Capitolo 11

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Violet
Mi sento come se il mondo mi stesse schiacciando, ormai sopravvivo con questo dolore nel petto, la mia vita è diventata estremamente pesante e come se non bastasse, Alex continua ad abusare di me. La colpa è soltanto mia, non riesco a ribellarmi, perché sono schiava dei miei sentimenti. L'ho fatto di nuovo; ho preso quella maledetta lametta e mi sono tagliata i polsi, il sangue sgorgava senza arrestarsi, fino a che non ha deciso di smettere. Continuo a farmi del male, pur di non sentire quello che ho dentro. non è nulla in confronto, ti lacera lentamente e vorresti soltanto morire. Sono in un mare di lacrime, mi sento così impotente e stupida. Poco fa ho telefonato a Harry, chiedendogli di venire da me, ho bisogno di lui. So già che mi rimprovererà per i tagli, ma non riesco a smettere di farlo, nessuno potrà mai capire come mi sento. Mi alzo dal pavimento e vado verso lo specchio per osservare i lividi sul mio corpo. Sul collo sono molto evidenti, fortuna che domani è sabato, non lavorerò e avrò tempo per guarire fino a lunedì. Era ubriaco quando siamo andati nella sua rimessa e poi ha cominciato a fumare, fino a che non mi ha messo le mani al collo. Mi era appena arrivato un messaggio in segreteria, era di Emy, ma lui ha creduto fosse di qualche ragazzo e così mi ha messo le mani addosso. Sono scappata in lacrime. D'un tratto, qualcuno da dei colpi sulla porta del bagno, interrompendo i miei ricordi tristi.

«Violet, apri la porta!»

Finalmente è arrivato. Faccio come mi ha ordinato e posso immediatamente notare la preoccupazione sul suo viso, mentre mi squadra dalla testa ai piedi. Non mi vergogno di lui, anche se ho addosso soltanto l'intimo, è il mio migliore amico. «Che cazzo hai combinato.» afferra un mio polso e lo esamina. «Sei pazza, quante volte ti ho detto che non devi farlo?» Ora sta urlando, ma non mi importa, sapevo che l'avrebbe fatto. «Porca troia, stai sanguinando!» Pensavo che avesse smesso, credo di avere esagerato stavolta. Entra in bagno e comincia a frugare nell'armadietto, fino a trovare il disinfettante e delle garze. Ritorna da me, strappa via la carta zuppa e versa il liquido sul batuffolo di cotone. Comincia a tamponare le ferite ed io chiudo gli occhi per non urlare dal dolore. Una lacrima comincia a rigarmi il viso, mentre Harry mi fascia il polso. «Oh, Violet.» mi abbraccia e mi posa un bacio sulla testa. «Ti ha picchiato di nuovo?»

«Sì...» sussurro in lacrime. «ma ti prego, non prendertela con lui, è stata colpa mia.» cerco di difenderlo.

«Ti rendi conto che ti sta distruggendo?» Lo so da sola che mi sta rovinando ma non voglio lasciarlo andare, anche se non stiamo più insieme, lui è la mia unica ragione di vita. «È un sadico, Violet, devi liberarti di lui.»

«No!» urlo. «Io lo amo.»

«Allora lo farò io, non voglio più vederti in questo stato pietoso.»

«Non puoi, non voglio che tu lo faccia.»

«Allora dimmi, che cazzo dovrei fare?»

«L'unica cosa che ti chiedo è di starmi vicino, non voglio altro.»

«Non posso più tollerarlo.»

«Vuoi buttare al vento tutti questi anni di amicizia con lui?»

«Per te lo farei.»

Gli sorrido appena.

«Lascia che me la sbrighi da sola.»

Stavolta sembrava davvero determinato a fargliela pagare, lo apprezzo molto, ma non voglio che si immischi, lui ed Alex sono amici dai tempi dell'asilo, perché rovinare un rapporto così bello per un'inezia?

«Okay» dice rassegnato. «ma devi smetterla di tagliarti.» Annuisco, anche se so che lo rifarò. Mi afferra il viso tra le mani e mi guarda dritto negli occhi. «Promettimelo!»

«Te lo prometto.» mento. Usciamo dal bagno e ci dirigiamo nella mia camera. Mi sdraio sul letto e lui mi poggia le lenzuola addosso, fino a posarmi un bacio sulla testa. «Hai accompagnato Emily a casa?» gli chiedo preoccupata.

Ti amo e ti odio! 2Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora