Capitolo 17

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Tre giorni dopo.

Sono andata a fare colazione con Lukasz e tra poco andremo a pranzo. Lui mi tratta benissimo. A volte sembriamo una coppietta.
Comunque oggi pesce. L'altra sera Kostas mi ha fatto troppa tenerezza, ceh. Mi ha detto: eh non ci stavi, stavo solo contro tutti. Ora lo lascio pure senza pranzo, poverino.
Capirai non sa fare niente. Ora lo chiedo a Lukasz se gli va di fare inversione. In caso glielo porto. Mai fatte ste cose io! Sto impazzendo.
"Passiamo un attimo alla tavola calda e poi a casa?" Chiedo.
"Certo ci mancherebbe! Gli vuoi portare il pranzo?" Mi chiede leggendomi nella mente.
"Si. Mi dispiace sennó non mangia, non è capace"
"Uuuuh che carinaaaa!!" Il polacco mi prende in giro.
"Ma la smetti?? Che sei impazzito?" Rido.
"Cucciolinaaa!!"
"Fanculizzati!" Metto un finto broncio.
"Beh ste cose non l'hai mai fatte pet nessuno, mi fa pensare!" Mi conosce meglio delle sur tasche.
"Ma shh. È gentilezza e basta" dico.
"Carina, fa la gentile!" Mi dice ma colgo la presa in giro. Accosta.
Scuoto la testa e vado a prendere il pranzo al pazzo. Torno e riparte. Lukasz mi guarda di sottecchi.
"La smetti?! Una mo non puo fare la gentile?! Quello è pazzo meglio tenerlo buono.." Mi metto sulla difensiva.
"Ah solo per quello vero?" Mi chiede.
"Si. E non fare quella faccia." Lui per tutta risposta se la ride alzando le mani.
"Eccoci qua" mi dice e accosta davanti casa.
"Ora torno" dico e corro dentro il portone.
Faccio un respiro profondo e suono.
"Chi è?!" Mi chiede Kostas.
"Io.." Rispondo. Mamma mia non vedo l'ora di andarmene.
Lui apre.
"Oh ciao" mi dice.
"Ciao, hai mangiato?" Arrivo al sodo.
"Ehm.. No" si gratta la testa.
"Allora tieni" gli do la busta "Ti ho preso il pranzo: tortellini, l'arrosto e le patate al forno." Dico. Mi sento la faccia in fiamme.
"Oh... Grazie e tu?" Mi chiede.
"Io sto andando a pranzo fuori. Sono passata un attimo per portartelo senó stavi digiuno. Ora vado." Dico.
"Grazie, davvero. Buon pranzo, allora.."
"Grazie anche a te" dico e corro giù. Mi sto vergognando da morire. Salgo in macchina.
"Fatto. Mi sto vergognando troppo!" Mi porto le mani sul viso.
Lukasz scoppia a ridere.
"Tu?! Che ti vergogni?!" Parte e si scompiscia.
"Si perchè non le ho mai fatte ste cose."
"Sei tutta rossa! Io non parlo"
"Mi sto vergognando la smetti?!" Gli do una pizzetta sul braccio ed apro il vetro "che caldo oh"
Si gira a guardarmi e ride di gusto.
"Mi fai morire!" Mi dice.
"E dai non ridere. Già mi sento stupida!"
"Ma va hai fatto una cosa carina!" Mi dice.
"Si ma non è da me. In genere le ricevo ste cose!" Rispondo.
"Si lo so, ormai ti consco. E perchè glielo hai portato??" Mi chiede.
"Mi fa tenerezza, non ha nessuno, certe volte sembra un cucciolo" rispondo.
"Eh si è nuovo..."
"Già"
"È un po chiuso. L'ho visto una volta sola.."
"Si molto. È asociale"
"Avrà apprezzato sicuro.." Mi dice.
"Boh spero"
"Ma si. Già che non se lo aspettava... Anche perchè non eri obbligata" mi dice.
"Ah nono"
Parcheggia. Scendiamo ed entriamo al ristorante. Ci sediamo ed ordiniamo.

