Dopo cinque lenti, noiosi, interminabili giorni, atterrammo all'aeroporto di Irkutsk. Erano le dieci di sera quando salimmo sul taxi che ci avrebbe scortati fino all'hotel. Esso era situato in una zona parecchio abitata, circondata di casette di legno e non occorreva percorrere molta strada per raggiungere il lago Baikal.
Avevamo prenotato il soggiorno per soli tre giorni, per evitare l'errore dell'ultima volta, così avremmo potuto organizzarci al meglio. Questa volta sarebbe stato decisamente più difficile sopravvivere.
Ma come priorità ovviamente c'era il riposo, dopo cinque giorni passati in aereo il sonno stava prendendo il sopravvento su tutti noi.
Tre giorni dopo.
Eravamo appena arrivati alla piccola stazione aperta di pulmini turistici. Era in programma un'escursione per sole dieci persone, tre delle quali eravamo noi. Non mi entusiasmava per niente...ma dovevo farlo, era l'unico modo per arrivare al lago per una via sicura.
«Ci siete tutti?», chiese l'istruttore una volta che salimmo su uno dei vecchi catorci, «Mi sentite?»
Un coro di persone annuì e io sbuffai svogliatamente.
«Dai sarà interessante dopotutto», disse Jenna.
«Hai davvero intenzione di starlo a sentire?», chiesi sorpreso, ma non così tanto.
«Perché no? Almeno evito di pensare a quello che accadrà dopo», mormorò.
«La bambolina ha ragione, Hazza. È meglio ascoltare il vecchietto», disse Zayn.
«Com'è che mi hai chiamato?», spalancai gli occhi interdetto.
«Hazza», ripeté lui come se fosse stato normale.
«Non farlo mai più», grugnii infastidito.
«Che c'è? Non ti piace? Non è abbastanza virile per un uomo che porta il cognome Styles?», cantilenò il mio cognome con un lamento sarcastico.
«Chiudi il becco salvietta profumata», ribattei infastidito con necessità di infastidire anche lui.
«Ancora con questa storia?», sbuffò lui, «Almeno io evito di puzzare di marcio, non come qualcuno di mia conoscenza, che piuttosto che lavarsi si spalma letame sotto alle ascelle»
Jenna ascoltava ridendo mentre io mi irritavo ancora di più.
«Senti...vedi di tapparti quella bocca. O avrai bisogno di ben altro che una salvietta per ripulire il tuo bel faccino spento», sbuffai.
«Diavolo Harry. Ti prego, sii ragionevole. Non puoi farmi del male, io ancora ti servo», ghignò vittorioso.
«Aspetta solo che trovi il momento giusto, e la prima cosa che farò sarà darti un calcio nel culo»
«Non vedo l'ora», rise lui facendo l'occhiolino a Jenna che rideva spensierata.
«Guardate!», esclamò lei indicando a destra, «È quello, giusto?»
Una distesa di ghiaccio bianco circondava una roccia posizionata al suo centro, sì, era decisamente quello.
«Sì, aspettiamo di essere più vicini», dissi, «Dovremmo fermarci tra pochi metri, e tu Zayn, sai cosa fare d'allora in poi»
«Confermo», annuì lui.
Come previsto accostammo in un sentiero dal quale potevamo avvicinarci cautamente alla superficie solida dell'acqua. Dopo l'esaustiva, per così dire, spiegazione dell'istruttore, era arrivato il momento di intervenire, e feci un cenno a Zayn per farlo entrare in azione.
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The New Era |Apocalypse Sequel|
FanfictionDieci anni dopo il matrimonio di Harry e Jenna, Jonathan è diventanto un brillante adolescente. Dopo il tramonto del Corvo e lo sterminio dell'Apocalisse, a Dullville, diventato il regno dei non-umani, incomberanno diversi cambiamenti e nuovi perico...