Richiudo la porta e mi ci appoggio pesantemente sopra. Osservo Clarke camminare ed avvicinarsi al tavolo tutto apparecchiato. Ci posa la bottiglia. Poi rimanendo sempre di spalle fissa le candele.
"Lexa... sei una continua scoperta, non ti facevo così romantica... ceniamo a lume di candela con delle canzoni d'amore in sottofondo?!?". Non mi ero neanche accorta di aver lasciato la porta e di essermi diretta verso Clarke.
Non faccio in tempo a risponderle che mi precede.
"A proposito ho portato una bottiglia di champagne, forse è meglio metterla in fresco!". Le mie mani la cingono da dietro abbracciandola dolcemente. Mi avvicino al suo orecchio.
"Ti diverti a togliermi il fiato eh?! Sei letteralmente una visione", il mio è un sussurro.
"Grazie, volevo farmi bella per te!".
"Ti informo che ci sei riuscita!".
La giro lentamente verso di me e la bacio dolcemente.
Poi prendo velocemente la rosa dal tavolo e gliela porgo.
"Questa è per te Clarke, anche se non è paragonabile alla tua bellezza!". Rimane senza parole, abbassa lo sguardo sulla rosa ed arrossisce istantaneamente, ed un sorriso soddisfatto compare sul mio volto.
"Ehi perché non ti metti comoda, e fai come se fosse casa tua? Io vado a controllare la pasta, fra pochi minuti dovrebbe essere tutto pronto". Annuisce sorridendomi.
Mi dirigo verso la cucina con la bottiglia di champagne, voltandomi verso di lei un'ultima volta... la vedo posare la borsa sul tavolo cominciando a guardarsi intorno girando per il soggiorno.
Arrivata davanti ai fornelli, prendo subito un cestello con del ghiaccio per la bottiglia, e poi controllo lo stato della cottura della pasta... e ci siamo, la scolo, e preparo le portate condendole abbondatamene con il sugo.
Ritorno nel soggiorno portando i piatti con me. Li poso sulla tavola e poi vado a prendere lo champagne che ho già stappato opportunamente. Intanto vedo la dottoressa che si è persa a contemplare i quadri che ho sulle pareti, la richiamo dolcemente invitandola a raggiungermi.
"Clarke... se vuoi accomodarti? È pronto...". Lei si gira e mi sorride.
Le prendo la sedia e la faccio accomodare come un vero cavaliere.
"La tua galanteria è veramente straordinaria!" esclama quasi sbalordita.
"E non hai visto ancora niente..." replico sorridendo.
"Detective mi devo forse preoccupare?".
"No, certo che no", rispondo sarcasticamente. Inizialmente Clarke mi fulmina, scherzosamente, con un'occhiataccia scettica, ma subito dopo finisce la farsa facendo comparire un dolce sorriso sulle sue labbra.
"Che dici mangiamo?", suggerisco quasi impaziente.
"Perché no... Sono proprio curiosa... Buon appetito detective".
"Buon appetito, spero che ti piaccia... Questi sono strozzapreti, panna speck e piselli...".
Li assaggia mettendo il primo boccone in bocca. Non me ne accorgo, ma rimango in attesa del suo giudizio, quasi come la critica di master chef.
"Mmmh... ma... sono buonissimi, una gioia per il palato...". Si affretta a prenderne un altro po'. Tiro un sospiro di sollievo e li assaggio anche io, sono tutta soddisfatta perché in effetti sono molto buoni, sono cotti al punto giusto e il sugo è venuto particolarmente delizioso.
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NYPD
FanfictionLa storia si basa sulle vicende di Lexa Woods, un abilissimo detective della omicidi e della sua squadra del 13° distretto, che cercano di risolvere i crimini più efferati in una della città più pericolose del mondo, New York. La protagonista, però...