Capitolo 35

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Poco distanti dall'uscio della casa dei Nathar riuscivamo a sentire Michela sbuffare e spazientirsi con Jenna.

«Stai ferma accidenti!», le disse, «Non agitarti! Devi stare seduta, è inutile che fai così porca miseria!»

«Come faccio a non agitarmi secondo te?!», sbraitò l'altra.

Ridacchiai ed entrai nella casa. La scena che ci si presentò davanti era piuttosto buffa. Michela era sdraiata su una delle pile di sacchi a testa in giù, mentre Jenna continuava a correre avanti e indietro per la stanza mangiandosi le unghie.

«Harry!», strillò notandomi.

Mi saltò letteralmente addosso scoppiando in lacrime.

«Ce l'abbiamo fatta», sussurrai e la baciai delicatamente sulle labbra.

Poi lei andò ad abbracciare gli altri e stritolò Jonathan, mentre io salutavo Michela e così anche gli altri.

«Vogliamo sapere i dettagli», disse quest'ultima mentre posava il suo sguardo su Niall, che stava in piedi debolmente sorretto da Louis e Zayn.

Gemma iniziò a raccontare gli eventi per filo e per segno, ma non l'ascoltai, ero troppo incuriosito nell'osservare lo sguardo di Michela e quello del biondino. Stavano immobili a fissarsi, come se il resto del mondo non esistesse. Infatti, durante il racconto di mia sorella, Niall si sottrasse alla presa dei due e andò davanti a lei, l'attirò a sé e la baciò sulle labbra, stringendola come se non ci fosse stato un domani.

Bel colpo.

«Che teneri», sussurrò Jenna portandosi una mano sul cuore.

«Beh», continuò Gemma, «Ho finito di parlare a questo punto», rise divertita.

«Che cosa farete tutti quanti adesso?», chiesi io nel momento in cui Niall si distese su uno dei lettini, «Insomma...non possiamo rimanere dai Nathar per sempre»

«Io tornerò nella mia vecchia casa», disse Michela raggiungendo Niall, «Se il Ministro me lo permetterà naturalmente...ora che tutto è finito magari posso ritornare qui a Dullville»

«Io andrò a Bradford dalla mia famiglia», disse Zayn, «Poi riprenderò possesso della mia casa qui vicino»

«Io farò esattamente la stessa cosa, casa mia non è così distante da qui», disse Louis, «Certo, se avessi una famiglia andrei a trovarla», abbassò lo sguardo a terra.

«Siamo noi la tua famiglia bocconcino», rise Zayn.

«Chiamami in quel modo un'altra volta e ti castro», lo guardò male.

«Tu Liam?», chiese il moro ignorando le minacce di Louis.

«Anch'io resterò a Dullville nella mia vecchia casa», sorrise.

«Io invece tornerò in Irlanda», disse Niall sotto gli occhi spalancati di Michela e Louis.

«Non puoi farlo», lo implorò lei.

«Già, non dire stronzate amico», gli si piazzò di fronte lui.

«Ho la mia casa là», ribatté il biondo ancora debole, «Non posso mollare tutto così»

«Beh», continuò Louis, «Ci andremo, saluteremo la tua famiglia, prenderemo le tue cose e ti riporteremo qui. È facile, no?»

«Lo è, hai ragione», sospirò Niall, «Ma non sono così ricco per poter pagare viaggi e alloggi signorino»

«A quello penso io», sorrise Zayn, «Ho abbastanza soldi per potermi permettere una miniera d'oro a casa», ghignò pavoneggiandosi della sua ricchezza, «Dopo tutto quello che voi avete fatto per me, non sentitevi in imbarazzo a chiedermelo. Vi devo tutto»

The New Era |Apocalypse Sequel|Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora