Capitolo 18

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Il lunedì mattina regna sempre il caos più totale al distretto, ed io abitualmente mi faccio trascinare da quel casino pazzesco, diventando irritabile ed un po' sclerotica. Ma oggi, nonostante il putiferio attorno a me, sono di una serenità pazzesca e ho un sorriso smagliante sulle labbra.... Chissà come mai?!?!

Ormai da circa un paio d'ore sono china sui rapporti cercando invano delle incongruenze, quando Gustus richiama la mia attenzione.

"Ehi Lexa, credo che Raven abbia trovato qualcosa, a giudicare dagli urli che sta facendo!", esclama ridendo sotto i baffi il mio collega.

Mi giro verso Anya, stravaccata come al solito nella sua sedia e scuoto la testa.

"Lex è meglio se andiamo a vedere cos'ha trovato prima che qualcuno chiami la neuro e la ricoverino...", afferma la mia partner ridacchiando.

"Credo che tu abbia ragione!".

Quando entriamo nel laboratorio, scoppiamo a ridere vedendo lo spettacolino che l'informatica sta facendo. In pratica sta ballando, stile danza indiana, attorno alla sua postazione cantando dei versi senza senso.

"Ehm... ehi... Raven tutto bene?" le chiedo ancora ridendo.

Il viso di Raven diventa completamente rosso dall'imbarazzo.

"Vi avverto, voi non avete visto niente!", minaccia l'informatica diventando all'istante seria.

"Intendi dire quella specie di danza tribale, credo vagamente simile a quella della pioggia, che stavi facendo poco fa?", la provoca Anya.

"Appunto, non è una danza della pioggia, è la mia danza speciale di esultanza, ed è una cosa privata, chiaro?".

"Ok , nessun problema, facciamo finta di non aver visto nulla..." dico cercando di non ridere.

"Mia cara Raven, con me la vedo più dura ... per dimenticare quella scena ci vorrà qualcosa di più che una misera minaccia...", un ghigno compare sul volto di Anya che punta la sua preda.

"Sputa l'osso, che cosa vuoi?", le chiede, ormai arresa, Raven.

"Beh per il momento mi accontento di poco, puoi offrirmi da bere... poi si vedrà", asserisce la mia partner con tono provocatorio.

"Tutto qui!? pensavo molto peggio!".

Decido di intervenire per rendere la conversazione un po' più professionale.

"Allora Raven, che cosa hai scoperto?".

"Venite qui che vi faccio vedere". In un attimo siamo dietro di lei che osserviamo il monitor del computer.

"E voilà, guardate un po' chi c'era al volante della corvette quella sera?".

"Beccato... eccolo lì, l'adorabile fratellino della vittima...", enfatizza Anya.

"Ottimo lavoro Raven, abbiamo seguito la pista giusta... Ora non rimane che arrestarlo, e torchiarlo ben bene ... magari non è così stupido come penso e ci consegna anche il patrigno!" esclamo entusiasta.

"Beh, non sarebbe male Lex!" replica la mia migliore amica.

"Anya, tu e Lyncol andate a prenderlo...".

"Agli ordini commander!", si prende gioco di me mettendosi sull'attenti e ridendo come una pazza, trascinando ovviamente anche Raven nella risata. A me non rimane che alzare gli occhi al cielo e scossare la testa. Ma cosa ho fatto di male!!!

Mi sto dirigendo verso la porta del laboratorio, quando vengo fermata da Raven.

"Ehi Lexa, hai un momento?".

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