Cercai di divincolarmi dalla presa dello sconosciuto, mi alzai in piedi, ma le sue mani erano forti e ghiacciate. Il primo impatto di panico passò e tutta la mia paura si trasformò in rabbia, per una volta ringraziai vivamente di essere stata drogata da Capitol City. Mi lasciai guidare dal mio istinto. Diedi una gomitata al mio assalitore e lui mi liberò. Allo stesso tempo mi voltai per vederlo in faccia, ma lui mi sferrò un pugno che mi colpì dritto sullo zigomo. Indietreggiai. Pronta ad attaccare nuovamente e in quel momento riconobbi un volto.-Grover, ci si rivede.- Dissi.
-Sempre e comunque. Il tuo amico sta da queste parti?
La sua voce sembrava quasi di scherno.
-Da me non lo saprai mai.
Un'improvvisa vampata di calore mi assalì. Mi sentivo potente, nervosa, infuriata. Avrei voluto ucciderlo con tutta me stessa, per quello che mi aveva fatto, per avermi rovinato, psicologicamente e fisicamente. Ma sapevo che se non fosse stato drogato, non si sarebbe comportato così. A quel punto Grover scattò, sferrando un pugno, ma io lo schivai, rotolando a terra e raccogliendo una pietra dal terreno umido. La tirai e colpì Grover sulla fronte, lui barcollò e cadde a terra e a quel punto mi fiondai accanto a lui per dargli il colpo di grazia, ma, mentre lo facevo, lui mi colpì a sua volta con una ginocchiata al collo. Caddi accanto a lui e la situazione si ribaltò. Perché in quel momento era lui su di me e mi teneva stretta a terra.
-E' finita, basta combattere.- Disse con il suo solito ghigno.
-Chiama aiuto.
Ma io non volevo, perché altrimenti Nolan sarebbe arrivato a soccorrermi e non volevo che affrontasse Grover in quel momento in cui era preso dalla follia. L'unica cosa era provare con le buone.
-Grover, tu non sei così. E' la lyssaina, te l'hanno iniettata nel corpo.- Cercai di spiegare.
-Tu menti.- Disse lui, afferrò una pietra da terra e alzò il braccio, per scagliarmela addosso. Io chiusi gli occhi preparandomi all'impatto, ma la pietra non mi raggiunse mai. Aprii gli occhi. Grover non era più su di me, era inginocchiato davanti a me e Nolan era sopra a lui. Era venuto a salvarmi.
Mi alzai e lo stessero fecero gli altri due.
-Basta prendertela con lei. E' me che vuoi. Allora combatti se hai il coraggio.- Disse Nolan. Grover sorrise, come se fosse divertito. Si mise in posizione di combattimento.
-Nolan, non è il caso, Grover non è in sé.- Cercai di spiegare.
-Vattene tu, Row.- Disse Nolan, quando Grover cominciò ad attaccare. Ma Nolan parava tutti i suoi colpi. La lyssaina non poteva battere anni di duro allenamento. Avrei voluto aiutarlo in qualche modo, ma mi rendevo conto che se la cavava benissimo da solo, io gli sarei stato solo d'intralcio.
-Allora sai combattere per davvero.- Disse Grover, parando un colpo di Nolan. A quel punto il mio alleato gli sferrò un calcio alle ginocchia e Grover cadde a terra, sbattendo il volto contro il fango fresco. Nolan gli bloccò con il suo peso le mani e Grover era finalmente senza modo per difendersi. Io mi avvicinai a Nolan e guardai Grover negli occhi, speravo di vedere il ragazzo gentile che avevo conosciuto sul treno, ma quel ragazzo non c'era più da tanto tempo, sempre se c'era mai stato.
-E' tutta colpa tua, stronza.- Urlò Grover, guardandomi dritta negli occhi.
-Scusami tanto, ma tu non puoi chiamare stronza la mia Row.- Urlò Nolan. A quel punto gli mise le mani attorno al collo e cominciò a stringere. Grover si divincolava, ma era inutile. Mi voltai. Non potevo assistere a quello strazio. Ne avevo già visti parecchi. Cominciai a muovermi verso il posto dove, presumibilmente, Nolan aveva lasciato la coperta e lo zaino, e ,una volta raggiunto, mi sedetti a terra, avvolgendomi nella calda coperta. Avevo lasciato Nolan a svolgere il suo sporco lavoro, perché andava fatto, era giusto così. Afferrai la borraccia con il medicinale e bevvi un sorso. Guardai il contenuto all'interno. Era quasi finito. E c'erano ancora cinque tributi nell'arena. Al più presto avrebbero voluto un vincitore e se non si fossero affrettati io e Nolan saremmo morti, perché quella medicina non bastava a salvarci entrambi. In quel momento sentii il rumore del cannone. Per una volta quel rumore non mi spaventò, perché sapevo esattamente chi era morto e per mano di quale assassino. In quel momento sentii dei passi dietro di me e vidi Nolan sedersi accanto a me, con lo sguardo spento. Nessuno sapeva con esattezza cosa dire. Alla fine Nolan spostò lo sguardo sulle sue nocche. Erano insanguinate e viola, come se si fosse fatto più male lui a picchiare Grover che il contrario.
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Hunger Games: LE ORIGINI
FanficEcco la storia mai narrata di come tutto ebbe inizio. In un universo lontano da quello che conosciamo, in una Panem reduce dei giorni bui, i primi 24 tributi della storia si dovranno affrontare negli Hunger Games. Vi siete mai chiesti i nomi dei rib...