Capitolo 88

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Sono dovuto andare a scaricare. Non le ho più risposto. Sono uscito da casa perchè avrei peggiorato le cose per messaggi. Avrei dato fuoco al palazzo, quindi ho pensato bene di andarmene a fare un giro. Imbocco una stadina e mi trovo davanti una palestra, devo sfogare ma non posso prendermela con i passanti. Mi manca solo che mi denunciano poi sto apposto. Leggo il volantino di fuori. Boxe. Ecco il mio sfogo...
Decido di entrare e mi avvicino alla reception. Il ragazzo mi illustra quello che devo fare. Io voglio darne tante, solo questo. Non voglio ub sacco, voglio una persona che reagisca ai miei cazzotti. Voglio menarmi sul serio. Il ragazzo sembra capire e mi da tutto il necessario. Vado negli spogliatoi e mi cambio. Mi infilo i guantoni e salgo sul ring.
L'istrutture mi segue e inizio a dare cazzotti. Ne do tanti come se di fronte avessi me stesso e tutto quello che ho perso e che in fondo non so se riusciró a riaverlo.
Perdo un attimo la concentrazione pensando a Camilla con in braccio il pupo e non me vicino, mi arriva un cazzotto sotto il mento e risanvisco, ricominciando a darne tante per tutto quello che ho fatto, per tutto quello che non posso avere, per il mio passato, i messaggi di prima, il mio presente. Il mio futuro che non è come vorrei. Mi sfogo, urlo dentro, scarico l'adrenalina, i nervi. E ne prendo anche, ogni pugno che mi arriva è come un punirmi di quello che ho fatto. Il dolore fisico non è nulla in confronto a quello dell'anima, del cuore. Ma lo allevia, lievemente. In queste ore che scarico, la mente è concentrata ma non dimentico di pensare a tutto. Non smetto di lottare per ció che voglio, non lo faró anche se sarà difficilissimo riavvicinarmi a lei, ma io non mollo. Never back down.
L'istrutture dice basta ed io mi asciugo il sudore. Ringrazio con la promessa di vederci presto. Ogni volta che sento i nervi verró qui, forse è la soluzione migliore. Almeno per un po' non daró di matto davanti a lei. Torno nello spogliatoio e mi faccio una doccia, mi rivesto ed esco. Il suo ultimo messaggio era un no secco alla mia richiesta di farmi fare il padre, di non mettere in mezzo il bambino e di ritirare quelle cose sui giornali.
Ora posso risponderle anche se sono in ritardo di due ore.

