«Yolanda» un sussurro. «Svegliati!»
Apro gli occhi lentamente, Adrien è al mio fianco e mi sorride dolcemente.
«Buongiorno» replico con voce assonnata, cercando di mettere a fuoco l'ambiente circostante.
«Come stai?» mi accarezza il viso.
«Scomoda» dico indicando la molla che fuoriesce dal materasso.
«A parte questo!» ride prendendo il mio viso tra le sue mani.
«Sono... confusa?»
«Su cosa?» mi chiede con lo sguardo che diviene improvvisamente serissimo.
«Non su di te, tranquillo» lo rassicuro. «Ma ancora non ho capito che cosa hai fatto quando sono scappata dalla villa... perché hai quei lividi sul volto? E poi... ho sentito degli spari mentre fuggivo via».
Adrien scuote la testa.
«Li ho denunciati» il suo volto si corruccia.
«Come? Quando?» mi alzo di scatto, mettendomi a sedere sul materasso.
«Appena sei andata via, ovviamente sono stato "punito", ma non sono di certo uno stupido come i miei credano che io sia».
«Perché dovrebbero pensare che tu sia uno stupido? In fondo sei sempre loro figlio» lo guardo negli occhi.
«Non sempre chi ti mette al mondo è degno di chiamarsi genitore».
«A proposito di questo...» sussulto. «Non ti ho mai raccontato della mia vera madre, vero?»
«No, ma ti capisco se non vuoi parlarmene» ricambia il mio sguardo.
«Ecco... diciamo che da piccola sono stata messa in un orfanotrofio, non ho mai avuto contatti con la mia vera madre... ma, poco tempo fa, si è rifatta viva...» inizia a tremarmi la voce.
«Beh... io sono figlio di delinquenti che hanno costretto una povera famiglia ad abbandonare la loro dimora per viverci loro dentro, e che ora verrà ripudiato perché ha svelato alle autorità la loro "abitazione segreta"» un ghigno dipinge il suo volto. «Quindi direi che nessuno dei due se la passa molto bene, o meglio, nessuno dei due se la passava molto bene...»
«Pensi di essere al sicuro in questo garage? Pensi che mai nessuno verrà a sapere di questo nascondiglio?» chiedo preoccupata.
«No, ma finché sono con te questo non ha importanza, voglio dimenticarmi di tutto» mi spinge nuovamente sul materasso, facendomi sdraiare.
Il mio cuore sussulta, incapace di sorreggere il peso del suo sguardo che si posa passionalmente sul mio viso.
«Yolanda» si adagia dolcemente su di me, abbracciandomi forte. «Mi prometti che non ti allontanerai da me?»
«Certo che te lo prometto» ricambio il suo abbraccio.
Improvvisamente, le sue labbra si avvicinano al mio collo che viene "marchiato" dal suo tocco.
«Che fai?!» chiedo imbarazzata.
«È la mia firma» sorride audacemente. «Così tutti sapranno che sei mia».
«Sapevo che eri possessivo, ma non credevo così tanto!» rido nervosamente.
«Piuttosto la chiamerei insicurezza» i suoi occhi si incupiscono.
«Non l'avrei mai detto che un ragazzo come te fosse insicuro, tu che mi hai sempre ispirato perfezione, alla fine nessuno può mai sapere cosa si cela davvero nel cuore delle persone» gli bacio la fronte dolcemente.
Sento il cellulare vibrare, mi alzo per prenderlo e scorgo il nome "Viktor" sul display. Adrien fa una smorfia, poi si alza anche lui.
«Pronto, Viktor?»
«Finalmente! Ti ho chiamata un sacco di volte! Si può sapere che fine hai fatto?!»
«Ecco... scusa, ho avuto da fare!» Adrien appoggia la testa accanto al cellulare per origliare la conversazione.
«Certo, immagino! Tu e quel damerino siete scappati e mi avete lasciato da solo con quell'arpia della sorella!» urla.