••••

Non mi aspettavo che mi portasse il pranzo. Sono rimasto sorpreso. Ho pranzato subito, avevo fame. In effetti sarei rimasto senza pranzo se non me lo avesse portato lei. Oppure sarei andato al bar di sotto a prendermi un panino.
Guardo il telefono. Una foto di Camilla e di quel biondino che avevo visto all'ingresso a casa sua, attira la mia attenzione. Sembra che stanno per baciarsi.
Sotto c'è scritto: "Come la prenderà Manolas?"
Sinceramente ci sono rimasto un po' cosi. Ieri io, oggi lui? Poi lei mi aveva spiegato il loro rapporto. Che hanno fatto sesso, che magari dormono insieme..
Foto su foto durante tutto il pomeriggio. Tra lei e i paparazzi oggi sto sempre col telefono in mano.
Un po mi dispiace. Sembrano una coppia che sta insieme da anni.
Vado per scendere per andare a prendermi un caffè per darmi una calmata, ma per chiudere la porta la sbatto un po troppo forte del solito, sono nervoso, ed ora non si chiude bene.
Rinuncio al caffè e mi metto a sistemarla lì nel portone.
Dopo una decina di minuti sento Camilla salire.
"Ei" mi dice.
"Ei ciao"
"Che fai?" Mi chiede.
"Metto apposto la porta" rispondo ma non la guardo.
"Come mai?!"
"È rotta"
"Come rotta?!"
"Mi è scivolata per chiuderla" spiego.
"Mannaggia oh, prima la finestra, ora la porta"
"Gia" la tolgo e cerco di rimetterla in silenzio.
"Come era il pranzo?" Mi chiede.
"Buono. Ho apprezzato. Non me le ha fatte mai nessuno ste cose.. Un po' meno le foto" la butto li. Mannaggia a me.
"Quali foto?"
Riesco a montate la porta e prendo il telefono e glielo passo.
"Che hanno di strano?"
"Beh guardale"
"Era solo un abbraccio non ci siamo baciati, ma sei geloso?" Mi guarda.
"No. La gelosia non mi appartiene. Sono solo rimasto un po cosi. Non mi devi spiegazioni, tranquilla"
"Non ti vedo convinto.." Mi dice.
"Sisi"
"Ci sei rimasto male?" Mi chiede.
"Sembravate una coppia"
"Beh ti ho detto del nostro rapporto"
"Si, tutto a posto.." Dico aprendo e chiudendo la porta.
"Dai, sti paparazzi mi rompono le palle con ste foto!"
"Ti hanno preso come musa ispiratrice oppure piaci al fotografo" dico.
"Eh boh. Poi quelli famosi siete voi! Vabbe dai vado a lavarmi" dice.
"Ceniamo insieme?" Chiedo di botto.
"Si" risponde.
"Allora sbrigati che se vengo di la poi ti trovo mezza nuda" dico
"Poi mi salti addosso?!" Mi fa un sorrisetto di sfida.
"Probabile" mi appoggio alla porta di casa mia.
"Che vuoi a cena?!" Mi chiede e lei si appoggia alla porta sua, imitandomi.
"Mangio tutto"
"Okay"
"Ti lavo io?" Dico notando che non rientra.
"Come scusa?"
"Eh non vai. Vuoi una mano?!" Dico "scherzavo" aggiungo.
"Sisi scherzavo. Magari ti dicevo di si eh" faccio spallucce "comunque mi faccio il bagno non la doccia."
"Io ho solo la doccia" dico.
"Ti vuoi fare il bagno?" Mi chiede.
"Da solo?"
"No.."
Alzo un sopracciglio.
"Andiamo"
"Intendevo con le paperelle di gomma! Sei un porco!" Ride "Non c'ha neanche il numero mio si vuole fare il bagno con me, pfff"
"Dammelo"
"Così poi puoi farti il bagno con me eh zozzó" dice e ride "segnatelo dai" mi detta il numero "Come mi nomini?"
"Paperella di gomma" dico.
Lei scoppia a ridere. Le faccio uno squillo e intanto entriamo a casa sua.
"Te come mi chiami?" Chiedo.
"Invasore provolone" mi fa la linguaccia.
Scuoto la testa. Questa è matta fracica. Mi sistemo sul divano, adpettando di cenare mentre lei va a lavarsi velocemente.

Improvvisamente, tu.Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora