«Non sei tu la Sarah che lavora al "Mercier Bar"?!» mi urla improvvisamente lo strano cliente, fermandosi dal rompere come una furia tutto il locale.
«No, è mia sorella!» gli dico afferrandolo per il collo della maglietta. «E se non te ne vai ora, chiamerò la polizia!»
Percepisco una presenza alle mie spalle, una presenza che mantiene lo sguardo fisso su di me. Mi volto di scatto lasciando andare la presa dalla maglietta del tizio.
«Sarah!» urlo correndo nella sua direzione.
«Mi vuoi spiegare chi è questo dannato pazzo!» gli dico mentre indico insistentemente il tizio matto.
«Oh... tu devi essere...» dice lei con fievole voce fissando lo strambo cliente.
«Viktor. Viktor Caron. Il fratello di Paul».
«...»
Vedo i due fissarsi, ed un silenzio imbarazzante piomba nel locale.
«Insomma ragazzi!» ci interrompe nonna Marie. «Sono sicura che si tratta dell'amore, non è così?»
«Io e questa Sarah? Mai nella vita...» dice Viktor coprendosi con il cappuccio della felpa.
«Allora si può sapere qual è il problema?» intervengo finalmente io. Mi sento davvero fuori luogo!
«Visto che è tua sorella, fattelo raccontare da lei».
Viktor si avvicina alla porta d'uscita con passo veloce, urtando la spalla di Sarah lungo il tragitto, poi si richiude la porta alle spalle, sbattendola.
Silenzio tombale.
«Insomma, Sarah! Si può sapere cos'hai fatto? E poi, non dovresti essere a scuola a quest'ora?!» la sgrido come una madre farebbe con i propri figli.
Lei mi risponde con la faccia corrucciata, e con la voce di una bambina piccola che è appena stata sgridata. «Uffa, suo fratello Paul si accollava troppo!»
«Si accollava? In che senso scusa?»
«Ma è ovvio no? Voleva che io uscissi con lui, ma come potrei mai, è così brutto!» dice mettendosi una mano tra i lunghi capelli castani, lisciandoseli istericamente.
«Ti rendi conto che per colpa del tuo carattere e dei tuoi affari amorosi, il bar è distrutto?!»
«Suvvia, devi capirmi, io sono una bellissima ragazza chic di Parigi, non posso accontentarmi di un tizio qualunque!»
Sto davvero per arrabbiarmi, ma trattengo il tutto facendo un bel respiro profondo. Poi, la congedo portandola alla porta e spingendola fuori.
«Questa ragazza mi esaspera ogni giorno di più!» dico mettendomi una mano sulla faccia.
«Si chiama gioventù cara, dovresti godertela anche tu ogni tanto» mi risponde nonna Marie sorridendo. «A proposito, non mi sono dimenticata dell'appuntamento con Dominique, dai un'opportunità a quel ragazzo, è tanto gentile».
«Ci penserò, d'accordo?» le rispondo abbassandomi per raccogliere i cocci di piatti, bicchieri, e cose varie da terra.
«Se continui così, il tuo cuore farà la fine di quei piatti mia cara».
«Nonna, il mio cuore è già così da molto tempo».
«Proprio per questo ti dicevo di trovarti un fidanzato, sei ancora giovane, hai lasciato la scuola due anni fa dopo la morte del mio povero figlio, e ti sei dovuta occupare di un sacco di cose...» dice la nonna levandosi gli occhiali, poi, estrae un fazzoletto dal suo vestito color viola, e se lo tampona sugli occhi.
Mi fa male vedere i miei cari tristi e in lacrime...
«D'accordo, gli darò un'opportunità...»
«Evviva! Lo sapevo che avresti fatto la scelta giusta!» mi urla nonna Marie, buttando il fazzoletto per aria, per poi abbracciarmi freneticamente.
Stava fingendo o cosa?! Non importa, io le voglio bene proprio perché è così, sono fortunata ad avere una nonna come lei. Voglio bene anche a Sarah, ma, delle volte, ha un carattere davvero da bambina viziata e infantile. Io mi sono dovuta sacrificare andando a lavorare, lei ha continuato ad andare a scuola, si diverte, ha una vita sociale, e degli spasimanti. Io non sono molto esperta di queste cose, sono dovuta crescere troppo in fretta, non ho avuto tempo di innamorarmi, o di pensare a queste cose spensierate. So di essere una ragazza forte, ho perso per la prima volta la mia famiglia a cinque anni, e due anni fa l'ho persa di nuovo. Adesso mi rimane solamente Sarah, forse l'idea della nonna non è così male, dovrei dare davvero un'opportunità a Dominique, in fondo sembra un bravo ragazzo, per quel che ne so di lui.*
Anche questa giornata di lavoro è finita. Mi siedo sul letto e lentamente inizio a togliermi le scarpe, ho un male allucinante ai piedi. Sento un suono provenire dalla mia borsa, è il mio cellulare.
«Si, nonna?»
«Cara, volevo dirti che è passato Dominique, proprio mentre chiudevo la serranda del bar».
«Ah si? Che cosa voleva?»
«Mi ha detto di riferirti che domani mattina ti passa a prendere davanti al bar!»
«Cosa? E me lo dici a quest'ora? Io non ho preparato nulla per domani mattina!»
«Anche io l'ho saputo poco fa, mi raccomando, divertiti!»
Mi ha chiuso il telefono in faccia, senza lasciarmi replicare. Mi metto le mani sulle guance, e, l'unica cosa a cui riesco a pensare è: sono fritta!
Non ho mai avuto un appuntamento con un ragazzo, non so come ci si deve comportare.
Sento bussare alla porta della mia camera.
«Sorellina!»
Una voce familiare. MOLTO familiare.
«Entra Sarah...»
«Perché hai quel muso lungo?» mi dice sedendosi accanto a me sul letto, e poi mettendomi il braccio intorno alle spalle.
«Perché domani ho un appuntamento...»
«Davvero? Tu?! Oddio, è incredibile! Finalmente!»
«Cosa c'è di così incredibile, è solo una prova!»
«Beh, è incredibile perché vuol dire che piaci finalmente a qualcuno!»
«Ehi, come dovrei interpretare questa affermazione?!»
Sarah inizia a ridacchiare, poi mi da un bacio sulla guancia.
«Faccio il tifo per te!»
Dopo questo bellissimo augurio, si distende sul mio letto e si gira di fianco.
«Non vorrai dormire nel mio letto? Staremo strette!»
«Non importa, con il pisolino di questa notte, la mia fortuna in amore sarà trasmessa a te, e domani avrai sicuramente un appuntamento indimenticabile!»
«Se lo dici tu...»
Mi distendo sul letto accanto a lei, abbracciandola da dietro. Mi sento completamente rilassata vicino alla mia famiglia. Si, lei è la mia unica e sola famiglia. Domani andrà sicuramente bene, grazie alla sua fortuna.
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Untitled
RomanceYolanda è una ragazza di origine spagnola, ma adesso vive a Parigi per una serie di sfortunati eventi, Dominique è il cliente abituale del suo bar, che, una mattina propone alla ragazza di frequentarlo. Non avendo mai avuto esperienze amorose prima...