Capitolo 31

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Mark
Oggi mi sento più tranquillo del solito, odio ammetterlo ma la compagnia di Chloe riesce a contenere un minimo la rabbia che ho dentro, e non penso spesso a lei. Ultimamente usciamo di frequente, ma non siamo una coppia, anche se lei è convinta di sì. Le ho già spiegato che non voglio avere una relazione ma non sembra dargli peso, insistendo. Ieri l'ho portata con me a farmi un tatuaggio, è il quinto del mese e ormai ho perso il conto di quanti ne ho sul corpo. Voglio riempirmi di inchiostro, fino a farmi male, coprendo persino la mia anima nera. Ormai sono chiuso da ore in questa stanza, con la mia chitarra tra le mani e cercando una nuova melodia da suonare, in quest'ultimo periodo non faccio altro, mi calma i nervi, più della boxe. Quando penso sono fottuto, quindi mi aggrappo alla musica. Qualcuno bussa alla porta della mia camera, interrompendo questo momento di assoluto relax. Poggio la chitarra sul letto e vado ad aprire, sbuffando.

«Ciao!» Chloe mi piomba tra le braccia, facendomi balzare di qualche passo indietro.

«Non stai un po' esagerando?»

«Il solito lamentoso, potresti almeno ricambiare l'abbraccio.»

«Okay.» rispondo atono e poi le avvolgo le braccia intorno al collo.

«Visto? È semplice.» mi libero da quell'abbraccio forzato e ritorno a sedermi sul letto, lei mi imita, sedendosi sulla sedia di fronte. Afferro la chitarra e suono un assolo, mentre mi fissa compiaciuta. «Sei davvero bravo, come fai?»

«Vieni a sederti accanto a me.» la invito, convinto di quello che mi passa per la testa. Si siede e le porgo la chitarra. «Prendila.»

«Non ne sono capace.»

«Non è poi così difficile.» Afferra la chitarra e la osserva imbarazzata, allora mi avvicino di più e le mostro come tenerla. «Devi tenerla così.» sussurro.

«N-non... parlarmi in questo modo.»

«Di che modo parli?» mi avvicino ancora di più, conoscendo bene l'effetto che le provoco.

«In questo modo... così ammaliante.»

«Altrimenti?» le do un bacio sul collo e lei sussulta per la sorpresa.

«Lo sai che... mi fa un certo effetto...» dice ansimante.

«Lo so.» le sfioro il corpo e proprio in quel preciso momento, qualcuno bussa alla porta. Che tempismo, sembra proprio fatto apposta. «Cazzo.» mi lamento.

La porta si apre, senza il mio permesso e mia madre fa il suo ingresso, con un sorriso stampato in faccia, come se avesse vinto alla lotteria. La guardo con un certo imbarazzo e mi allontano immediatamente da Chloe.

«Scusate il disturbo, ragazzi.» dice intimidita.

«Cosa vuoi?» chiedo seccato.

«Dirti una cosa molto bella.»

«Sentiamo.»

«Dopodomani, tua sorella sarà a casa.»

«Cosa?» quasi urlo e mi alzo prontamente dal letto.

Ho sentito bene, Emy torna a casa? Non può essere, non voglio che torni!

«Sua figlia?» chiede Chloe.

«Sì, non vedo l'ora, sono al settimo cielo.»

«Finalmente la conoscerò.»

Continuano a parlarsi, come se non fossi nella stanza con loro. Mi fa una rabbia sapere che sta per tornare, mi ero abituato alla sua assenza e adesso mi toccherà ricominciare da capo. Cazzo, la vita è così ingiusta.

«Tesoro, ma non sei contento?» chiede mia madre.

Non posso lamentarmi, c'è Chloe, non può assistere ad una scenata, non deve sapere che tra me ed Emy c'è stato qualcosa.

Ti amo e ti odio! 2Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora