11. Furia

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Stavo per abbandonare quel mondo, sentivo la lama di ferro toccarmi il collo, quando improvvisamente qualcuno si buttò sulla ragazza facendola cadere a terra. Non riuscii subito a riconoscere chi fosse. Strisciai a terra lontana dai due che stavano combattendo, solo in quel momento capii che la persona che mi aveva salvata era proprio Nolan. Adesso era a terra e picchiava la ragazza che mi aveva aggredito. Mi alzai e corsi nella sua direzione. Senza sapere esattamente come aiutarlo. Quella ragazza era così muscolosa, che anche Nolan sembrava avere difficoltà a batterla. Sentivo le urla di Calix, mentre brandiva la spada contro l'altro tributo, accompagnate dal rumore delle lame che si toccavano. Una volta vicina ai combattimenti mi guardai intorno. Non c'era nulla che potessi usare come arma. Certo, avevo la pistola, ma non avevo idea di come caricarla, né di come sparare. Dovevo trovare qualcos'altro. A quel punto Nolan era finito a terra e la ragazza con una mano lo teneva giù per il collo, con l'altra teneva stretta la lancia. Mi chiesi perché non lo infilzasse e basta piuttosto che strangolarlo. Nolan cercava di divincolarsi senza risultati, quella ragazza si era praticamente inginocchiata su di lui ed era troppo muscolosa e pesante perché Nolan riuscisse a spostarla. Sapevo di dover fare qualcosa, altrimenti in meno di due minuti avrei sentito lo sparo del cannone risuonare nell'arena, lo sparo che avrebbe decretato la morte del tributo del 2. Afferrare una delle pietre a terra e pochi passi mi posizionai dietro la ragazza. A quel punto non ci pensai due volte, alzai la mano in alto, per prendere lo slancio e subito dopo, con tutta la forza che riuscii a trovare, colpii il suo cranio con la pietra. Lei cadde a terra, con gli occhi sbarrati e sentii lo sparo del cannone. Afferrai la sua lancia e distrattamente vidi Nolan cominciare a tossire per riempire i suoi polmoni d'aria. Mi voltai verso l'altro tributo che stava combattendo con Calix, quest'ultimo, intanto, era riuscito a disarmarlo e gli stava puntando la lama della sua spada all'altezza del cuore. Ma perché temporeggiava così tanto?

-Calix, uccidilo.- Gli urlai. Vidi la mano di Calix tremare, dopo aver sentito la mia voce. L'altro tributo si voltò verso di me. Ci guardammo negli occhi, sembrava spaventato, ma io non lo ero affatto. Anzi, mi sentivo più potente che mai. Feci un passo verso di lui e questo bastò per metterlo in fuga. Cominciai a correre anche io per seguirlo, tenendo ancora stretta in mano la lancia della ragazza.

-Rowanne, fermati.- Sentii Nolan urlare. Ma io non lo ascoltai.

-Fermati.- Ripeté, lo feci, e in un impeto di rabbia scaraventai la lancia contro il ragazzo in fuga. La lama ferì il suo braccio, ma sfortunatamente non lo uccise.

-Ti ammazzerò.- Urlai nella sua direzione, ma il ragazzo non sembrò sentirmi. Rimasi immobile a guardarlo allontanarsi sempre di più, finché non divenne un piccolo puntino all'orizzonte. A quel punto mi voltai verso i miei alleati. Calix guardava in basso, incapace di dire o fare nulla. Mi incamminai verso di lui, puntandogli un dito contro e digrignando i denti.

-Tu, come hai potuto essere così codardo?

Poggiai le mani sul suo petto e lo spinsi in indietro.

-Perché non l'hai ucciso? Lui l'avrebbe fatto. Ti avrebbe ucciso. Tu ne avevi la possibilità.

Calix non sembrava avere intenzione di rispondere. Era solo un codardo e io ero destinata ad essere sua alleata, alleata di un ragazzo che neanche sapeva come proteggere se stesso. Ero infuriata. Se lui avesse ucciso quel tributo a quel punto sarei stata più vicina alla vittoria.

-Sono i giochi questi, non puoi permetterti di risparmiare il nemico, è chiaro?

Avevo intenzione di continuare a dire la mia quando sentii la voce flebile di Nolan.

-Row, che ti è successo?

Mi voltai verso di lui, mi guardava da lontano e sembrava soltanto sorpreso.

Hunger Games: LE ORIGINIDove le storie prendono vita. Scoprilo ora