Hunger Games: LE ORIGINI

9. Effetto collaterale

Non prestai molta attenzione alle interviste dei primi tre tributi, Calix accennò solo alla notizia di aver trovato un alleato, ma Nevius cambiò subito discorso. Al contrario fui particolarmente attenta quando fu il turno di Nolan. Una volta salito sul palco per l'intervista il pubblico applaudì, come con tutti, e lui si sedette accanto al presentatore. Dalla mia posizione riuscivo a vederlo solo di profilo.

-Ciao Nolan, tributo del distretto 2.

Nolan alzò una mano. -Hey.- Disse, lui.

-Tu sei il tributo che ha ricevuto il voto più alto dagli strateghi. Gli altri ti devono temere, immagino.- Disse Nevius con tono ironico.

-Non esagerare.- Rispose con un mezzo sorriso. Era proprio da lui cercare di non mostrare le sue abilità. Nevius gli mise una mano tra i capelli e iniziò ad agitarli, mettendoli in disordine.

-Fai il modesto.- Disse, Nolan non rispose e cercò di aggiustarsi di nuovo i capelli. Nevius era troppo espansivo e questo stava facendo crescere l'ansia dentro di me, odiavo la gente come lui.

-Allora Nolan, che ci racconti?- Il ragazzo distolse gli occhi dal presentatore e iniziò a guardarsi intorno, osservando il pubblico.

-Hey Nevius, sai perché questa gente è qui?- Disse dopo qualche secondo.

Nevius scossela testa.

-No, illuminami.

Lo sguardo di Nolan si trasformò e da ragazzo umile e spensierato si mutò in qualcuno che io temevo, una scintilla infuocò i suoi occhi.

-Sai una cosa? Non lo so neanche io. Sono qui per acclamarci, ma poi ci manderanno al macello. Sono tutti traditori.- Disse digrignando i denti. Io iniziai seriamente a temere. Come aveva anche solo pensato di dire una cosa del genere? Aveva messo in pericolo la sua vita ancora una volta, senza capire che, comportandosi in quel modo, anche il mio compito di proteggerlo stava diventando sempre più arduo. Il pubblicò cadde in un silenzio tombale, ma Nevius fu abile a risolvere quella situazione.

-Ti sbagli, io credo che siano qui per qualcos' altro.- Nolan si voltò stupito.

-Ovviamente per rimanere affascinati dal blu dei tuoi occhi.- Disse Nevius. Nolan arrossì violentemente e il pubblico scoppiò in una fragorosa risata. Ringraziai il presentatore che in un modo o nell'altro era riuscito a distogliere l'attenzione dalle parole del tributo del 2.

-Dai, facciamo un sondaggio. Alzino la mano tutte coloro che vorrebbero avere un appuntamento galante con questo ragazzo.- Le telecamere inquadrarono il pubblico e sul grande schermo apparirono i volti di donne e ragazze che urlavano, sventolando le mani al cielo. Nevius diede una pacca sulla spalla del ragazzo.

-Visto? Sono i tuoi occhi. Magari una volta fuori dall'arena tornerai qui e sposerai proprio una di queste ragazze.

Nolan bofonchiò un "certamente". E Nevius si alzò, il ragazzo fece lo stesso e l'inno di Capitol City iniziò a rimbombare per tutto il palazzo. I due si strinsero la mano e Nolan si diresse dalla nostra parte, per allontanarsi dalla scena. I suoi cinque minuti di gloria erano terminati. A quel punto la ragazzina del terzo distretto salì sul palco. Poteva avere al massimo dodici anni, mi sentii terribilmente in colpa. Io avevo paura di entrare nell'arena, anzi ero terrorizzata, eppure sapevo di avere il presidente dalla mia parte. Lei, invece, era da sola e sembrava essere molto più coraggiosa di me, nonostante la sua adolescenza sarebbe sicuramente stata spezzata dalla morte.

-Sembri preoccupata, di nuovo.- Disse una voce accanto a me, io mi voltai. Era Nolan. Fissava la ragazzina del 3, ma parlava con me.

-E tu hai messo la tua vita in pericolo, di nuovo.- Dissi, con tono disinteressato, doveva capire che se avesse voluto un aiuto da parte mia avrebbe dovuto smetterla con quell'atteggiamento.