Capitolo 28

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Jonathan's pov.

«Gemma», disse Randel con il tono più incoraggiante che conosceva, «Puoi farcela»

Ci trovavamo come ogni giorno ormai a casa dei Nathar, dove potevamo confrontarci ed elaborare dei piani strategici per riuscire a difenderci in tempo. In questo momento mia zia stava cercando, attraverso la sua connessione con Harry, di scoprire dove si trovassero, per poter andare da loro e proteggerli da Regina.

«È alla cascata, ma è già riuscito ad entrare...», sospirò lei esausta.

«Bene», si diresse lui verso la porta, «Vado ad avvertire il Generale Collins»

Lui uscì e io diedi un forte abbraccio a Gemma.

Il piano del Generale era il seguente: sapendo con certezza che Regina sarebbe uscita allo scoperto non appena sarebbero usciti dal Vasàn, noi dell'esercito, Vyron e i Nathar saremmo stati là ad aspettarla e a combatterla, mentre Gemma insieme a Michela, Alice e Lilya sarebbero rimaste qui, per curare i feriti che sarebbero stati mandati indietro da Vyron. Il nuovo Ministro ci aveva accordato l'uso dei poteri al di fuori dei confini di Dullville, non che a me fosse cambiato qualcosa, ma perlomeno saremmo potuti partire in vantaggio.

«Siamo pronti», entrò a chiamarmi Mila.

Salutai di nuovo Gemma, dandole un bacio sulla fronte e andai.

«Mi raccomando», alzò la voce il Generale, «Non separatevi se non necessariamente, seguite il piano e non fate mosse azzardate, la prima cosa da fare davanti ad un nemico è sempre prendere tempo, iniziando una conversazione. Senza minacce»

«Forza!», urlò Randel, «Tutti vicini! Quando sei pronto Vyron»

In meno di un secondo fummo smaterializzati nella magnifica Islanda, esattamente sotto alla cascata. Era spaventosa.

«Che cosa facciamo adesso?», chiesi.

«Aspettiamo nascosti», disse il Generale, «Qualcosa si muoverà prima o poi. Non sappiamo quanto tempo lotteranno qui dentro»

Annuii e mi sedetti sull'erba. Un pensiero egoistico mi passò per la mente: non vedevo l'ora di rivedere Harry e Jenna. Anche se non sapevo come ne sarebbero usciti...sperai che non fossero feriti...o peggio, morti.

Harry's pov.

Erano sicuramente passati giorni, duri ed interminabili giorni, in cui Zayn stava iniziando a dare di matto.

«Se questo percorso non finisce tra due minuti, giuro che mi butto di sotto. Lo faccio», disse con la disperazione viva nella sua voce.

«Piantala Zayn!», lo riprese Niall dietro di lui.

«Non costringermi a buttarti di sotto di persona mister tatuaggio», sbraitò Louis, anche lui iniziando a perdere lentamente la sanità mentale.

Jenna si era ripresa fortunatamente, dopo quel giorno non aveva più ceduto alla malattia e aveva continuato senza lamentarsi. Era forte. Anche se aveva vomitato nel vuoto subito dopo aver ripreso conoscenza.

«Dovremmo aver quasi finito ormai», dissi io, «Non capisco perché è così buio»

«Cosa ti fa pensare che dovremmo aver finito?», chiese Zayn esasperato.

«Era una sensazione», sbuffai irritato, «Siamo qui dentro da giorni...se non una settimana! Percorsi del genere non vanno mai oltre»

«Una volta in Messico sono stato un mese intero in un percorso», disse tranquillamente Niall.

«Fantastico!», urlò Louis con una risata tutt'altro che sana, «Buttiamo giù Zayn, così scopriremo se siamo davvero alla fine»

«Bastardo, provaci e ti faccio saltare in aria», lo minacciò, «BOOM!»

The New Era |Apocalypse Sequel|Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora