Capitolo 32

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Il giorno seguente avevamo provato a far tornare la memoria ad Harry con ogni mezzo a nostra disposizione, così anche nei giorni successivi, senza alcun risultato. Avevamo provato a mostragli degli oggetti che era solito usare, per vedere se gli smuovevano qualche ricordo, oppure gli avevamo mostrato delle vecchie foto di lui e Gemma da bambini, ma nulla di tutto ciò funzionò.

Una sera ci riunimmo in giardino tutti: i Nathar, Michela e Niall insieme a Louis e Zayn. Per capire che cosa fare, perché il tempo stringeva, ed era necessario che Harry ricordasse.

«Cose così piccole non servono», disse Randel, «Lui ha bisogno di rivivere un'emozione molto forte, che possa fargli ricordare qualche cosa d'importante e significativo per lui. Qualcosa che lo guidi verso al battito del suo cuore, che lo faccia sentire vivo. Non sto parlando di un oggetto, ma di una persona», continuò guardando me.

Mentre io invece stavo pensando ad una persona completamente diversa....ed ero sicura che fosse l'unica a poter dare emozioni così forti ad Harry.

«Non è una buona idea», dissi quindi, «Non penso di essere io la persona adatta...credo che debba essere tu Gemma, è tuo fratello...non c'è amore più grande del tuo per lui»

I suoi occhi s'inumidirono e mi sorrise dolcemente.

«Grazie Jen, significa molto per me», corse ad abbracciarmi, «Harry significa molto per me», precisò sciogliendo l'abbraccio accarezzandomi una guancia.

«Per questo so che ce la farai», le sorrisi prendendole la mano.

«Bene allora», riprese lui la parola, «Domani hai tutta la giornata per tentare, mi raccomando, non dargli informazioni troppo forti, o potrebbe richiudersi in sé stesso e non ricordare mai più nulla»

«Starò attenta Randel, non preoccuparti, so già cosa fare», sorrise con una certa euforia nella voce.

Era la scelta giusta, ne ero certa.

Gemma's pov.

Il giorno successivo entrai in casa dei Nathar per andare da mio fratello. Per qualche motivo a me sconosciuto mi stavano tremando le mani, ero tesissima e allo stesso tempo elettrizzata all'idea di poter passare del tempo con lui da sola finalmente.

Nella stanza lo vidi sveglio ad osservare il soffitto con le mani incrociate dietro alla testa. Faceva così ogni volta che stava riflettendo su qualcosa di profondo, ricordai.

«Harry...», richiamai la sua attenzione e incontrò il mio sguardo.

«Ciao», mi sorrise alzando la schiena e appoggiandola contro al muro.

«Hai riposato bene questa mattina?»

«Molto, grazie. Anche se questi sacchi ti danno un po' di mal di schiena», si sgranchì la spina dorsale, «Avvicinati, non mordo mica», sorrise.

Titubante mi avvicinai a lui e mi sedetti al suo fianco.

«Scusami, è che non volevo svegliare Jenna», dissi osservandola ancora beatamente addormentata.

«È molto bella, vero?», mi chiese guardandola con un sorriso e poi inoltrò i suoi occhi nei miei, «Anche tu sei molto bella»

«Oh», arrossii sorpresa, «Grazie»

Lui sorrise ancora e mi spostò una ciocca di capelli lontana dal viso. Fu come se vidi un pensiero ingigantirsi nei suoi occhi. Socchiuse leggermente le labbra e poi le richiuse. Riprovò, e questa volta riuscì a parlare.

«Perché sento che sei parte di me?», chiese accelerando le palpitazioni del mio cuore, «Perché mi sembra di conoscerti da una vita?»

«Magari è così», tentai, «Solo che non lo ricordi»

The New Era |Apocalypse Sequel|Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora