Capitolo 33

88 6 4
                                    

Come era previsto, erano tutti riuniti nel giardino dei Nathar attendendo con ansia un mio responso.

«Ricorda tutto», sorrisi.

Si scatenarono tanti sospiri di sollievo e urla di felicità trai presenti.

«Non vorrei fare il guastafeste ma...», iniziò Harry tentando di evitare il comizio di benvenuto, «Dov'è quella rompi palle di mia moglie?»

«È dentro», risi, «Ma ti consiglio di aspettare ancora un po' prima di andare da lei. Devo farle prima una visitina personalmente», sorrisi camminando verso l'entrata.

Attraversai la porta e la vidi seduta in ansia mentre si torturava le unghie. Scommisi che non era nemmeno riuscita a riposarsi pensando a lui.

«Com'è andata?», chiese nervosamente appena mi vide.

«All'inizio è stata dura, ma ho scoperto che a volte sono più facili da ricordare le sensazioni che proviamo piuttosto che le immagini che vediamo»

«Le immagini del cuore sono decisamente più forti», annuì lei con un gridolino contento.

«Hai intenzione di dirglielo?», le chiesi.

Fece una faccia confusa ma sapevo che aveva capito di cosa stavo parlando.

«Non credo sia il momento giusto», abbassò lo sguardo, «Dopo la battaglia»

«Quando potrebbe essere troppo tardi?», la rimproverai.

«Scusami Gemma, ma io non ce la faccio», alzò la voce, «Ho paura che se glielo dico ora possa fare qualcosa che al momento dello scontro rovinerà tutto, conosco Harry, so che lo farebbe»

«Su una cosa mio fratello ha ragione: sei davvero testarda», scossi la testa sospirando.

«Preferisco subire la sua rabbia quando sarò sicura che questa guerra sarà finita, se sarà finita»

«Rispetto le tue scelte, lo sai», sorrisi dandole un buffetto sulla guancia.

«Hey!», urlò l'inconfondibile voce roca di Harry entrando nella stanza, «Mi hanno detto che stai male, che succede?»

Leggendo la preoccupazione nei suoi occhi e vedendo il sorriso nascente sulle labbra di Jenna, decisi di lasciare la stanza e lasciar loro un po' di privacy.

Harry's pov.

Presi il posto che occupava mia sorella accanto a lei e attesi una risposta.

«Ho preso una buona dose d'influenza purtroppo», disse.

Lo sapevo, sapevo che si era ammalata.

«Era prevedibile», sospirai prendendole la mano.

«Sono contenta che tu abbia ritrovato la memoria»

«Anch'io. Fortunatamente essere uno dei cosiddetti Indomabili ha i suoi vantaggi», sorrisi, «Hai idea di che cosa significhi?», chiesi divertito e lei scosse la testa, «Il nostro legame non ha solamente sciolto la maledizione, l'ha distrutta completamente. E una maledizione non si può spezzare Jenna. Significa che possiamo davvero batterla»

«Non vedo l'ora che tutto questo finisca, forse potremmo finalmente vivere un vita normale»

«Noi non l'avremo mai una vita normale. Ma infondo a me piace così», le sorrisi e lei ricambiò.

«Ti amo Harry»

«Ti amo anch'io», la baciai sulle labbra.

«Harry», esclamò Niall entrando, «Oh, scusate», arrossì e si voltò dall'altra parte.

The New Era |Apocalypse Sequel|Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora