Camminavamo già da un po', in silenzio, nel buio più totale del centro di addestramento, mi chiesi perché il ragazzo del 2 mi avesse chiesto di incontrarlo se ancora non si era deciso a parlare. Nonostante tutto, io continuavo a seguirlo in silenzio in quel labirinto intricato di corridoi. Ci stavamo muovendo in dei luoghi che io non avevo mai visto, il ragazzo avanzava silenziosamente e velocemente, mostrando di conoscere quel posto come se ci fosse nato. Alla fine si fermò davanti a una stanza e aprì le porte. Nella stanza c'era una tavola rotonda con una decina di sedie a circondarla. Lui si chiuse la porta alle spalle e mi si avvicinò, dopo posizionò la sua mano sulla mia spalla delicatamente.-Siediti. - Mi disse schiarendosi la voce. Io sussultai dopo aver sentito la sua voce rompere il silenzio tombale del centro di addestramento, ma seguii le sue indicazioni. Mi sedetti e lui fece lo stesso, posizionandosi accanto a me.
-Perché siamo qui? - Chiesi guardandomi intorno. Per un momento, solo un momento, temetti che mi avesse portato lì per uccidermi, come se mi avesse ingannato tutto il tempo e in realtà il suo obiettivo era quello di fare fuori una nemica, ma allontanai il pensiero appena lui aprì bocca.
-Avevo bisogno di parlarti. - Disse abbassando la voce, il che mi fece pensare che, anche se quello sembrava un posto sicuro e tranquillo, il ragazzo del 2 era preoccupato che qualcuno ci potesse sentire.
-Volevo sapere se hai pensato a quello che ti avevo proposto. - Corrugai le sopracciglia, non avevo idea di cosa parlasse. Lui sembrò più sorpreso di me.
-A quale proposta ti riferisci?- Lui abbassò ancora di più la voce, le parole sembravano quasi solo una debole emissione di fiato che usciva dalla sua bocca, erano così basse che mi veniva difficile comprenderle.
-La fuga. Ti avevo chiesto se eri interessata due giorni fa, sono passato più tardi per parlarti, ma Elvia non me lo ha permesso, ricordi?- Annuii, ricordavo quando lui mi si era avvicinato e mi aveva sussurrato nell'orecchio che non aveva intenzione di partecipare ai giochi, ma non credevo che quello fosse stato un invito a seguirlo in quella follia di fuggire.
-Hai davvero un piano per scappare?- Lui annuì. Ogni parte di me avrebbe voluto fidarsi ciecamente di lui, mi sarebbe piaciuto sapere che c'era ancora speranza, ma ero anche consapevole che non lo conoscevo e magari mi stava semplicemente ingannando, altrimenti perché avrebbe scelto proprio me per aiutarmi a fuggire?
-Come fai a essere sicuro che funzionerà?- Il ragazzo fece un mezzo sorriso, come se fosse felice per qualcosa che avevo detto, ma c'era anche dell'altro dietro quell'espressione, rabbia, vendetta. Era il sorriso di un ribelle.
-Questo mi deve far supporre che accetti la mia proposta?- Se prima avevo avuto delle speranze, adesso si erano affievolite completamente. Quella sua espressione mi aveva fatto ricordare che fine avevano fatto i ribelli a Panem, erano stati sterminati, e se io avessi seguito il ragazzo del 2 quella sarebbe stata anche la mia sorte.
-No, non penso che la accetterò. Scusa.- Mi alzai dalla sedia e mi incamminai verso la porta. Non sapevo una volta uscita dove mi sarei diretta, perché non sarei mai riuscita a ritrovare il mio appartamento. Il ragazzo si alzò velocemente e mi si posizionò davanti, impedendomi di aprire la porta. I suoi occhi mi scrutavano alla luce fioca dei neon provenienti da fuori.
-Non capisco, credevo che avresti accettato.- Scossi la testa. -Cosa te lo ha fatto credere?- Chiesi.
-Tu sembri una ragazza coraggiosa, tu sei l'unica che ti sei offerta volontaria, pur sapendo che c'è un'alta possibilità di essere uccisa nell'arena. Io credevo, anzi credo, che tu sia il tipo di persona che avrebbe condiviso le mie idee.- Sembrava quasi deluso, deluso di me e di se stesso che si era fatto ingannare dall'apparenza.
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Hunger Games: LE ORIGINI
FanfictionEcco la storia mai narrata di come tutto ebbe inizio. In un universo lontano da quello che conosciamo, in una Panem reduce dei giorni bui, i primi 24 tributi della storia si dovranno affrontare negli Hunger Games. Vi siete mai chiesti i nomi dei rib...