Cap. 3

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3. Irresistible

Camila's POV

Il mio cervello fatica a processare le parole di mr. Jefferson, mentre tengo gli occhi ancora incollati sulla ragazza davanti a me.
Analizzo ogni suo dettaglio in modo da farlo mio e tenere presente la sua figura.
I capelli corvini le ricadono sulle spalle come una cascata, le sue labbra carnose sono marcate da un rossetto rosso che risalta il verde mozzafiato dei suoi occhi.
Indossa una giacca a fantasia militare, una maglietta grigia che aderisce al suo bacino tonificato, pantaloni neri e anfibi.
Probabilmente si è accorta che la sto fissando, perché ricambia il mio sguardo. Vengo completamente svuotata da quelle iridi cristalline. La loro intensità è tanto penetrante da farmi quasi tremare.

"Davvero non avete trovato alcuna camera libera?" protesta Dinah, riportandomi alla realtà.
"Mi sa che non possiamo far nulla. In più, voi siete praticamente le uniche ad avere una stanza in due, quindi non avrete problemi a far spazio per una terza dato che le camere sono progettate per quattro" ribatte Jefferson.
"È proprio questo il bello!" esclama la mia amica, ancora rifiutandosi di arrendersi.
"Dinah, ti prego" le poso una mano sul braccio, cercando di calmarla.
"Ma Mila! Avevamo detto che avremmo combattuto se avessero provato ad appiopparci qualcun altro" insiste.
"Non credo che la signorina Delson sarà un problema per voi. È sempre così seria e composta" ridacchia il responsabile dei dormitori ed io mi chiedo se abbia fumato dell'erba prima di venire a lavoro.

Jade gli getta un'occhiata fulminante.
Ha uno sguardo così glaciale che quando lo riposa sul mio, un brivido mi percorre lungo la schiena.
"Non ho intenzione di-
"Puoi portare dentro la tua roba e sistemarti, Jade" interrompo la mia amica dal prendersi qualche serio richiamo da Jefferson per la troppa insistenza e mi faccio da parte affinché la ragazza dai capelli corvini possa entrare.
Quando mi passa davanti, lascia dietro di sé la scia del suo profumo che mi inebria.
È delicato, fresco. Un misto di aghi di pino e muschio bianco.

"Grazie per la comprensione, miss. Cabello" dice in tutta onestà Jefferson. "Si figuri" faccio spallucce e Dinah mi guarda indignata.
Il responsabile va via ed io richiudo la porta alle mie spalle.
"Allora" sospiro, guardando la ragazza mentre posa le valigie a terra, accanto al letto che ha scelto fra i due liberi rimasti.
La ragazza dalla pelle diafana non mi degna della minima attenzione, continua a sistemare quasi simmetricamente le sue borse.
Apre l'armadio mio e di Dinah e in un angolo vuoto sistema i suoi indumenti.

"Oh, fantastico. Abbiamo una sociopatica qui" commenta sarcastica Dinah e io la fulmino con lo sguardo.
"Che c'è? Non ha spiccicato una parola da quando Jefferson ce l'ha portata" alza le mani in segno di resa.
Nonostante le battute di Dinah, la misteriosa ragazza non proferisce parola.
Inizio a credere che sia sorda.
Mi avvicino a lei, attenta a non infastidirla troppo e mi fermo davanti al suo letto, posizionato di fronte al mio.
"Ehm... Io... Sono Camila, piacere" balbetto, tendendo una mano.
Jade si volta verso di me ed esamina la mia offerta di cordialità, per poi risalire con lo sguardo lungo tutta la mia figura fino al mio viso.
Mi sento troppo squadrata.
Annuisce flebilmente.
Non è sorda.
Ma i sordi non sono ciechi, forse ha visto la mia mano e ha capito.
Non la stringe. Torna a continuare ciò che aveva interrotto.

Mimo un mi arrendo con le labbra a Dinah che scuote la testa, visibilmente infastidita.
"Non dovreste avere lezione ora?" una voce roca rompe il silenzio nella stanza.
Mi volto di scatto verso la fonte, incredula.
Dove la tenevi nascosta una voce così bella?
"C-certo. Infatti ci stavamo per preparare" mi affretto a dire, meravigliata dalla stranezza delle mie considerazioni sul suo tono.

Un rumore alla porta mi fa sussultare. Ad aprire è Ally.
"Buongiorno belle fanciulle!" ci saluta, sprizzando gioia da tutti i pori come al solito.
"Oh, guarda, salvaci" sospira Dinah.
"Dinah!" rimprovero la sua scontrosità chiaramente rivolta alla nuova arrivata.
"Jade?" domanda Ally, e la ragazza dai capelli corvini - prima intenta a scrivere qualcosa sul suo laptop - alza lo sguardo sulla mia amica.
"Ally, ciao" saluta.
"Non ditemi che è la vostra nuova coinquilina?" sorride Ally.
"Puoi scommetterci" afferma Dinah, comunque sorpresa quanto me che le due si conoscano.
"Sapete, l'ho incontrata ieri per caso, cercava indicazioni" spiega Ally, facendo spallucce.
"Oh" pronuncio semplicemente.
"Bene, dato che il destino a volte è davvero divertente, che ne dite se dopo le lezioni ci vediamo tutte insieme a pranzo? Potete pure portare la vostra nuova amica..."
"Normani?" suggerisce Dinah.
"Esatto!"

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