Part -18-

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Raggiungo casa, slittando con lo skate e accelerando perdendo quasi la percezione dell'equilibrio, e cerco le chiavi nello zaino.
Ho mille pensieri per la testa.
Come può Marina essere così insensibile?
Cazzo, siamo nel 2016... e poi io, che pensavo di essere una delle persone più importanti della sua vita... mi ha abbandonato così.
Con questi pensieri che mi frullano nella testa raggiungo casa, apro il portone quasi scordandomi che alle spalle ho Simone, il quale sembra molto spensierato.

Butto lo zaino a terra, afferro una mela dal cesto sul tavolo e mi stravacco sul divano accendendo il telefono.
Sento leggeri passi avvicinarsi a me, fin quando, abbassando la visuale dall'iphone noto Simone che mi fissa un po' indignato e un po' impietosito.

Senti Marck, lo so che può essere una cosa difficile da affrontare i primi tempi, ma credimi non cambierà assolutamente niente nella tua vita sussurra dolcemente lui tutto di un fiato gesticolando molto.
Io lo guardo nei suoi luminosi occhi.
Mi fissa come se fossi un cagnolino zoppo, come se fossi un puzzle uscito male in cerca di qualcuno che lo apprezzi.

Non posso far altro che sentirmi sbagliato.

Rimango qualche secondo fermo a fissarlo, e piano piano sento inumidirmi gli occhi agli angoli e a vedere tutto più opacizzato dalle lacrime. Rimanendo serio e con lo sguardo indecifrabile.  Verso la prima lacrima. Lentamente sento scendere anche la seconda fin quando non faccio un grande singhiozzo liberatorio e vengo stretto fortissimo da Simone che mi stringe le braccia attorno al mio collo.

Mi appiglio alla sua schiena come se fosse la mia unica fonte di salvezza, e cerco di soffocare il pianto nella sua spalla.

S-scusa, non volevo che io t-ti rovinassi la g-giornata balbetto singhiozzando ancora più forte.
Tu non mi rovini niente, sei il mio fratellino, farei di tutto per te aggiunge lui sussurrandomi nell'orecchio.
Passa qualche secondo e simone delicatamente si separa dall'abbraccio, mi fa un ultimo sorriso e va in cucina.

Ti va se faccio dei toast? Chiede lui urlandomi dall'altra stanza. Io rispondo con un flebile si.
Do un altro morso alla mela, anche se ormai mi è passata quasi tutta la fame, e la Poggio accanto a me, sul bracciale del sofà.
Sblocco il telefono, e vedo se c'è qualcosa di interessante, ma nulla mi salta particolarmente all'occhio, fin quando non trovo su WhatsApp "4 nuovi messaggi da Jake". I miei occhi si illuminano, e in un istante sto già leggendo il contenuto.
Hey, Tomphsoon, alla fine non mi hai più detto quando incontrarci... sai non basta decidere di uscire per uscire, bisogna anche stabilire quando ;-)
Questo è il contenuto del primo, mentre il secondo messaggio dice
Ah Tomphsoon, non so se lo sai, ma Stefany sta con tuo fratello
Il terzo
Ah ti ho anche preso una sorpresa...
Ed infine il quarto
... spero mi risponderai presto Marck, ho bisogno di pararti.

Mentre cerco di digitare qualcosa, sento mio fratello urlare dall'altra stanza che i toast sono pronti, e mi dirigo in cucina, quindi decido di rimandare di qualche minuto il messaggio per Jake.

Appena sfioro l'uscio della porta della cucina sento provenire una puzza di bruciato allucinante.
Ma che cazzo Simone, ancora non impari a fare i toast?! Domando io ironico.
È che... mi sono scordato di togliere la bustina delle sottilette e la plastica si è squagliata tutta qua dentro. Scusa Marck, ora li rifaccio subito afferma cercando di scastrare i toast tutti appiccicati con la plastica fusa all'interno del fornello. Non preoccuparti gli dico io appoggiandogli una mano sulla spalla. 

