardo da lui.
«Conosci Scarlett, non potevo continuare a starti vicino sapendo che probabilmente mi avrebbe visto.»
«Allora cosa ci facevi quel giorno nel giardino?»
«Ho dei risparmi in camera mia, ne avevo bisogno...» Lascia in sospeso la frase incantandosi quasi stesse ripercorrendo con la mente i ricordi.
«Scarlett ti vuole bene.» Affermo decisa, rammentando quella sera stessa in cui lei si è convinta a raccontarmi una verità, un passato che l'ha addolorata molto più di quanto posso immaginarlo. Le vedevo quelle lacrime di rimpianto, di rimorso per qualcuno che aveva in un certo senso odiato. Era solo una bambina, non poteva capirlo.
«No. Non è vero.» Serra i pugni lungo i fianchi, alzandosi. Lo guardo col fiato sospeso mentre si allontana da me, diretto verso l'impalcatura in ferro che delinea il giardino da quello accanto.
«Era piccola, non capiva quello che le stava succedendo.» Allargo le braccia, alzandomi per avvicinarmi. Fa un passo indietro, il respiro che accelera, le spalle che si alzando e si abbassano ad un ritmo incalzante e sempre più veloce.
«Mi ha fatto sentire un intruso, uno che era capitato lì proprio al momento sbagliato. Mi ha sempre fatto credere che fossi un rimpiazzo per Holly, che avessi preso il suo posto, che Elizabeth volesse più bene a me che a lei!» Alza il tono di voce, la rabbia repressa nel tempo, uno sfogo che non è mai riuscito a buttare fuori con nessuno. Sono qui, rimango perché voglio aiutarlo. Resto perché non scappo come lui. Non ho paura del tuo passato, degli scheletri del tuo armadio che usi come scusa per allontanarti da chi ti vuole bene. Sono qui perché voglio restarti accanto, non posso lasciare che lo spazio tra noi divenga così ampio da dividerci, spezzare quel filo trasparente che ci unisce. Non posso sopportare di averti lontano, di non sentire il tuo profumo alla menta, di non sentirmi coccolata dal tuo caldo abbraccio mentre mi sussurri cose belle all'orecchio sotto un cielo pieno di stelle. Non posso sopportare ciò all'idea che non ti rivedrò perché non hai il coraggio di affrontare il tuo passato con qualcuno. Hai bisogno di me, anche se è egoistico da parte mia, dirlo. Sono qui, resto.
«Aveva appena perso suo padre e sua sorella.» Gli dico mentre mi avvicino, la neve che cade su noi.
«Io mia madre! E non ho mai avuto un padre... chi era che soffriva, eh?» Un sorriso senza emozione sul viso di un uomo ferito dentro, con delle cicatrici che probabilmente si porterà con sé sempre. Ma non può stare qui, accettare le cose, credere di risolverle allontanando le persone che cercano di stargli accanto. Deve reagire, tentare per aggiustare quello che si può.
«Avevate dentro, entrambi, un dolore grande, Kyle.» Avanzo di un altro passo.
«Perspicace.» Un ghigno amaro si crea sul viso.
Le calze spesse cominciano a inumidirsi per il terreno bagnato.
«Tu non c'eri mentre, nel cuore della notte, Scarlett mi raccontava di quanto fosse pentita ad averti trattato così. Tu non c'eri mentre, con le lacrime agli occhi, mi diceva che tu eri quello che le era rimasto, che la bambina che era aveva appena perso una sorella gemella e che era troppo ferita per capire che tu potevi riempire quei vuoti... Non c'eri mentre, con lievi sussurri, mi svelava che gli mancavi e che non sapeva dove cercarti; che se avesse potuto sarebbe tornata indietro; che quello sbaglio non l'avrebbe commesso; che la tua assenza l'ha fatta sentire sola come dieci anni fa...» Respiro affannosamente per quanto gli ho gridato addosso che c'è la speranza, che basta volerlo e si possono aggiustare, di nuovo, le cose.

Mi guarda con gli occhi lucidi, il capo inclinato e il respiro che ora sembra mancargli. Mi guarda quasi volesse davvero tornare indietro e far si che tutto quello che è successo non sia mai accaduto. Il fatto è che se la vita ci fa cadere, ci trova altrettanti motivi per ricominciare. Sono qui perché voglio aiutarlo, ne ha bisogno. Sono qui perché lo amo -si- lo amo davvero. La sua assenza mi ha fatto male, ma mi ha dato una ragione per capire cosa voglia dire essere completi con accanto qualcuno che sa farti sorridere anche quando pensi che tutto vada storto. Lo guardo e penso che forse -si- è lui che voglio. E' lui che sto cercando e per il quale voglio restare.
Mi avvicino ulteriormente fino sentire il suo respiro bloccarsi. Mi guarda con le lacrime agli occhi e mi rendo conto che non ha mai saputo cosa pensasse Scarlett, restando convinto del fatto che non lo volesse vedere. Spesso facciamo appello solo alla nostra opinione e non vogliamo sentire quella degli altri per paura che sia una bugia come per il resto delle cose. Certe volte bisogna fidarsi, anche se ci sono mille ragioni per non farlo. Tu ti sei fidato di me ed io di te, quando non sapevamo nulla di noi. Ci siamo avvicinati lasciando che fossero quegli strani sentimenti, che reprimiamo per paura, a dover parlare per noi.
Congiungo le nostre labbra con trasporto, le mani che vanno tra i capelli attirandolo il più possibile a me per sentirlo vicino, per fargli capire cosa vuol dire restare lontani. Mi strige i fianchi con prepotenza e gli mordo appena il labbro inferiore per potergli gridare bello forte che resto e non me ne vado.
Perché almeno una volta, anziché fare la cosa giusta, bisognerebbe fare la cosa che rende felici, no?

Capitolo revisionato.

// spazio autrice //
Hei😍
Allora...
Mi dispiaceva troppo lasciarvi così, ma il capitolo veniva veramente troppo lungo e ho deciso di dividerlo.
Vi prego! Chiedo pietà!
Vi giuro che aggiornerò quasi subito, tipo, lascio passare che so... 1 giorno?
Spero di farmi perdonare comunque con questo capitolo.
Vi è piaciuto? Cosa ve ne pare?
Vi ringrazio per le 41.9k! Wow davvero!😍 siete sempre di più è sempre più dolcissime! Grazie davvero!
Al prossimo capitolo!

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