Sto ai fornelli. Non mi sono piaciuti gli atteggiamenti di Kostas ieri. Ceh sembra davvero che tutto gli è dovuto, mentre una lo fa perchè gli va. Non ti da soddisfazione di nulla. Non sai mai cosa devi fare, sempre con quell'aria da snob. Nè un sorriso, ne niente.
Sto raccontando a Sara in vivavoce quello che è successo ieri sera. Le dico che abbiamo litigato.
"Ceh io faccio le cose per lui e lui impassibile! Gli ho detto che mi sento presa per il culo. Non apprezza. Sembra che tutto gli è dovuto."
"Beh la faccia un po' da spocchioso ce l'ha" mi dice Sara.
"Ma lo è! Ceh lo sto a trattà meglio di un principe. Gli lavo, gli cucino, sto con lui per non farlo sentire solo. Ma chi lo farebbe oh!" Sbotto sfigandomi. Ceh ci rimango male. Ma chi so crede di essere?
"Infatti. Poi ste cose non le hai mai fatte, infatti mi fa strano sta cosa" mi dice.
"Appunto. Quindi oggi a pranzo viene da te, qua non si mangia!" Dico decisa.
"Non lo so se viene. A Radja ancora gli deve rispondere" mi dice.
"Dormirà"
"Boh"
"Sti cazzi!"
"Eh niente che fai oggi?" Mi chiede.
"Boh, poi piove pure, che palle! Qualcosa al chiuso" dico chiudendo il frigo da cui ho preso il sugo.
"Va bene ci aggiorniamo dai" mi dice.
Sento bussare alla finestra. Mi giro e vedo che Kostas è entrato. Torno alle prese con la pasta.
"Ehm.." Si sistema i capelli.
"Che fai prima entri poi bussi?!" Dico scazzata.
"Ti ho avvertita che sono entrato" mi dice.
Tolgo il vivavoce prima che quella scema dica qualcosa di strano. Le dico che sta qua bisbigliando e attacco.
"Esiste la porta"
"Mi trovo meglio con la finestra. Comunque non ti sto prendendo per il culo" mi dice s mi guarda.
"Ah no?! E che stai a fa?" Dico.
"No. Ti sto conoscendo. Non ho motivi per prenderti in giro" mi dice. Poso il mestolo e mi giro.
"Ma non è tanto il prende per il culo. È che a te tutto è dovuto. Ma non è così perchè io sono gentile. Mi fai tenerezza non sei capace a fa n'cazzo, ti aiuto non mi costa niente, ma con st'atteggiamento no. E per me stai bene così, e basta. Snobbi tutto, tutto ti è dovuto. Ma va, va" dico. Mi dispiace ceh perchè alla fine poteva anche interessarmi ma se è così vai bello vai! Mi sono rotta il cazzo di farmi prendere per il culo.
"Guarda che non pretendo niente e apprezzo. Non sto qua perchè mi fai le cose" risponde.
"No, no mica! Comunque apposto così. Tu di la io di qua"
"Non ci credi?"
"No. Se lo dico è perchè mi hai dato mido di pensare così, non è che mi alzo la mattina e decido ste cose" dico.
"Me ne devo andare?" Mi chiede.
"Si. Ciao." Saluto e mi rimetto a cucinare. Ma vaffanculo.
Lo vedo con la coda dell'occhio grattarsi la testa e fare per andarsene. E una fortuna che non era qui perchè gli facevo le cose! Ma vaffanculo stronzo!
Poi peró ci ripensa e si gira.
"Oh avanti, che starei a fare qua, mh?!"
"Per convenienza" dico.
"No. Non me ne frega un cazzo del pranzo. Ne che mi lavi i panni o mi sistemi casa. Cazzo io sono orgoglioso e non so neanche io come ho fatto a rimanere qua. Non sono capace di dimostrare le cose, è vero, non scodinzolo. Non saró l'uomo dei tuoi sogni perchè messuno sogna un uomo come me , peró sto qua perchè mi piace passare il tempo con te" mi dice.
Lavo l'insalata e scuoto la testa anche se un po' mi hanno fatto piacere le sue parole. Devo mantenere il punto.
"Tu dici così, io penso un'altra cosa"
"Perchè non ti puoi fidare?"
"Perchè rimango fregata, lo so" dico.
"Non puoi vivere nel passato" mi dice.
"Non mi fido di te. Di uno come te.." Dico ed è la verità. È teoppo strano. Non mi fido, per niente. Ho veramente paura.
"Uno come me.." Ripete a bassa voce.
"E penso amche che sei uno stronzo, presuntuoso e arrogante del cazzo. Così ti sei presentato e così penso di te." aggiungo.
"Dammi modo di sciogliermi piano piano"
"Senti ho da fare" lo liquido così. Metto giù la pasta. "Non devi andare da Radja?! Vai su" continuo acida.
"No. Adesso basta" mi dice con un tono che non ammette legge e lo sento avvicinarsi.
Mi prende per i polsi e mi appoggia al muro. Mi guarda negli occhi. Sento caldo, ora.
"No. Non ci devo andare. Basta fare la stronza. Non sto giocando"
"Lasciami dai.." Dico.
"No." Mi dice e prima che io possa controbbatere mi tappa la bocca con un bacio. Più bello della prima volta. Sembra che mi parli così. Sembra sincero. È come se volesse dirmi di fidarmi ma io non ce la faccio. Non per ora..
Eh porca miseria per tirargli fuori le cose a questo qualcosa mi devo inventare. Almeno facendo la stronza così qualcosa gli ho tirato fuori.
Si stacca piano e mi guarda.
"Che vuol dire questo?" Chiedo.
