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Durante il pomeriggio del giorno dopo diedi appuntamento a James per vederci parlargli di tutto questo.
Sono estremamente confusa.
Non capisco più niente.
Ma di una cosa sono certa: devo dirlo a James.

Alle 3.00 uscii di casa e mi avviai fino alla Rocque Records dove vidi Kendall all'entrata che guardava il cellulare.

"ciao Kendall"

"ciao Chiara, perché sei qui?" chiese incuriosito.

"devo parlare con James"
"Anzi a proposito sai dov'è?" chiesi invece io.

"si è dentro, nello studio"

"okai grazie mille"

Dissi salutandolo ed entrando.
Mi guardai intorno e vidi James seduto su un divano.
Mi avvicinai a lui, mi vide e si alzò... in quel momento, inizió a farsi sentire la tensione e la paura di perderlo.

"ehi.." mi salutó con un bacio sulla guancia.

"c-ciao..." dissi poco sicura.

"devi parlarmi vero?" chiese subito lui.

"come fai a saperlo?" chiesi stupita.

"te lo si legge negli occhi"
"beh, allora? dimmi tutto" disse facendomi un sorriso tirato.

"si...ehm... sappi che quello che è successo è stato tutto solo un errore okai? scusami, scusami tanto"
iniziai a scusarmi.

"che è successo?" continuò a chiedere.

Mi chiese con tono molto sospettoso.
Non risposi, per il nodo alla gola che bloccava l'uscita delle mie parole.

"cosa? cosa è successo? Dimmelo Chiara, perfavore" chiese ormai con tono quasi disperato.

" i-io e Benji..." dissi balbettando.

Non finii la frase che lui spalancò gli occhi di colpo per poi iniziare ad urlare.

"merda! lo sapevo! ora gli spacco la faccia!"

Disse con le mani strette a formare un pugno, e facendomi sobbalzare per l'alto tono della voce. Mi guardó, scosse la testa con un espressione quasi schifata per poi iniziare a correre fuori dalla Rocque Records.
Lo seguii.

"James!" gli urlai.

Non mi calcoló e continuó a correre in direzione di casa nostra.

"James! Perfavore, fermati! Lasciami spiegare!" urlai nuovamente.

Si fermó di colpo nel sentire la mia voce spezzata.
Non mi ero neanche accorta di star piangendo.
Non ci posso credere.
Solo a pensare che lui potesse far del male a Benjamin mi ha fatto piangere.
Voglio troppo bene a quel ragazzo.

"perché piangi?" chiese ora con tono preoccupato.

"non lo so, James perfavore, fai tutto quello che vuoi, lasciami, ma non fare del male a lui, la colpa è mia"

"non voglio lasciarti io ti amo, scusami, la mia reazione è stata esagerata" si scusó.

Disse avvicinandosi a me e io spontaneamente indietreggiai.
Dopo averlo visto così arrabbiato, mi venne spontaneo.

"merda! ora non riesco neanche ad avvicinarmi a te... che persona di merda che sono"

"non dirlo più James, non sei una brutta persona, l'ho fatto senza pensarci, scusami" dissi alludendo allo scatto allontanandomi da lui di prima.

"James, noi ci siamo baciati... ehm... una volta.. era ubriaco e basta, non è successo nient'altro." dissi.

Lui alzò lo sguardo, mi venne incontro, questa volta non indietreggiai e mi strinse in un abbraccio.

"ti perdono Chiara, come potrei non farlo" sorrise.

Mi si illuminarono gli occhi. Lo guardai e lui mi sorride nuovamente.
Mi ama davvero tanto si capisce da come subito mi ha perdonato.
Gli sorrido anche io e lo abbraccio ancora.
Mi sento protetta fra quelle braccia.
Lui mi strinse e mi asciugó le lacrime rimaste sulle guance con il pollice.

"non piangere più okai? Rovina la tua bellezza"

Annuii e gli sorrisi.

"hai qualcosa da fare?" mi chiese.

"ehm... in realtà, dovrei studiare per domani, riusciresti ad accompagnarmi a casa?"

"certo" disse prendendomi per mano.

Ci avviammo a piedi verso casa mia.
Mano nella mano.
Sorridenti e felici.
Almeno lui.
Anche io sono felice, ma non troppo, c'è qualcosa in me che fa rinascere il dolore nel petto.

Arrivammo a casa in 15 minuti.
James mi salutó con un bacio a stampo veloce ed entrai in casa.

Vidi Ben in piedi a pochi metri dalla porta con uno sguardo serio e le braccia sui fianchi.

"glielo hai detto?" chiese serio.

"si" affermai.

"vi siete rimessi insieme?" chiese ancora.

"si"

"davvero?"

"si" sbuffai.

"mi ami?"

"si"
quando elaborai la domanda mi corressi.

"cioè... no!" urlai imbarazzata.

Scoppiò a ridere, ed io sorrisi.
Amo quando ride... rende felice anche me.

"beh... visto che allora va tutto bene, noi siamo amici, tu stai con quel- quel coso ... esci con me dopo cena e dopo aver studiato?"

Risi per come aveva definito
Accetto? La domanda è perché non dovrei? Siamo solo amici noi.
Deciso.
Esco.

"ci sei?"

"ehm si, vengo" sorrisi.

"okai... comunque sei strana" disse quasi ridendo.

"e tu insopportabile."

Mi rispose con una linguaccia che io ricambiai.

"ecco...siamo ancora quelli di sempre"

Sorrisi.
Salii le scale, entrai in camera e iniziai a studiare, senza successo.
Dopo numerosi tentativi di studio mi arrensi lasciando cadere la testa sulla scrivania.

La porta si aprí di scatto e io sobbalzai.

"che è successo? Tutto okai? Ho sentito un tonfo"

"Era la mia testa e comunque no! Non riesco a studiare, cazzo. Che palle."

"wewe.... che volgarità "

"io parlo come voglio" dissi.

"ma vaffanculo"

Disse lui scherzando e uscendo dalla stanza.
Ora sono felice. Ora che ho ripreso la vita di una persona normale.







*#spaziome
Capitolo 16 terminato.
spero che vi sia piaciuto... lasciate qualche voto e commento pliis💕
Kiss.💋
Chiara.🌸*


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