Ah approposito, mi ha detto prima Armando che voleva parlarti... c'è qualcosa che mi nascondete voi due? dice Simone con un ghigno stampato in volto. Veramente?! esclamo io entusiasta alimentando la sua curiosità. Appena mi accorgo di essere stato un pò fuori luogo cerco di correggermi ehm, intendo c'è, che voleva? Ma ti ha chiesto esplicitamente di me? ma oggi? cè non è che mi interessa, c'è se vuoi dimmelo ma non e che mi cambia, c'è si ma non è importante quello che dice, o meglio si ma no... senti lascia stare concludo con la certezza di essere un coglione. 

Lui sorride e mi guarda. Io non so se ridere perchè la scena è alquanto comica. C'è lui con una forchetta infilata nel fornello dei toast a cercare si staccare la plastica che ormai, penso, abbia reso inutilizzabile per sempre quel fornello.

mi guarda per qualche altro secondo. Sei proprio cotto di lui, eh esclama dolcemente. Io sgrano gli occhi e divento paonazzo. Abbasso lo sguardo a terra, e il mio sorriso, piano piano si distorce.

S-scusa, non volevo ci rimanessi mal- esclama Simone ma io non lascio finirlo ed esclamo non fa niente dirigendomi a passo veloce in camera.

Lo amo. Me ne sono reso conto, ma non posso accettarlo, non DEVO. 

Mi butto sul letto e sblocco per l'ennesima volta il telefono, trovando altri messaggi di Jack: -Dato che Tomphsoon non rispondi mai quando ti scrivo, facciamo che ci incontriamo alle 3:30am allo stesso Bar dell'altra volta quando mi hai conosciuto. A dopo Tomphsoon. Io sbuffando appoggio il telefono sul comodino e provo a chiudere gli occhi per dormire, ma sento una forte fitta alla stomaco, e capisco che devo mangiare qualcosa. 

Ultimamente mangio sempre di meno, ho un bel fisico, ma quell'accenno di tartaruga sul mio petto sta diventando solo costole e ossa.

Mi appoggio le mani sullo stomaco cercando di far passare questi crampi e mi soffermo sul guardare il soffitto. C'è una piccola ragnatela all'angolo, cosa che mi toglie ancora di più il sonno, dato che sono aracnofobico... 'Meglio ricontrollare il telefono', penso.  Appena accendo lo schermo, scrollo le notifiche, e i miei occhi si illuminano. C'è un suo messaggio. Un messaggio di Armando. -Hey... volevo dirti che meglio se tipo la smettiamo di vederci... anche se infondo non ci siamo mai frequentati. Ci si vede.. appena finisco di leggere, un altra fitta mi colpisce il cuore, e vorrei urlare, piangere, ma non posso, e quindi decido di aquietarmi. Rispondo con un flebile perché? e sto per lanciare quasi il telefono contro lo scaffale, quando un altra sua notifica mi coglie l'attenzione. 

-Senti, se ti sei fatto l'idea che io sono frocio, ti sbagli. Ti ricordo che sono fidanzato con Nicole. Mi spiace Marck, sei un bravo ragazzo, ma parliamoci seriamente, cosa ti saresti mai aspettato?

Mi soffermo su quelle 3 righe. È riuscito a distruggere tutto il mio mondo in tre righe. 

Comincio a sentire gli angoli dei miei occhi bagnarsi, e definitivamente lancio il telefono contro lo scaffale dei libri cosi forte che posso aver sentito distintamente il rumore del suo vetro rompersi. Mi porto le gambe al petto e appoggio la mia faccia tutto rannicchiato sulle ginocchia. Sento salire a passi rapidi e pesanti Simone che spalanca la porta di camera con il fiatone. Che è successo? Ho sentito un forte rumore dice prima di vedermi rannicchiato sul letto con la testa fra le gambe. Io non riesco più a trattenermi e sbotto in un altro pianto liberatorio. 

Simone si avvicina a me, mi accarezza i capelli e si siede ai piedi del letto. Ti va di parlarne? sussurra guardandomi. Io singhiozzando ancora più forte mi rannicchio ancora di più portando i piedi a contatto con le cosce. Chiedilo a q-quello stronzo di A-Armando balbetto singhiozzando con la voce strozzata.


--------ANGOLO AUTORE--------

Hai presente quando la sabbia scotta, ma tu te ne freghi perchè stai per raggiungere il mare? Ecco, cosi andre bbe affrontata la vita. 

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Ex Lonely BoyDove le storie prendono vita. Scoprilo ora