Capitolo 9

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La perquisizione è lunga ed estenuante, ma riusciamo a repertare sia il tappeto che l'asciugamano, inoltre scopriamo delle tracce di sangue nella stanza nascosta. E questo mi fa ben sperare... di sicuro abbiamo trovato la vera scena del crimine, ora dobbiamo trovare il movente... spero solo che il nostro genio e il suo programma riescano a decriptare le mail, magari scopriamo qualcosa di interessante.

Ho mille pensieri in testa e molto confusi. Stiamo tornando tutti in centrale, ormai è sera, e la stanchezza comincia a farsi sentire. Nella macchina davanti a noi, ci sono Gustus e Anya. Io invece sono accanto a Lyncol, che sta guidando, mentre seduta nei sedili posteriori c'è Clarke.

Il silenzio regna sovrano, ma stranamente non mi sento né a disagio né in imbarazzo e devo dire che mi piace.

Il tempo di girarmi verso di lei e sorriderle che siamo già arrivati.

Esco rapidamente dalla macchina e apro lo sportello a Clarke, le porgo la mano per aiutarla a scendere... lei l'afferra, con uno splendido sorriso sulle labbra, e la sua stretta mi dà i brividi.

"Ma come siamo galanti detective!" esclama maliziosamente la dottoressa. Io curvo gli angoli della bocca all'insù, leggermente imbarazzata baciandole la mano. Sento quasi la mascella di Anya sfracellarsi al suolo... e questo mi ricorda che non sono stata molto furba e che mi darà il tormento a non finire... ma ho seguito semplicemente il mio istinto.

"Per servirla signorina Griffin", replico stando al gioco.

Clarke si avvicina ulteriormente a me sussurrandomi all'orecchio con il tono più provocante che le avessi mai sentito.

"Mi mancherai questa notte...". Mi sfiora la guancia con le labbra, guardandomi poi negli occhi soddisfatta. Io sperimento tutte le tonalità di rosso possibile per tinteggiare le mie guance... deglutendo a fatica... e ovviamente non riesco a dire neanche una parola. La seguo con lo sguardo allontanarsi da me, ancheggiando in un modo decisamente troppo sexy, fino a che non entra nel distretto. Io invece rimango lì, come uno stoccafisso senza muovere un muscolo. Ma che cosa mi sta facendo quella donna?... Direi che questa domanda ricorre un po' troppo spesso nella mie mente... voi che dite?!?! Povera me!!!

Una voce a me molto nota mi ridesta dal torpore in cui ero caduta.

"Bene bene bene... Che cosa abbiamo qui?!" mi chiede retoricamente Anya, mentre Lyncol e Gustus sghignazzano alle sue spalle. Oddio, eccola che comincia...

"Lexa... per caso... c'è qualcosa che ci vuoi dire?".

"Uhm... fammi pensare... ad essere sincera... NO!". Comincio a dirigermi verso l'ingresso della centrale e vedo che la mia partner quasi mi corre dietro.

"Come NO?!".

"Dai Anya, sono stanca e abbiamo ancora un sacco di scartoffie da compilare... non mi sembra proprio il momento".

"Uffa... le scartoffie possono aspettare, questo no!" esclama quasi perentoriamente. Vedo che i ragazzi sono già entrati, così mi volto verso di lei decisa a rivelarle qualche dettaglio.

"Ok, Anya, hai vinto... ti racconto la versione breve... e per il momento fattela bastare, per favore", l'avverto quasi seccata dalla sua curiosità. Lei annuisce e mi invita a continuare, il suo viso è come quello di una bimba di 5 anni a cui stanno per regalare un sacchetto di caramelle. Sospiro pesantemente e scuoto la testa. Ma cosa ho fatto di male?!?

"La versione breve è questa: le ho raccontato tutto di Costia, abbiamo dormito abbracciate, l'ho baciata, mi ha baciato, mi ha confessato che si sta innamorando di me, sono 'fuggita', sono tornata, ci siamo ribaciate, ci siamo promesse di fare piccoli passi insieme e le ho chiesto un appuntamento... Direi che non ho dimenticato nulla". La guardo in faccia e scoppio a ridere. Direi che non mi riesce molto spesso di lasciare Anya a bocca aperta... Questa volta, però, ci sono riuscita...

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