18. Riposo

53 4 4
                                    






-Dobbiamo tornare indietro.- Gridai. Mi voltai verso la Cornucopia e trovai davanti a me Salton. Sgranai gli occhi. Non ero nelle condizioni di combattere con lui, tanto meno nell'acqua, che era per antonomasia il campo di battaglia del distretto 4. Rimasi ferma, ad aspettare che succedesse qualcosa. Non avevamo possibilità contro di lui.

Ma Salton fece finta di niente e come se non ci avesse visto fece dietrofront e tornò nella direzione della Cornucopia.

-Andiamo via.- Disse Nolan. Salton ci aveva appena risparmiato la vita.

-Dobbiamo tornare a prendere il sacchetto.- Dissi.

-Non ne vale la pena.- Rispose Nolan, afferrandomi per i capelli, per costringermi a non andare sott'acqua.

Mi voltai verso di lui.

-Come?

-Ho rubato quello del tributo del 10.- Disse, io lo fissai, cercando di capire se stesse dicendo la verità. Ma prima di giungere a una conclusione lui si voltò e comincio a "nuotare" in modo estremamente goffo. Decisi di credergli. Tornare alla Cornucopia non mi sembrava comunque una buona idea. Ricominciai a nuotare il più velocemente possibile, sostenendo il peso di Nolan. Non volevo che se ne accorgesse, ma stavo soffrendo molto di più che all'andata. Stavo perdendo ancora sangue dalla coscia ed ero molto più stanca. Non vedevo l'ora di trovare un posto sicuro. Improvvisamente urtai con il ginocchio a qualcosa di duro e ruvido. Era una roccia. Mi ci inginocchiai per riprendere aria e Nolan fece lo stesso.

-Riposiamoci, ti prego.- Dissi e chiusi gli occhi, comandando al mio cuore di regolarsi di nuovo. In quel momento sentii una fitta di dolore alle cosce, mi piegai su me stessa.

-Resisti qualche secondo, è successo anche a me ai piedi.- Disse. Ma quella volta il dolore era più forte e persistente.

-Aiuto.- Sussurrai, lui afferrò la mia mano nell'acqua e la strinse.

-Andrà tutto bene.

Io annuii.

-Propongo di restare un po' qui.- Disse Nolan e io non avevo nulla da obiettare, anche se eravamo visibili, nessuno sarebbe venuto a combattere contro di noi, eravamo tutti troppo deboli e stanchi.

Rimanemmo in silenzio per qualche minuto ed era evidente che il livello dell'acqua stava scendendo. In poco tempo io e Nolan eravamo all'asciutto sotto il sole cocente di quel deserto. Il dolore alle gambe era passato, ma avevo terribilmente paura che potesse tornare. Il fatto che anche Nolan l'avesse provato mi faceva sentire meglio, significava che non ero io ad avere un problema, ma probabilmente lo erano tutti i tributi.

-Fa vedere.- Disse Nolan. Capii che si riferiva alla gamba. Mi avvicinai a lui e gli mostrai la coscia.

-Se ti devo medicare devi abbassarti i pantaloni, Row.- Disse scuotendo la testa.

-Sì, certo, così i capitolini si faranno una bella risata.- Dissi, credendo che stesse scherzando, ma lui era serio.

-Nolan, non mi toglierò mai i pantaloni davanti a tutti.- Chiarii.

-Il presidente avrà la decenza di censurarlo.- Disse, ma io non ero convinta. -Non puoi rischiare che si infetti.

Nolan mi guardava implorante con i suoi occhi blu oceano e non potevo dire di no. Aveva ragione lui. Non era nulla di sconcio, mi dovevo solo medicare. Tutto qui. Mi inginocchiai sulla roccia e mi abbassai i pantaloni fino alle ginocchia. Dopo mi sedetti accanto a Nolan e mi liberai dei pantaloni definitivamente.

Hunger Games: LE ORIGINIDove le storie prendono vita. Scoprilo ora