Capitolo 8

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Corsi nel buio per un tempo che sembrò infinito. Poi la trovai, e un'altro urlo uscì dalle sue labbra mentre correvo da lei terrorizzato.

Jenna era rannicchiata contro alla parete con le mani premute sulle orecchie e gli occhi serrati, mentre la sua bocca continuava ad urlare. Mi inginocchiai accanto a lei e la strinsi delicatamente tra le mie braccia.

«Shh, è tutto okay. Va tutto bene, non c'è niente qui», le sussurrai per calmarla.

«C'era una bambina», singhiozzò tremante, «L'ho vista, lei era...era...», indicò un punto del corridoio.

Sospirai realizzando che avevamo appena attraversato la linea di confine creata dalla magia nera. Non eravamo più al sicuro.

«Non c'è nessuna bambina. Jenna, da qui inizia il vero pericolo...l'incantesimo inizierà a giocare con la tua mente...non devi permettergli di influenzarti. Ti farà vedere cose non reali per spaventarti e per farti perdere il senno. Non essere una delle sue pedine, non farlo giocare. Provaci, okay?»

Lei annuì e si alzò barcollando.

«Non so se riuscirò a credere che non sia reale...», mormorò seguendo i miei passi.

«Puoi farcela. Possiamo farcela. Sarà difficile, in alcuni momenti ti sembrerà quasi impossibile...ma dobbiamo farcela»

«Okay...ma...che cos'è esattamente che dobbiamo trovare? L'arma potrebbe essere qui?»

«No, l'arma è nascosta nell'ultimo Vasàn, ma noi dobbiamo superare tutto questo per dimostrare all'incantesimo che siamo degni. Se ce la faremo fino alla fine, allora ce la consegnerà, perché avremo sopportato le peggiori torture e rischiato la morte per averla»

«Ma che cazzo avevano quei forgiatori nella testa?!», sbottò scandalizzata.

Perlomeno si era ripresa dallo shock. Ma vedere una bambina non era niente in confronto a quel che avremmo trovato alla fine delle catacombe.

«H-Harry...la vedo di nuovo», sussurrò turbata.

«Non è reale, ricordatelo»

«Lo so...ma...sono io...vedo me da bambina...»

«Devi solo liberare la mente, non farti prendere dal panico»

Continuammo ad avanzare nelle tenebre più assolute, mi ero completamente dimenticato di comprare una torcia. Ma per fortuna fu Jenna a provvedere. Accese il flash del suo cellulare e fece abbastanza luce da permetterci di riconoscere il percorso.

Poi qualcosa mi fece bloccare: la voce sussurrante di una donna.

«Harry»

Mi guardai intorno pensando fosse stata Jenna, ma al secondo sussurro riconobbi quella voce.

«Harry, tesoro. Sono qui»

Respinsi i pensieri che si stavano propagando nella mia mente e andai avanti.

«Sono viva piccolo mio, vieni a prendermi»

«Basta, smettila», dissi a denti stretti reprimendo le lacrime.

«Che succede?», si avvicinò Jenna.

«La mamma ti ama Harry, ti ama tanto»

«NO!», mi tappai le orecchie istintivamente.

Non era reale, non era reale. Non era fottutamente reale Harry.

«Calmati», mi strinse Jenna, «Per favore»

«Tu non l'hai sentita?»

«Non ho sentito niente»

«Okay, okay...diamine...muoviamoci ad uscire da qui...»

The New Era |Apocalypse Sequel|Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora