Capitolo 58

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Non credo di aver dormito molto, come riuscirci d'altronde con tutti i pensieri nella tasta e quel ti amo che credevo di non poter mai ricevere così. Mi ha guardata negli occhi per diversi secondi, tacendo e lasciando che fosse il silenzio di mille parole non dette a riempirci. Ha aspettato un istante che mi è parso un'eternità, senza staccarmi di dosso quelle iridi che mi sarei mangiata di baci di lì a poco. E' come se mi avesse sfidata a fiatare, ma il coraggio per respirare non l'avevo, riuscivo soltanto a rimanere immobile a fissarlo. E' sfuggito per poco dal mio sguardo invitandolo a seguirlo nel suo viaggio, in quei pensieri che si era divertito a tenere per sé per poi confessarmeli su un ponte, l'acqua del fiume che scorreva sotto di noi, e la mia sorpresa inaspettata nel sentirlo raccontare. E' buffo pensare a quando, fino a qualche mese fa, credevo che non mi volesse, che scappasse da me perché non trovava altro modo, che lo facesse perché evidentemente non ero ciò che cercava. Invece faceva tutto quello che faceva per cercare di dividerci con quel suo egoismo che non sopporto e che ci ha spesso portati a separarci. Inutilmente.
Poi è tornato a guardarmi con quel piccolo sorrisetto all'angolo della bocca, quelle fossette che mi fanno impazzire e quella bocca che stava per mormorarmi ciò per cui sono sempre stata un passo indietro, titubante, incapace di amarlo apertamente.
Me l'ha detto per una buona volta, dopo mesi spesi a capire cosa cavolo ci unisse, cosa ci riportasse sempre uno di fronte all'altro per dirsi in faccia, senza parlare, quanto ci fossimo mancati, quanto avremmo voluto rubarci un altro bacio senza aspettare il giorno seguente. Mi ha confessato di amarmi, aggiungendo quel follemente che mi ha spinto a parlargli di quanto avessi aspettato questo momento, di quanto ci pensassi per decidermi di dirglielo anch'io. Mi ama ed è tutto quello che mi basta per credere che c'è di più tra noi, che qualcosa realmente c'è. L'abbiamo capito entrambi, una volta per tutte.

Entro in cucina trovando mio padre leggere il suo amato giornale con una tazza di caffè accanto, come fa solitamente la domenica mattina. Mia madre canticchia intenta a versarsi il tè, i biscotti e alcuni pancakes in tavola. Prendo posto in silenzio, ma c'è il mio sorriso che non passa certo inosservato. Non riesco a reprimerlo perché sono felice dopo tanto, sento proprio quella leggerezza dentro che mi fa sentire come se camminassi sulle punte dei piedi, volteggiando.
«Tutto bene, Hazel?» Lo sguardo divertito di mio padre sotto gli occhiali è buffissimo.
«Si, perché?» Ridacchio, guardandoli entrambi.
«Be', il tuo sorriso... sei piuttosto contenta...» Mi mamma mi sorride allegramente, sembra contagiarla il mio umore.
«Mi sono svegliata così» Faccio spallucce, sviando l'argomento.
«Sarà il fascino della domenica.» Commenta mio papà, tornando a guardare il giornale. A dire il vero sarebbe il sabato il giorno migliore, vorrei ricordarti che domani tu torni a lavoro e io a scuola.
Ci sono stati momenti nei quali i miei mi hanno guardata come se avessi scritto in faccia "ridete di me. Sono la donna più felice del mondo". Non credo di avere questo gran sorriso, oppure si nota particolarmente per via del fatto che la mattina, spesso, sembri un vero e proprio zombie.
«Tua sorella vorrebbe andare al parco, ti va di portarla?»
«Okay, va bene... posso chiedere anche a Kyle di venire?» Azzardo a chiedere, ma me ne pento subito visto lo sguardo che si scambiano i miei genitori come se avessero vinto una scommessa. Li guardo interrogativa e confusa, chiedendomi cosa ci sia sotto. Spero solo che Beth non c'entri niente in tutto questo.
«Ma si si, certo...» Mi sorride mia madre, alzandosi poi per sparecchiare.
«Siete... strani.» Indago, guardandoli con un cipiglio, ptretendendo spiegazioni. I loro sorrisetti soddisfatti o le loro occhiate indiscrete non sono passate inosservate.
«Vado a farmi la barba.» «Dovresti vestirti per uscire con Benny.» Dicono all'unisono e alzo gli occhi al cielo, ricordandomi due ragazzini incapaci di tenere un segreto. Sta di fatto che sono cambiati non appena ho nominato Kyle, una risposta prima o poi me la devono dare, non mi accontento delle loro risposte vaghe per girare attorno al vero argomento della conversazione.

