Quella sera disserro che ci avrebbero presentati al presidente e al pubblico con una parata. Non sapevo esattamente cosa aspettarmi, non mi piaceva l'idea che la gente mi osservasse, avevo paura che mi riconoscesse. Del resto era impossibile, io non ero mai stata a Capitol City e tantomeno avevo parlato con qualcuno di loro. -C'è qualcosa che ti disturba? - Sussultai, era Grover che mi si era avvicinato. -No. - Dissi solamente, senza spostare gli occhi dalle porte, che una volta aperte ci avrebbero fatto sfilare davanti alla capitale. -A me sì. - Mi disse frapponendosi tra me e la porta, quasi come se volesse attirare la mia attenzione. -Guarda come mi hanno conciato. - Disse aprendo le braccia. Non potei non sorridere. Era vestito con una tunica che gli lasciava scoperto un braccio, la schiena e terminava alle ginocchia quasi come una veste dei gladiatori romani, ma fatta di foglie. Da quanto mi ricordavo della storia antica, se i gladiatori fossero scesi nell'arena con quel vestito sarebbero morti sicuramente, sbranati dalle belve. -Mi sento tanto un albero. -Disse Grover e incrociò le braccia. -Dovevano trovare qualcosa che rispecchiasse il nostro distretto. - Spiegai.L'unica cosa che non capivo era perché farci sentire in quel modo, come se fossimo delle celebrità, per poi ucciderci tutti. Ero arrabbiata, ma non potevo mostrarlo, dovevo mantenere la calma. Incrociai le braccia in un movimento tanto frenetico che per poco il vestito non si ruppe all'altezza della schiena.
-Ehy, attenta. - Disse Grover mettendomi una mano sulla schiena. -Almeno uno dei due deve essere presentabile. - Disse. Effettivamente quella tunica addosso a lui era ridicola, ma io ero vestita allo stesso modo, l'unica differenza era che il mio vestito era più corto del suo e mi sentivo scoperta, ma Elvia non aveva voluto che indossassi un altro abito. I capelli me li avevano raccolti in una coda di cavallo, avrebbero voluto realizzare un'acconciatura particolare, ma non volevo assomigliare a una ragazza di Capitol City, volevo mantenere la mia identità. Mi sentivo già ridicola a dover presentarmi al pubblico con un vestito così corto, non volevo anche un'acconciatura stravagante. Dopo che Elvia se n'era andata, comunque avevo cercato di convincere lo stilista a tagliarmi i capelli solo di qualche centimetro, ma non avevo potuto fare nulla per il trucco. Socratia e Marcia avevano deciso di dovermi conciare come un pagliaccio, anche se per loro era perfetto quel trucco.
In silenzio mi allontanai da Grover e salii sul carro che ci avrebbe trasportato durante la sfilata. -Lasciami in pace. - Sentii urlare. Mi voltai, un ragazzo stava litigando con quello che probabilmente doveva essere il suo stilista. Questi gli stava porgendo un'arma, probabilmente giocattolo, ma lui la stava rifiutando. Sorrisi. Questo significava che non ero l'unica ad avere problemi con il mio stilista. -Non la voglio l'arma. - Disse urlando. -Ma così il costume non è completo. - Urlò lo stilista, osservai il ragazzo, era vestito completamente di nero e i capelli biondi creavano un grande contrasto con il colore del costume. Aveva degli scarponcini, ma non si riusciva a capire da che distretto provenisse senza quell'arma. -Vedi i tributi del 7 come sono vestiti bene? -Disse lo stilista indicandoci, in quel momento distolsi subito lo sguardo per non far notare che li stavo fissando. -Prendi questo maledetto fucile. -Continuò a urlare lo stilista. Il ragazzo si voltò verso di me, mi osservò a lungo. Mi sentivo a disagio, non mi piaceva che facesse così, in quel momento avrei preferito essere vestita di nero da capo a piedi, come lui, piuttosto che indossare un vestito che lasciava scoperte gambe e spalle. A quel punto il ragazzo afferrò il fucile con riluttanza. -Contento?- Urlò contro lo stilista. Questi si voltò e andò via offeso, questo era un problema degli abitanti di Capitol City, erano troppo permalosi. Il ragazzo si voltò verso di me e mi fissò dritta negli occhi. Subito dopo aprì le braccia, mandando avanti il corpo, come se si stesse esibendo in un inchino. -Lo spettacolo è finito.- Disse con tono scontroso, probabilmente aveva capito che avevo osservato tutta la scena. Dopo si allontanò in silenzio, mentre io cominciai a giocare con le foglie che componevano la mia tunica, mi sentivo in imbarazzo e presa in giro. Dopo poco Grover salì accanto a me, ma neanche lui disse nulla. In realtà tutti i tributi sembravano in ansia per questa famosa parata. Mi chiedevo cosa mi aspettasse al di là di quelle porte.
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Hunger Games: LE ORIGINI
FanfictionEcco la storia mai narrata di come tutto ebbe inizio. In un universo lontano da quello che conosciamo, in una Panem reduce dei giorni bui, i primi 24 tributi della storia si dovranno affrontare negli Hunger Games. Vi siete mai chiesti i nomi dei rib...