«A proposito, cosa è successo dopo?»
«Assolutamente nulla, sono ripartito insieme agli altri verso Parigi».
«Danielle non ti ha dato problemi?»
«No, anzi sembrava avesse una certa fretta di "svignarsela"!»
«Capisco... dove sei ora?»
«Al bar, ti cercavo appunto per questo!»
«Di già?!»
«Guarda che sono solo due ore di volo, sono arrivato già ieri sera, cosa ti aspettavi? Ti sei persa tra le nuvole per caso?»
«Ah... no, no, hai ragione» rispondo imbarazzata.
«Dove sei adesso? Passo a prenderti».
«Cosa? Dove sono?» Adrien mi segnala un bel "no" con le mani, allarmandosi.
«Non ti disturbare!» rispondo gioiosamente. «Arrivo io!»
«Ok, ma sbrigati» chiude velocemente la telefonata, senza lasciarmi replicare.
«Finalmente!» esulta Adrien. «Yolanda, per il momento non dire a nessuno dove mi trovo».
«Sei davvero sicuro di voler stare qui?»
«Si, tanto ci sarai tu con me, no?» mi prende la mano.
Esito per un attimo, poi annuisco.
«D'accordo, cercherò di rendere questo garage più "abitabile"!»
Le sue labbra si posano dolcemente sulle mie, cogliendomi alla sprovvista.
«Buona giornata Yolanda» mi sorride.
«Grazie...» arrossisco, poi prendo velocemente le cose indispensabili e lascio il garage.Mi sento strana, Adrien mi ha trattata come se fossi la sua mogliettina che si sta recando al lavoro... non riesco a smettere di pensarci, rimugino e continuo ad arrossire.
Non so se sia la mia impressione o meno, ma, questa mattina, la gente che percorre le strade di Parigi mi sembra più allegra del solito, tutti non smettono di sorridere. E il cielo? Mai visto un azzurro come questo, le nuvole poi, sembrano dei fiocchi di zucchero filato che si disperdono nell'aria leggeri.
"Mercier Bar", anche l'insegna mi sembra più colorata del solito, forse l'avranno ridipinta?
«Buongiorno a tutti!» esulto a gran voce attraversando la porta.
«Eccoti cara!» esclama nonna Marie.
«Finalmente» una smorfia di semi-disprezzo dipinge il volto di Viktor. «Perché hai ancora gli stessi abiti di ieri?»
Le mie labbra non emettono alcun suono, che cosa gli racconto adesso? Ho promesso ad Adrien di non parlare di lui per il momento, ma, come giustifico la mia assenza fino ad ora, le chiamate senza risposta e gli stessi abiti di ieri? Non sto facendo niente di male, non vedo perché dovrei trovare delle scuse, però, ho promesso di non dire nulla.
«Che cos'hai sul collo? La famiglia di quel damerino ti ha ferita?» Viktor mi viene incontro.
Oh no, ma perché devo ritrovarmi sempre in queste situazioni imbarazzanti?[Spazio autrice - Ciao a tutti! Finalmente ho avuto il tempo di aggiornare Untitled! Negli ultimi giorni non sono stata molto bene, poi ho avuto anche un po' da fare. Ammetto anche che un po' di sfiducia in me stessa mi ha "frenata", tante domande hanno preso il sopravvento nella mia testa... "la storia piace sul serio ai miei lettori? O sono semplicemente gentili perché vogliono che io passi dalle loro storie?", "Dovrei lasciar perdere tutto?" E invece no, eccomi qui!
Cosa ne pensate di Adrien e Yolanda? Ammetto che Adrien è il personaggio che preferisco! Alla prossima! Baci!]
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Untitled
RomanceYolanda è una ragazza di origine spagnola, ma adesso vive a Parigi per una serie di sfortunati eventi, Dominique è il cliente abituale del suo bar, che, una mattina propone alla ragazza di frequentarlo. Non avendo mai avuto esperienze amorose prima...