Capitolo 36

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Mark
Quando Chloe mi ha telefonato non sono riuscito a capire granché, ma mi è parso di aver sentito che dei ladri sono entrati in casa sua e l'hanno aggredita. Era in lacrime e non riesco a smettere di pensare che la colpa sia mia, le ho detto una bugia per andare da Emy ed è successo tutto questo. Corro verso casa sua, come se fossi un maratoneta, ma ho bisogno di capire meglio la situazione e sapere chi è stato.

Ho il fiatone quando arrivo, non avevo mai corso così tanto e purtroppo non avevo la macchina, visto che l'ho lasciata da lei. Apro la porta ed entro in casa, chiamando il suo nome più volte, ma non ricevo risposta e allora comincio a preoccuparmi. Raggiungo il piano di sopra, percorro il corridoio e spalanco ogni porta, ma non la trovo. Dove diavolo si è cacciata? Improvvisamente, avverto un lamento provenire dal bagno, l'unico posto in cui non avevo ancora guardato. Lo raggiungo e apro la porta, trovandola sdraiata sul pavimento, senza sensi. Allarmato, corro verso di lei e le sollevo la testa, poggiandola sulle mie gambe. Porca puttana, ha dei lividi sul viso e qualcuno sulle braccia.

«Chloe...» la scuoto appena e finalmente apre gli occhi. «Chi è stato?» vado subito al dunque ma lei non mi degna di una risposta, riesce solo a piangere. «Rispondi.» insisto esasperato.

«N-non... li ho visti... erano in due, avevano il viso coperto.» singhiozza. La prendo in braccio e la porto nella sua stanza, fino ad adagiarla delicatamente sul letto. Non posso credere a ciò che è appena successo e credo che sia stato quel malato di Adam, non so come, ma ha scoperto la mia strana situazione e ha agito. Cazzo, se sa di Chloe, saprà anche del ritorno di Emy, quindi potrebbe trovarsi in pericolo. Porca puttana, cosa diavolo posso fare? «D-dove sei stato?» Ignoro la sua domanda e la copro con la coperta. «Mark, dov'eri?» insiste.

«A casa, sono stato a casa mia.» Mi guarda con gli occhi sgranati, come se non fosse una cosa normale. «È stato Adam, vero?»

«Come mai sei andato a casa?»

Non capisco perché ignora le mie domande e ribatte sempre sullo stesso argomento, comincia ad irritarmi questa strana situazione.

«Adesso non è importante, spiegami com'è successo.»

«Sei... andato da lei?»

Il mio cuore perde un battito, allora. la fisso stranito, fingendo di non capire.

«Com'erano, Chloe?» chiedo nuovamente.

«Te l'ho detto... avevano il viso coperto.»

«Intendo, fisicamente.»

«Perché non vuoi dirmi la verità?» Continuo a fissarla e mi rendo conto che sta delirando. «Se non fossero venuti quei tipi, ora... tu, saresti...» stringe gli occhi. «con lei.»

«Vado a prenderti un antidolorifico.» cambio argomento.

Non sopporto più le sue insinuazioni, anche se ha ragione. Mi alzo dal letto e afferra il mio polso, stringendolo, dopodiché mi guarda con tristezza.

«Non mi lascerai, vero?»

«Ma cosa dici?»

«Non lo farai?»

«Stai delirando!»

«Ti amo, Mark.»

A quella confessione improvvisa, non so proprio cosa rispondere, so solo che non posso dirle che per me è la stessa cosa... mi dispiace e quindi me ne resto in silenzio, per evitare di rovinare tutto.

«Vado a prenderti le medicine.» la ignoro ed esco dalla stanza.

Non so in che modo comportarmi, sono solo molto preoccupato per ciò che le è accaduto e ora lo sono anche per Emy. Devo trovare un modo per tornare da lei.

Ti amo e ti odio! 2Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora