Part -6-

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Stranamente l'ora passa in fretta, e io non oso proferire parola, ne a Marina ne a Lily.
L'unica frase che ho rivolto in queste restanti 4 ore e 15 minuti è stata come ti chiami su Snap? A un ragazzo simpatico vicino Marina.

Inutile sottolineare a cosa ho pensato tutto il tempo.

La professoressa Ludeen, ovvero la nostra insegnante di Inglese e letteratura inglese, ha deciso di prendermi in simpatia, in quanto a ricreazione ero l'unico ragazzo seduto, che non ha partecipato allo scherzo fatto al bidello Mr. Crogan. Da quello che mi hanno raccontato è stato però molto divertente.

Mi sento un po' un pesce fuor d'acqua qui, senza tutti i miei amici delle scuole medie, che ora frequentano il College a Elliot, in Scozia.
L'unico ragazzo che conoscevo prima di venire qui, è Luke, o Luck, mai capito come si scrive... fatto sta che mia nonna e sua nonna, che abitano qui fin da quando ricordi, hanno stretto un'amicizia ineguagliabile... e questo mi ha portato a conoscerlo.
Simpatico, nulla di che.

Uno dei momenti più barbosi del giorno è stato quando in classe è entrato il professor Chavinkvy, di algebra, persino più noioso del suo cognome. Avrà più di 60 anni e avrà meno di 5 capelli in testa, una dentiera che produce un rumore fastidiosissimo quando parla e una voce squillante veramente odiosa. Tutti lo prendono in giro perché dicono che, circa un anno fa, gli sia cascata la dentiera nel WC, e che abbia dovuto riprenderla a mani nude... e beh, mettersela.
Blah

All'ultima ora abbiamo avuto invece il professore di educazione fisica.
Lui è l'unico professore che oggi è riuscito a farmi sorridere di spontanea volontà, cascandosene per le scale del corridoio. Per ironia della sorte, stava andando a prendere i miei moduli sanitari, per vedere se era tutto in regola. "Fortunatamente" sta bene.

È arrivata l'ora di pranzo e per la fame mi mangerei Marina. La campanella suona, e uno stridulante rumore di sedie che vengono trascinate mi rimbomba nella testa. Esco e, dietro di me non vedo Simone: starà parlando con i suoi amici. I ragazzi della mia classe vanno a mangiare alla mensa scolastica, ma noi preferiamo andare a prenderci un succo a Starbucks, a soli pochi passi dal retro della scuola.

Eccolo, vedo raggiungermi Simone che esce dalle scale opposte alle nostre.
Come è andato il primo giorno? Mi domanda scapigliandomi con una mano tutti i capelli. Bello, anche se non conosco nessuno a parte i soliti tre Gli borbotto mettendomi lo skate sotto i piedi. Lui ghigna e mi batte una mano sulla spalla vedrai che presto ti farai un sacco di amici, anche perché un ragazzo carino come te non passa inosservato! Mi sussurra dolcemente. Non posso far altro che arrossire. Mi avvicino a lui e gli do una pacca sulla spalla, infondo infondo infondo gli voglio bene. Quindi? Starbucks? Chiedo accumulando velocità con lo skate. Lui annuisce e cominciamo ad andare.

È dietro di me e vedo che smanetta -again- con il telefono. Marck aspetta un attimo mi grida cercando di farsi sentire. Che c'è? Gli chiedo rallentando e facendomi rimbalzare lo skate in mano. È un problema per te se si aggiunge qualche mio amico a Starbucks? Sussurra scrivendo svariati messaggi. Io scrollo le spalle e lui lo prende per un si.
Allora aspettiamo un attimo qua che ci raggiunge.

Raggiunge? È uno solo? E se fosse lui?

Vedo avvicinarsi correndo in lontananza un ragazzo, alto, biondo, con le fossette e degli occhi stupendi. Non può essere altro che lui.

Comincio a sentire un formicolio per tutto il corpo.

I suoi capelli al vento sono ancora più belli e io comincio a sentire un ansia addosso incredibile. Ho le vertigini e vorrei tanto esprimere quello che provo.

Ehilà Raga, scusate ma odio il cibo della mensa aggiunge una volta arrivato accanto a noi. Io non posso fare altro che sorridere, le parole non escono e la gola è secca. Allora andiamo? Ah, Marck volevo dirti che se vuoi mercoledì sera puoi venire alla festa in maschera che c'è a casa mia Mi dice aggiustandosi i capelli con una mano. Io annuisco e vorrei gridare, ma meglio di no...

Salgo sullo skate e decido di andare piano, per andare a passo con lui che non ce l'ha.
Vorrei parlare, fare tante domande, ma ho paura di balbettare e dire cose senza senso.

Cosa mi sta accadendo?

Ex Lonely BoyDove le storie prendono vita. Scoprilo ora