"Che non sto giocando, anche se sembro freddo." Mi dice.
"Lo sei. Guarda che non cambio idea. Penso sempre quello che ti ho detto" lo sposto e mi rimetto a cucinare sennó la pasta mi diventa colla. Sento il suo stomaco brontolare. Oggi non si mangia. Ho deciso così.
"Cosa posso fare per farti cambiare idea?" Mi chiede.
"Niente. Non cambio idea così. Mi lasci la facoltà di pensare?!" Annuisce "Ecco" mi faccio il piatto e mi siedo a tavola.
Lui si appoggia alla credenza a braccia incrociate e mi guarda mangiare.
"Che è?" Chiedo.
"Niente non ti posso guardare?"
"Si, si. Tanto lo fai sempre" gli dico lanciandogli una frecciatina. "Sono bella eh"
"Modesta"
Finisco e vado a buttare il piatto. Poggio la forchetta nel lavandino e mi siedo sul divano.
"Che tempo di merda" sbotto guardando la pioggia che cade fuori la finestra.
Kostas si sposta e si appoggia al muro.
"Guarda che il muro si regge da solo. Sta li da anni! Metti ansia" sbuffo.
"Mh" si siede vicino a me.
"Ti ho detto che ti puoi sedere?" Gli chiedo alzando un sopracciglio. Lui sbuffa e fa per alzarsi. "Eddai sto scherzando, che acido del cazzo!" Dico e gli do una cusvinata.
"Eiii" inizia a farmi il solletico. Mortacci tua.
Inizio a ridere. Lo soffro troppo. Sembra durare una vita.
"Dai mi faccio la pipì sotto!" Sbotto.
Lui si ferma. "Che scimmia fastidiosa!" Mi tiro su.
"Non sono una scimmia" mi guarda male.
"Si un orango! Con tutti sti peli, la pancia!"
"Ma quale pancia e peli!" Incrocia le beaccia. "Niente pancia!"
Io insisto e gli dico che ce l'ha e si vede.
"Ao" mi dice e si tira su la maglietta guardandosi la pancia.
"Tie!" Gli prendo i rotolini.
"Ma smettila sono rotolini piccoli perchè sto seduto!" Si mette sulla difensiva.
"I lardominali. E sti capelli?!" Glieli tocco "Sembra paglia"
"E belli i tua!"
"Fatti la boccia!"
"Ma col cazzo!" Sbotta.
No dai, sto scherzando. Sarebbe orribile calvo. Mi sto trattenendo dal ridere non ce la posso fare. Poi s'incazza sul serio.
"Tieniti la paglia"
"Ovvio"
"Vabbe" gli metto un dito nell'orecchio. Sta facendo l'offeso.
"Ti fermi, mh!?"
Gli do una pizzetta in fronte.
"Ei mh" mi blocca le mani.
"Che fai mo piangi!?" Lo sfido.
"No. Io non piango mai. L'ultima volta che l'ho fatto è stato quando sono uscito da mia madre" mi dice. Scoppio a ridere. Ma non è possibile con questo fare la seria, cazzo!
"Mi parli o sei arrabbiato?!" Mi ricompongo sopo aver riso dieci minuti buoni.
"Ti parlo si"
"Vabbe" mi alzo e vado a prepararmi. Torno di la e lui mi guarda.
"Dove vai?" Mi chiede.
"Da Lu" ma in realtà non è vero. Voglio una reazione, qualcosa.
"Divertiti" si alza.
"Sucuramente. Ti dispiace?" Gli chiedo.
"A chi a me? No tranquilla."
Faccio per uscire ma so che un po male ci è rimasto perchè prima mi aveva chiesto di fare un giro ma gli avevo detto che avevo sonno.
Peró se non si da una svegliata Kostas, figlio mio, non mi fai capire un cazzo.
"Ceh preferisci uscire con lui che con me" dice.
"Tu mi fai incazzare quindi perchè stare con te e non con lui?"
"Voglio dimostrarti che ti sbagli" mi dice.
"E che fai per dimostrarmelo?"
"Ti sto rompendo da quando sono arrivato. Ti punzecchiavo perchè mi interessavi" mi dice.
"Oh oh oh"
"Piccola Katy"
"No rivelazioni scottanti"
Mi guarda confuso.
"Io mi sto aprendo con te" mi dice.
"Lo so. Non ti sto facendo muro mi sembra, sennó ti avrei cacciato via già da prima. Quindi non pretende tutto e subito" dico.
"Non pretendo nulla" ribatte.
"Eh insisti! Mi ci vuole tempo. Quindi se ti va aspetti, senza fare pressing, senno ciao davvero. Io già sono fatta di ansia poi ti ci metti pure tu!" Incrocio le braccia.
"Aspetto con calma"
Si calma lui!?
"Questo è ovvio perchè se tu pensi di portarmi a letto e scaricarmi il giorno dopo hai sbagliato di grosso!" Dico tanto sono tutti uguali gli uomini.
"Non l'ho mai pensato" ho i miei dubbi peró vabbe.
"Dai andiamo" dico.
"Dove?" Mi guarda confuso.
"Non volevi uscire?! Non ti va più?" Gli chiedo.
"Si.."
"Ti aspetto giù.." Scendo e lui va a cambiarsi.
In due minuti è di sotto. Saliamo in macchina sua e partiamo. Destinazione ignora.
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Improvvisamente, tu.
FanfictionNon esisteva logica nel loro rapporto. Questi si desideravano di brutto. Si guardavano come se dovessero scoparsi da un momento all'altro poi peró aprivano bocca e si finiva per litigare. Erano talmente incompatibili, credo si stessero anche sul caz...