«Chi è quello?» Mi chiede mia sorella, mentre gli andiamo incontro.
«E'... Kyle» Sorrido, incontrando il suo sguardo, senza sapere come altro definirlo.
Appena lo raggiungo lo abbraccio, baciandolo velocemente nella speranza che Benny non cominci a fare le sue solite imbarazzanti e insistenti domande.
«Non ti sono mancato per niente.» Mi sussurra divertito, avvolgendomi le braccia attorno ai fianchi.
«Mmh, questo è vero.» Ridacchio, prendendolo in giro. Mi afferra per un braccio mentre cerco di sottrarmi a lui per gioco, obbligandomi a guardarlo in quegli occhi che non riuscirò a smettere di sognare.
«Non ti credo neanche un po'...» Sorride sulle mie labbra, dandomi un vero bacio. E' vero anche questo.
Ci sediamo su una panchina e Benny tra noi. Deduco che voglia conoscerlo prima di andare verso i giochi.
«Ma tu conosci mia sorella?» Gli chiede e vorrei scoppiare a ridere. E' fantastica quando fa così.
«E anche molto bene.» Le sorride, parlandole con un tono di voce dolce, estremamente affettuoso che non gli avevo mai sentito. Non pensavo gli piacessero i bambini, tanto meno che si relazionasse così bene con loro. C'è altro che ancora non conosco di lui.
«Cosa sono questi?» Posa un ditino sulla sua mano, indicando i suoi. Credo non l'abbia mai visti da vicino. E io credo di non averla mia trovata così interessata in merito ad un argomento.
«Dei disegni fatti con l'inchiostro. Si chiamano tatuaggi.» Glieli indica, instaurando un contatto visivo solo con lei, facendola sentire parte di una conversazione come si farebbe tra adulti. Li osservo senza riuscire a trattenere un ennesimo sorriso.
«Perché li hai fatti?»
Per qualcuno diventerebbero assillanti queste domande, noiose, ma Kyle sembra solo rapito dal modo di vedere le cose di Benny, una curiosità che lo affascina.
«Così le cose belle me le ricordo per sempre, ce l'ho sulla pelle.» Le sorride, mostrandole anche quelli del braccio sinistro come se le raccontasse la storia più interessante. Mi lancia un'occhiata veloce.
«Ma non vanno via con l'acqua?» Domanda incredula ed entrambi non riusciamo a non ridacchiare. Cerchiamo di trattenerci.
«No. Non se ne vanno più.» Scuote la testa, un piccolo sorriso gli increspa le labbra.
«Quando te li fanno senti male?» Gli accarezza la mano dolcemente.
«Vale la pena soffrire un po' per ciò che si desidera...» Le sussurra all'orecchio, ma non così basso da farmi sentire. E' come se parlasse direttamente a me.
«Forza! Andiamo a giocare!» Esclama d'improvviso. Lei intanto si alza e Kyle la segue. Mi porge la mano.
«Signorina Elizabeth?» Ghigna tirando su un soppracciglio mentre mi scruta divertito. Ancora ripenso alle cose meravigliose che ha detto a mia sorella che mi rendo conto dopo di come mi ha appena chiamata.
«... Quale onore Mr. Dracy» Lascio che mi porti con sé, un po' come se mi avesse appena chiesto un ballo.

Io e Benny rientriamo a casa, ho voluto camminare per prendere un po' d'aria e allontanarmi da lui sennò non me ne sarei mai più andata. Per tutto il tempo non ha fatto altro che chiedermi quando avrebbe rivisto Kyle e, per la prima volta, non mentivo mentre le promettevo che sarebbe successo molto presto.
Lascio che vada a farsi un bagno con l'aiuto di mia mamma, mentre io salgo le scale per riposarmi un po', andando anch'io sotto il getto d'acqua calda.
Svestendomi poggio i vestiti sul letto e mi accorgo di una lettera appoggiata al centro del letto, bianca, candida, in netto contrasto con le lenzuola viola.
La prendo, rigirandola tra le mani alla ricerca di un francobollo, o un nome che mi faccia capire di chi possa essere. E' anonima.

Capitolo revisionato.

// spazio autrice //
Ma ciauuu😍
Come state? Sto congelando! Che freddo! Ahahah
Cooooomunque...
Non è stato uno dei capitoli migliori, ma spero che un po' di dolcezza sia arrivata😘
Da chi sarà la lettera anonima? Cosa ci sarà scritto?
Lo vedremo nel prossimo capitolo... ❤

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