••••

Ho cenato. Avevo voglia di tortellini con la panna. Buonissimi. Ho già lavato i piatti e sono sul divano. Il mio telefono vibra e trovo il messaggio di Kostas.
"Dai per favore te lo chiedo. Lo sai che non sono vere quelle cose perchè mi devi diffamare così??" Leggo.
Mi ha risposto adesso, dopo che gli ho detto no due ore fa. Che cazzo stava facendo?! Non è neanche a casa. Dove cazzo è andato che ora come ora è solo come un cane e non se lo fila più nessuno??
"Perchè te lo meriti! Non ti rendi conto di quello che sto passando!" Rispondo.
"Si che me ne rendo conto e mi dispiace per quello che ti ho fatto. Hai ragione ad avercela con me, sei arrabbiata e delusa, non ti fidi e tutto quanto. Peró sono sincero mi dispiace e quelle cazzo di cose non sono vere!!" Mi scrive.
Cazzo neanche glielo posso chiedere dove stava anche se muoio dalla voglia di saperlo.
"Non è vero basta!" Rispondo.
"No basta un cazzo Cami, non si fa così!"
Dovró trovare un modo per saperlo. Non ho neanche dei sospetti puó essere ovunque!
"Ma così come?? Non fare la vittima!"
"Non sono ne vittima ne santo, ma mettere i cazzi nostri in piazza non è carino!" Mi scrive.
"Lo è, così sanno tutti che persona sei!" Digito veloce.
"Okay ho sbagliato ma ci siamo baciati e basta è finita li! Perchè non mi credi cazzo??"
"Perchè mi fai vomitare!"
Ancora insiste con st'articolo tanto non glielo faccio togliere. Tanto pure se fosse ormai lo hanno letto tutti.
"Apposto!" Risponde.
Ma che cazzo di risposta è? Si starà inventando un'altra ripicca?! Penso abbia fatto abbastanza. Sarebbe ora che cominciasse a stare fermo e buono se ci tiene veramente a me. Ma a lui non gli frega un cazzo di niente. Faceva il carino se gli interessassi. Non ci tiene no, ma che risposte sono queste?? Che vieni qua per litigare, mi dici apposto. Ma di cosa stiamo parlando. Non penso potró mai perdonarlo..
"Come sta il ragazzino?" Mi chiede.
Non rispondo e mi metto a mangiare un po' di Nutella.
Suonano e vado ad aprire convinta sia Sara.
"Ah sei te?" Dico.
"Perchè chi aspettavi?" Mi chiede inclinando la testa.
"Un'altra persona"
"Chi?"
"Cose mie" dico.
"Vabbè mi fai entrare? Parliamo un attimo" dice ed entra.
"Tanto già sei entrato, se ti dico di no che cambia!" Dico.
"Ho previsto il tuo no e non mi piace parlare sulla porta. Non mi hai risposto al messaggio. Come sta il ragazzino?" Mi chiede.
"Avevo da fare"
"Cosa?"
"Sempre cose mie" dico.
Lui si siede.
"Che vuoi?"
"Voglio sapere come sta il bambino, voglio vedere l'ecografia e volevo vedere te. Quindi eccomi" dice.
"Non hai capito bene forse, tu il ragazzino non lo vedi ne ora, ne mai. Mi hai visto, apposto!" Dico.
"Io non ti mollo. Ne a te ne a lui. Lo vuoi capire? Ti ho fatto malissimo me ne rendo conto e ti vedo. Ma per me non sei una qualunque. Ti dimostreró che posso farvi stare bene sia come padre che come fidanzato! Ci tengo a voi!!" Mi dice.
"Ma se ti contraddici tra quello che dici e quello che fai!" Dico.
"Io non ho mai messo in dubbio te!"
"È inutile che vieni qua. Ci tengi e vi voglio con me se poi mi rispondi a cazzo!" Dico. Quell'apposto non mi va giù!
"Stavo guidando col vocale, uno mi ha rubato il posto e mi ha scritto apposto! Comunque io le proveró tutte per conquistare la tua fiducis e non mi interessa se mi insulterai o mi caccerai via. Io lo faró uguale. Per me non è tempo perso. Faccio quello che mi sento. Non mi vuoi?? Cacciami. Ma tanto torno!" Mi dice.
"Non bastano due paroline, non le voglio le tue scuse non voglio nulla! Tu non capisci il dolore che sto provando io e che ho dentro ce l'ho io! E nessuno lo puo capire! Non funziona così nella vita! Hai sbagliato?! Ora paghi!!! Senti vattene. Non ti voglio più vedere. Va via, non ti meriti un cazzo. E io non mi merito uno così. Fuori da casa mia!" Gli indico la porta e lo spingo fuori perchè lui non se ne va.
"Aspetta io ti.." gli chiudo la porta in faccia e me ne vado a letto, piangendo per l'ennesima sera...

~
Il mese dopo.

Sono in sala d'aspetto del ginecologo. Sto per fare l'ecografia con mia madre. In qualche modo glielo devo pur dire..
Quindi le ho detto se mi accompagnava in un posto e sbam trova un nipotino nella mia pancia così lo vede, si commuove e apposto.
Mio padre mi ucciderà peró vabbe dettagli.. Mi chiederà dsl padre del nipotino e li lo andrà a cercare anche lui e lo ucciderà me lo sento. Ieri sera a Kostas i suoi gli hanno fatto un cazziatone al telefono che mamma mia! L'ho sentito in vivavoce. Sono rimasta in silenzio come se non ci fossi, e ho sentito le sbriccate di Nikiforos e Flora. Sono cazzi tuoi Kostas.
Lui gli ha detto tutto. Il padre e la madre gli hanno dato contro. Si sono ringhiati contro padre e figlio. Una scena quasi horror. Gli hanno promesso che presto verranno a Roma e saranno cavoli suoi.
Comunque spero non muoio. Eccoci, è appena uscita una ragazza.
"Io ancora devo capire perchè siamo qui!" Mi dice mia madre.
"Ora lo capisci!" Dico ed entriamo che il ginecologo ci ha chiamate.
"Lei è mia madre. Le ho portato le analisi le lascio qua!" Dico poggiando la cartellina sulla scrivania. So cosa devo fare, l'ho già fatta. Mi sdraio sul lettino.
"Ma che fai?!" Mi dice mia madre confusa.
"Deve fare così.." risponde il ginecologo. Mi fa alzare la felpa e mi mette la crema gelata, tanto è che sobbalzo.
"Non è quello che penso io vero Camilla???" Mi dice preoccupata e sbiancando.
"Dipende cosa pensi.."
"Sei incinta???" Sbotta.
"Scusi lei non lo sapeva ancora.." dico ridacchiando al ginecologo. "Beh a meno che non ho la pancia piena di aria si, direi di si!" Rispondo a mia madre.
"Io pensavo ti eri ingrassara!! Oddio mi sento male.." balbetta.
"No siediti mà! Non sapevo come dirtelo e ho pensato di portarti qua così vedevi.." dico.
"Saró nonna.." bisbiglia.
"Eh si, ora vediamo se si vede il sesso" le dico.
"Di già?? Di quanto cazzo sei??"
"Quasi cinque mesi.." rispondo.
"CINQUE??? Oddio svengo!"
"Dai non facciamo figuracce mà!" Le dico.
"Tu vai a pensare alle figuracce???? Oddio tuo padre ti ammazza!! Chi è il padre??" Mi chiede.
"Quello con cui mi frequentavo prima, che poi mi ci sono lasciata hai presente!?" Lei annuisce anche se non lo ha mai visto "Lui"
"Oddio.." si prende l'acqua. Il dottore si sta scompisciando. "Ma non me lo potevi dire a casa?? No qua me lo doveva dire!!" Mi da un cazzottino in testa "dopo parliamo per bene, signirina! Non te la scampi così!"
"Okay! Possiamo iniziare" dico ridendo al ginecologo.
"Non ho mai visto una scena del genere!" Ride, gira il monitor e inizia a fare la visita. Ci indica il bimbo e mia madre riprende colore e inizia a fare le foto allo schermo.
"Ammazza che ciccione!" Dico guardando.
"Cicciona, è femmina!" Mi dice lui.
"Si!!! Volevo una femminuccia!! Il padre voleva maschio perchè ne ha già una ma anche qui ho vinto io!" Dico.
Ci dice che la bimba sta benissimo, finisce di fare l'ecografia e mi da lo scottex e mi pulisco.
"Tra quasi 4 mesi saró nonna.." ancora mia madre non ci crede. Il ginecologo mi stampa l'eco e me le da, mi controlla le analisi e anche quelle vanno benissimo ma che devo riposare perchè ho alcuni valiri bassi. Do una foto della pupa a mia madre. Ci salutiamo dandoci l'appuntamento al prossimo mese. Usciamo e lo dico subito a Sara mandandole un grande fiocco rosa su whatsapp.
Mia madre vuole sapere tutto così, mentre camminiamo e le racconto tutto per filo e per segno. Dal solo sesso, poi a Pinzolo in cui abbiamo deciso di avere la pupa, fino all'America, il caos. Mia madre è arrabbiatissima. Scrivo su Facebook uno stato: "Finalmente sappiamo cosa sei❤️"
Mia madre mi dice che vuole parlare con Kostas, le rispondo che è meglio andare da lui invece che farlo venire a casa anche perchè senno sarebbe finita per me. Metto in chiaro di non dire niente del sesso. Non voglio che lo sa. Per me lui è morto!
Mi scrive, ha letto il mio stato vuole sapere se è maschio o femmina.
Io gli chiedo se sta a casa.
"Sto tornando perchè?" Mi chiede.
"Sbrigati ci vediamo la!"
Mia madre avvisa mio padre e mi dice che a casa loro saró la benvenuta, cosa che sto pensando di fare, trasferirmi.
"Andiamo a litigare va, bella di mamma sua!" Mi stringe e ci avviamo verso casa mia.
Arriviamo sotto casa, faccio un respiro profondo e saliamo.

Improvvisamente, tu.Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora