~Siamo Un Casino Stupendo~

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*Bimba rispondi*

*Bimba*

*Ti prego ascoltami*

*Bimba ho bisogno di te*

*Facciamo così: ascoltami e poi decidi tu che fare. Se continuare a non parlarmi o ritornare con me*

*Bimba per favore*

Va avanti così da un giorno ormai. Tutto ieri sono stata in casa, in camera mia, a fare niente e soprattutto a non rispondere ai suoi messaggi.
Oggi è lunedì, e c'é scuola, quindi dovrò rivederlo.
Sembra esagerato tutto questo. Alla fine aveva anche bevuto, però è la seconda volta e non mi va giù. Avrei anche potuto ascoltarlo, ma non lo reggo. Non lo riesco a vedere in faccia.
E al solo pensiero che dovrò vederlo per 2 settimane, ogni giorno, mi sale il volta stomaco.
Prendo il telefono e guardo l'orario.
7.45
Cazzo, tra un quarto d'ora ho lezione.
Balzo giù dal letto e inizio a prendere le prima cose che mi capitano. Prendo un jeans nero e un felpone verdone.
Infilo le mie Dr. Martens verdoni e corro in bagno. Sciacquo il viso per poi truccarmi con quantità industriale di mascara, solite e linea di eyelainer. Lego i capelli biondi in una cosa alta e liscia e corro in salotto.
Sono le 7.50 e io non ci credo che ho fatto tutto in 5 minuti.
Madison Eva Hilary e Fran sono già pronte davanti la porta. Le raggiungo prendendo la mia borsa ed usciamo di casa. 

'Buongiorno' diciamo contemporaneamente.

Ci guardiamo e poi iniziamo a correre verso scuola. Arriviamo giusto a alle 8.00 e entriamo in classe, dove per fortuna la professoressa non è ancora arrivata.
Eva va da Nash, invece Madison rimane con me, fino a quando si avvicina Taylor.
'Bimba possiamo parlare?'
'No, ciao'
Raggiungo Asia, per farmi raccontare come è andata con Cameron.
Sento le lacrime che usciranno da un momento all'altro e cerco in tutti i modi di cacciarle via.
'Ei, come è andata con Cam?'
'Bene, piuttosto a te?'
'State insieme?' Cerco di cambiare discorso.
'Si' dice mordendosi il labbro inferiore.
Mi butto praticamente addosso a lei e la abbraccio forse troppo forte.
'Tu come stai?'
'B-bene' dico, anche se neanche io ci credo.
'Non ci credo'
Le lacrime stanno facendo di tutto per scendere, e io faccio di tutto per trattenerle.
Asia mi abbraccia e mi dice che si sistemerà tutto.
Non ho intenzione di perdonarlo.
Entra la professoressa e andiamo a sederci.
'Bimba' sento un sussurro e capisco subito di chi è.
Ora è diventato anche piuttosto insistente. Mi volto per zittirlo, ma ovviamente la prof mi richiama.
'Camila Evans, deve dirmi qualcosa?'
'Certo prof, potrebbe dire al signor Caniff di stare zitto, dato che non lo voglio sentire'
La prof passa lo sguardo a Taylor, che è dietro di me.
'Signorino ha da dire qualcosa?' Chiede la prof.
'No, prof si faccia i fatti suoi' risponde e mi scappa un sorriso.
'Taylor Caniff esca subito dall'aula' grida la prof.
'Certo prof, con piacere' si alza dalla sedia e mentre va verso la porta mi lascia un bigliettino sul banco.
Lo accompagno con lo sguardo fino a quando non esce dall'aula poi prendo il bigliettino e lo apro.

Bimba mi dispiace. Non so più come dirtelo. Ti prego perdonami. Ero ubriaco e non sapevo quello che stavo facendo. Io...

Mi stavo quasi strozzando con la saliva a leggere le ultime 2 parole.
Io TI AMO.

Inizio a tossire senza motivo e chiedo alla prof di andare in bagno.
'No signorina, non ora, sto spiegando'
'P-prof la p-preg-go'
Eva mi toglie il bigliettino dalle mani e lo legge poi mi guarda e sorride.
'Vada, ma faccia in fretta' risponde la vecchia seduta dietro la classe.
Esco fuori dall'aula e inizio a cercare dappertutto Taylor.
Lo trovo in cortile, sugli scalini di una porta con una sigaretta in mano.
Gli corro in contro e gli tolgo la sigaretta dalle mani, faccio un tiro, poi la getto.
'Ho letto il biglietto' dico.
Sorride. E o mio Dio, il suo sorriso.
'È la verità' dice.
Sorrido.
'Ti amo' dice e poi si avvicina per baciarmi.
Mi sento bene. Lui mi fa bene, tanto. Mi fanno bene i suoi baci, i suoi abbracci. Mi fa bene stare con lui. E ora, mancava solo questo. Quel 'Ti amo' è ciò che mi serviva per capire finalmente, che si, anch'io sono innamorata di lui.

'Ti amo' rispondo.