Capitolo 13

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Emily
Apro gli occhi in due fessure, disturbata dalla luce che entra dalla finestra, ho ancora la vista offuscata, ma mi rendo immediatamente conto di non trovarmi nella mia stanza. Strofino gli occhi con i dorsi delle mani e li apro di scatto.

«Non ci posso credere!» dico sottovoce, nella camera deserta.

Mentre attendevo che Sam si addormentasse, mi sono addormentata io stessa. Cacchio, abbiamo dormito nello stesso letto. E allora? Hai dimenticato che al tuo amichetto non piacciono le donne? Ma tu parli sempre quando non sei interpellato? Sono il tuo subconscio, non ho bisogno del tuo permesso per parlare. Ignoro la vocetta fastidiosa e mi alzo dal letto, fino ad uscire dalla stanza e raggiungere la mia. Afferro il cellulare sul comodino e lo accendo, non ricordando di averlo spento. Guardo l'ora e fortunatamente sono solo le sei e trenta. Metto il cellulare in carica e preparo i miei vestiti sul letto, scegliendo una camicetta a mezza manica bianca e una gonna a tubino nera, ai piedi un paio di ballerine dello stesso colore della gonna. Voglio apparire elegante e sembrare un'adulta. Do un ultimo sguardo agli indumenti sul letto ed esco dalla stanza, incontrando immediatamente Sam in corridoio, con indosso un accappatoio.

«Buongiorno.» mi dice sorridendo.

«Buongiorno...» ricambio con imbarazzo e abbasso lo sguardo verso il pavimento.

C'entra il fatto che abbiamo dormito nello stesso letto e so che sto esagerando, ma non riesco a rilassarmi.

«Pronta per il primo giorno di scuola?»

Annuisco lentamente.

«Tu?» chiedo, senza guardarlo.

«Prontissimo!»

Mi oltrepassa, fino a chiudersi in camera. Devo stare calma, è soltanto Sam.

La doccia mi ha rigenerato ed è riuscita a calmare i miei nervi tesi. Mi sono vestita e ho legato i capelli in una crocchia. Mi resta da indossare soltanto le scarpe e dare un bel colorito al mio viso stanco. Raggiungo lo specchio e cerco di fare una linea precisa con l'eyeliner, ma mi rendo conto che è molto difficile, non sono abituata a metterlo. Accidenti, perché non l'ho fatto anni fa? Ho sempre pensato che il trucco fosse tossico ed ora eccomi qui, più imbranata che mai. La mia carnagione è ancora abbastanza scura per via dell'abbronzatura, quindi farò a meno del fondotinta. Dopo vari tentativi, finalmente riesco a fare una linea quasi precisa e mi guardo compiaciuta, non mi sta affatto male. Sulle gote metto un leggero strato di blush color pesca e sulle labbra un rossetto rosato chiaro. Con un sorriso smagliante, esco dalla stanza e mi dirigo in cucina, dove vedo Sam intento a preparare la colazione. È voltato di spalle e la sua schiena muscolosa è perfetta, come ogni centimetro di lui. Indossa una camicia bianca infilata nei jeans neri e risvoltata fino ai gomiti, gli sta benissimo. Forse dovrei smetterla di fissarlo, potrebbe rendersene conto... Infatti, pochi minuti dopo si volta, cogliendomi con le mani nel sacco.

«Ehi, cos'hai da...» resta a bocca aperta, non riuscendo a concludere la sua frase. «Wow!» esclama, facendomi arrossire. «Sei davvero bellissima.»

Il solito esagerato, lo dice solo perché mi vuole bene.

«Ma dai, smettila.» sorrido.

«Dico sul serio! Così mi farai dubitare della mia omosessualità.» dice serio. Stava solo scherzando, vero? «Siediti, ho preparato uova strapazzate e bacon.»

Ha cambiato argomento, ma quella frase mi ha fatto rabbrividire.

Siamo nel taxi, manca poco e saremo al college. Sono talmente nervosa che non riesco a respirare regolarmente, invece Sam sembra molto tranquillo e non ha fatto nemmeno commenti riguardo a ieri notte. Mi chiedo cosa ci sarà ad attendermi in questa nuova avventura, diventerò lo zimbello di un altro Mark? Non permetterò che accada di nuovo! Ma perché lo tiri sempre in ballo? Hai un bellissimo ragazzo accanto e ti perdi in pensieri stupidi. Credo che i tuoi siano pensieri stupidi, Sam è gay e se pure non lo fosse, non mi interesserei a lui, sono innamorata di Mark e non credo che passerà in fretta, è ancora molto importante per me. Allora chiamalo e diglielo, in questo modo ritornerai a soffrire per un coglione. Non gli telefonerò più, non dopo aver sentito la voce di quella ragazza, è un capitolo chiuso! Il mio respiro si fa irregolare, sempre più, ogni istante diventa pesante e vorrei sapere cosa mi sta succedendo, mi sento sempre inadeguata... Improvvisamente, Sam poggia la sua mano sulla mia, facendomi sussultare. Probabilmente si è reso conto della mia agitazione.

«Sta tranquilla, andrà tutto bene.» mi rassicura.

«Grazie.» gli sorrido grata.

«Non c'è di che.» sorride a sua volta.

I suoi occhi sono così chiari e alla luce del mattino diventano cristallini, quasi a poter leggere al suo interno.

Dopo circa cinque minuti, il tassista si ferma e sulla nostra destra c'è l'enorme edificio bianco della Columbia University, è maestoso e molto più bello di come si presentava su internet e sui dépliant. Il prato intorno lo rende ancora più bello e il pavimento è qualcosa di stupendo. È davvero una fortuna essere stati scelti tra i centinaia di studenti che hanno fatto domanda per entrarvi. Scendiamo dalla macchina ed entrambi ci guardiamo intorno. Chissà dov'è Violet, forse non è ancora arrivata. C'è molta gente, davvero troppa, genitori che salutano i figli, gruppetti di matricole, qualche studente che si aggira con aria confusa e sperduta, e poi ci sono io, che sto affogando nell'ansia. Guardo dritto davanti a me e d'istinto afferro la mano di Sam, stringendola. Non so se i miei occhi mi ingannano, ma credo proprio di aver visto Jake Harmon, un paio di metri più avanti. Ma certo! Ricordo che me l'aveva detto che avrebbe studiato alla Columbia. Perfetto, oltre all'ansia adesso ho anche paura, non ho dimenticato quello che lui e Ashley stavano per fare e tutte le cose cattive che hanno fatto, poi mi ha presa in giro, fingendo di essermi amico e invece voleva solo portarmi a letto. Al solo pensiero rabbrividisco.

«Cosa ti succede?» chiede Sam, preoccupato.

Non voglio scocciarlo con le mie paure, credo proprio che mi terrò questa cosa per me.

«Tutto bene. Andiamo?»

«Non vuoi aspettare la tua amica?»

«Arriverà, per il momento entriamo.»

Annuisce con aria confusa, ma non voglio che Jake mi veda, anche se sarà impossibile evitarlo. Per il momento cercherò di nascondermi.

Ti amo e ti odio! 2Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora